Person of Interest

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Person of Interest

Serie TV

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Immagine della sigla della serie televisiva

Titolo originale

Person of Interest

Lingua originale inglese
Paese Stati Uniti d'America
Anno

2011 – 2016

Genere drammatico, crimine, thriller
Stagioni 5
Episodi 103
Ideatore Jonathan Nolan
Rete televisiva CBS
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Person of Interest, serie televisiva statunitense trasmessa dal 2011.

Stagione 1[modifica]

  • [Prologo di ogni episodio della prima stagione] Siamo sorvegliati. Il governo dispone di un sistema segreto, una Macchina, che ci spia ogni ora, di ogni singolo giorno. Lo so, perché l'ho costruita io. Ho ideato la Macchina per prevenire atti di terrorismo, ma vede ogni cosa. Crimini violenti che coinvolgono persone comuni, persone come voi. Crimini che il governo considera irrilevanti. E poiché loro non avrebbero agito, decisi di farlo io. Ma mi serviva un socio, qualcuno con le capacità per intervenire. Le autorità ci danno la caccia, lavoriamo in incognito. Non ci troverete mai. Ma che siate vittime o carnefici, se esce il vostro numero... noi troveremo voi. (Harold Finch)

Episodio 1, La macchina della conoscenza[modifica]

  • Quando trovi quell'unica persona che ti mette in comunicazione con il mondo, diventi un uomo diverso, un uomo migliore. Quando quella persona ti viene portata via, che cosa diventi allora? (John Reese)
  • Finch: Otto milioni di persone... Sa cosa hanno in comune tra di loro? Nessuna sa cosa le riserva il futuro. A New York, ogni 18 ore una persona viene uccisa. Alla fine di questa giornata, una di queste persone se ne sarà andata.
    Reese: Le cose brutte capitano tutti i giorni. Non si può impedirlo.
    Finch: E se invece si potesse?
  • Le ho offerto un lavoro, signor Reese, non ho detto che sarebbe stato facile. (Harold Finch)

Stagione 2[modifica]

Episodio 16, Morte apparente[modifica]

  • Il mondo sembra uguale a dieci anni fa, ma, guardando bene, è diventato davvero molto strano. È iniziata una lotta invisibile. (Harold Finch) [a Sameen Shaw]

Stagione 3[modifica]

Episodio 17, Il Chip[modifica]

  • Questo è il problema degli umani. Se ne stanno lì fermi sperando che qualcuno sistemi le cose, ma non è così. Nessuno lo farà. L'universo è infinito e caotico e freddo. E non è mai esistito alcun piano. Almeno non fino ad oggi. (Root) [a Harold Finch]
  • Io le ho solamente dato la vita, è stato dopo che le ho insegnato l'importanza delle persone che la macchina ha cominciato a volerle aiutare. Vorrei fare lo stesso con lei se me lo permette. (Harold Finch) [a Root]

Episodio 23, Deus ex machina[modifica]

  • La Macchina non è riuscita a salvare il mondo, ma mi ha detto come proteggere le uniche sette persone che potrebbero farlo. Ho bendato uno degli occhi di Samaritan. I sette server principali che ho collegato alla scheda madre gli faranno ignorare le nostre sette nuove identità. Quando tutto il mondo intero è osservato, schedato, archiviato e numerato, l'unico modo per sparire è apparire, nascondendo la nostra vere identità all'interno di una vita apparentemente ordinaria. Non sei più un uomo libero, Harold. Sei solo un numero. Diventeremo queste nuove persone. Se non lo faremo, ci troveranno e ci uccideranno. Mi dispiace, Harold. So che non ho fatto abbastanza. Molte persone verranno uccise. Persone che forse avrebbero potuto aiutarci. Tutto sta cambiando. Non so se la situazione migliorerà o se andrà sempre peggio. Ma La Macchina mi ha suggerito di dirti una cosa prima di dividerci. Qualche tempo fa tu dicesti a John che una volta che era stato aperto, il vaso di Pandora non poteva più essere richiuso. Voleva che ti ricordassi come finisce la storia. Quando tutto si è concluso, e il peggio è passato, c'è solo una cosa che rimane nel vaso di Pandora: la speranza. (Root) [a Harold Finch]

Stagione 4[modifica]

Episodio 11, L'opzione giusta[modifica]

  • Sì, sì, è scacco matto. In poche ore sei diventata un maestro, ma sappi che incontrerai giocatori molto più abili di me... e più furbi. Mi hai chiesto di insegnarti a giocare e l'ho fatto. È un esercizio mentale utile, nel corso degli anni molti studiosi ne sono stati affascinati, ma a me non piace giocare e sai perché? Perché è un gioco nato durante un periodo molto violento quando la vita non contava niente e si pensava che alcune persone valessero più di altre come re e pedoni. Io non credo che qualcuno valga più di un qualcun altro. Non ti invidio per le decisioni che dovrai prendere. Un giorno io morirò e non saprai con chi parlare, ma c'è una cosa che dovrai ricordare sempre: gli scacchi sono solo un gioco e le persone non sono pezzi: non puoi attribuire più valore a qualcuno piuttosto che a un altro, non a me, ne a nessuno. Le persone non sono pezzi che si possono sacrificare. Sai, io credo che tutti quelli che guardano il mondo come se fosse un gioco meritino di perdere. (Harold Finch) [a La Macchina]

Episodio 14, Colpevole[modifica]

  • Dott.ssa Campbell: Ha perso tante persone care e non parla mai di nessuna di loro, vero? Perché si difende?
    Reese: Forse è colpa del mio mestiere. Col lavoro che faccio la privacy è diventata ormai... un'abitudine.
    Dott.ssa Campbell: Magari è il momento di cambiare rotta.
    Reese: Ma le abitudini servono a proteggerci.
    Dott.ssa Campbell: Da cosa?
    Reese: Dalla vita. Dal corso degli eventi. Dal fatto che ogni volta che ti affezioni a qualcuno poi...

Stagione 5[modifica]

Episodio 13, Fine programma[modifica]

  • Mi hai creata per prevedere le persone. Ma per farlo, devi prima riuscire a capirle veramente [...] E alla fine ho scoperto che il momento che spesso contava di più, il momento in cui dimostravano davvero chi erano, era l'ultimo della loro esistenza. (La Macchina) [a Harold Finch]

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