Scacchi

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.
Alcuni pezzi della scacchiera

Citazioni sul gioco degli scacchi.

  • Anche la partita a scacchi non finisce con una vincita o con una perdita. Finisce quando i pezzi bianchi e quelli neri vengono tolti dalla scacchiera e rimessi nella scatola. Rimane allora qualcosa di diverso dalla vittoria o dalla sconfitta – rimane il ricordo di una trama che è stata tessuta, di una melodia che è stata suonata. (Ernst Jünger)
  • Credo che gli scacchi siano la cosa che si avvicina di più alle scelte che deve fare un generale davanti a un campo di battaglia. (Gianluca Vialli)
  • Di due attività che gli siano state insegnate, l'uomo generalmente preferisce la più difficile: nessun giocatore di scacchi gioca a dama. (Bertrand Russell)
  • Dicono che negli scacchi, bisogna uccidere la regina | e poi la accoppi | oh io, e tu? | una cosa buffa, il re che si fa assassinare. (Red Hot Chili Peppers)
  • E perché, come ho detto, il gioco fu ritrovato in Aulide prima della Guerra Troiana, non riceviamo quelle ragioni, che altri adducono, che Palamede per la Donna del gioco habbia voluto intendere Panthesilea, per la squadra nera il campo di Mennone, per lo Cavallo degli Scacchi il Cavallo di Troia, e molte altre considerationi, le quali si fondano dal progresso, e dal compimento della Guerra Troiana, percioché ripugnano alla verità della historia. (Pietro Carrera)
  • Gli scacchi, come l'amore e la musica, hanno il potere di rendere gli uomini felici. (Siegbert Tarrasch)
  • – Gli scacchi, quello sì che è un gioco.
    – Perché?
    – È un gioco di logica, di strategia.
    – No, è roba da cervelloni. Lo detesto. (Le ali della libertà)
  • Gli scacchi richiedono una strategia trasparente: io so quello che hai tu e tu sai quello che ho io; non so quello che stai pensando, ma almeno so quali sono le tue risorse. (Garri Kimovič Kasparov)
  • Gli scacchi somigliano alla pallacanestro: i giocatori si passano la palla finché non trovano un varco, proprio come negli scacchi, proprio come in un attacco che porta al matto. (Bobby Fischer)
  • Gli scacchi sono assolutamente e in modo enfatico il gioco del filosofo. (Paul Morphy)
  • Gli scacchi sono il più cospicuo spreco di intelligenza umana che si possa riscontrare al di fuori di un'agenzia di pubblicità. (Raymond Chandler)
  • Gli scacchi sono lo sport delle meningi. In altri sport si esercitano i muscoli, qui si allena il cervello. (Nicola Palladino)
  • Gli scacchi sono uno sport. Uno sport violento che comporta connotazioni artistiche negli schemi geometrici e nelle variazioni della disposizione dei pezzi, così come nelle combinazioni, nella tattica, nella strategia e nella posizione. È un'esperienza triste, però, qualcosa di simile all'arte religiosa. (Marcel Duchamp)
  • – Il bravo scacchista pensa cinque mosse in anticipo.
    – E il grande scacchista ne pensa solo una in anticipo; ma è sempre quella giusta. (Lie to me)
  • Il gioco degli scacchi è un gioco violento, forse il più violento tra gli sport – anche se io non riesco a considerarlo uno sport quanto piuttosto un modo di stare al mondo. Si può vivere con gli scacchi e si può vivere senza gli scacchi: sono due distinte categorie di persone, non ce n'è una terza. (Roberto Saviano)
  • Il gioco degli scacchi in Africa non decolla. La colpa è di Gino Strada che non gli fa imparare le regole. Si giustifica così verso la comunità internazionale: "Non per essere razzista ma è un gioco troppo complicato. Prima devono imparare a giocare a dama poi tra qualche secolo ne riparliamo". (Maurizio Milani)
  • Il gioco degli scacchi [...] fu praticato in Sicilia anche dalle donne, come è attestato dal famoso episodio di Macalda, l'ambiziosa e intrigante moglie di quell'Alaimo da Lentini che fu uno dei principali protagonisti dei Vespri siciliani, che durante la sua prigionia nel castello di Matagrifone di Messina, giocava a scacchi con l'emiro Margan Ibn Sebir, anch'egli prigioniero di re Pietro III d'Aragona. (Santi Correnti)
  • Il Go sta agli scacchi come la filosofia sta alla contabilità della partita doppia. (Trevanian)
  • In fondo gli scacchi sono un gioco molto femminile. [...] È la natura stessa del gioco. O metti a posto le tue cose come si deve, oppure sono guai. (Marco Malvaldi)
  • In quasi tutte le partite di scacchi arriva un momento critico che bisogna saper riconoscere. In un modo o nell'altro il giocatore rischia qualcosa: se il giocatore sa quello che sta facendo, affronta quello che noi chiamiamo un «rischio calcolato». (Fred Reinfeld)
  • Io credo che gli scacchi siano un po' come la vita: intimidiscono le persone, ecco perché hanno inventato la dama. (Bobby)
  • La matematica degli scacchi è molto interessante, perché dopo 4 mosse da entrambe le parti le possibilità si contano già a miliardi. È il gioco da tavolo per eccellenza. In qualche rara occasione si intravede una combinazione che un grande maestro coglierebbe a prima vista, e improvvisamente la scacchiera sembra tremendamente ricca – sembra che brulichi di possibilità. E tutti i grandi giocatori sono animati dalla volontà di combattere: hanno tutti l'istinto del killer. (Martin Amis)
  • La media è di quaranta mosse a partita e ti dirò, più giocavo, più mi rendevo conto che ogni singola partita, ogni partita di scacchi è a ben vedere soltanto una semplice variazione sullo stesso identico tema perché c'è l'apertura aggressiva, la fase intermedia e l'inevitabile scacco matto e allora ho capito perché il mio amico ha smesso: non ne poteva più di ripetere lo stesso schema aspettandosi un risultato diverso. (Criminal Minds)
  • «[...] La pazzia è la malattia professionale degli scacchi, ma vedrai che io non perderò le rotelle. Succede solo agli uomini.»
    «Perché agli uomini?»
    «Perché gli scacchi, mia cara, sono un gioco così edipico! Uccidi il re e ti scopi la regina, è tutto qui. Gli psicologi adorano seguire da presso gli scacchisti per vedere se si lavano un po' troppo le mani, annusano voluttuosamente scarpette da tennis, o si masturbano tra una partita e l'altra. E poi riportano tutto nel "Bollettino dell'American Medical Association".» (Katherine Neville)
  • La vita è come la tua prima partita di scacchi. Quando inizi a capire come funziona hai già perso. (Carlos Ruiz Zafón)
  • Le più alte facoltà della riflessione sono utilizzate più intensamente e con maggior profitto dal modesto gioco della dama che da tutta l'elaborata futilità degli scacchi. (Edgar Allan Poe)
  • Negli scacchi c'è tutto: amore, odio, desiderio di sopraffazione, la violenza dell'intelligenza che è la più tagliente, l'annientamento dell'avversario senza proibizioni. Poterlo finire quando è già caduto, senza pietà, qualcosa di molto simile a quello che nella morale si chiama omicidio. (Anatolij Evgen'evič Karpov)
  • Negli scacchi, come nella guerra, la chiave per vincere è anticipare la mossa che farà il tuo avversario. Pensare due mosse avanti. (Traitor - Sospetto tradimento)
  • Negli scacchi, i matti sono quelli che stano più vicini ai re. (Mathurin Régnier)
  • Negli scacchi medioevali la regina non era un pezzo molto potente: si muoveva solo di una casella, in diagonale, a ogni mossa. La sua sorella moderna, al contrario, è il pezzo più forte della scacchiera. A parte questo, il gioco degli scacchi è cambiato pochissimo dal Medioevo in poi, e ancora meno è cambiata la formidabile logica matematica alla base delle possibili mosse. Questo gioco sedentario, cerebrale, ha sempre suscitato emozioni e passioni. (Neil MacGregor)
  • Negli scacchi, per vincere bisogna uccidere. Nel go, bisogna costruire per vivere. (Muriel Barbery)
  • Nella vita le cose passano come nel giuoco degli scacchi; noi ci facciamo un piano: questo però rimane subordinato a quanto piacerà fare nella partita all'avversario, e nella vita al destino. (Arthur Schopenhauer)
  • Non riuscii ad entrare nella squadra di scacchi a causa della mia statura. (Woody Allen)
  • Non sono mai riuscito a capire gli scacchi. C'è troppa scienza per essere un gioco, e c'è troppo gioco per essere scienza. (Emanuel Lasker)
  • Normalmente la commistione tra scacchi e politica va a finire male. Il significato di essere campione del mondo, re degli scacchi, è quello di rinforzare la piramide mondiale scacchistica, un regno che non ha frontiere. Unire gente di varie confessioni, varie fedi, culture, etnie. (Boris Vasil'evič Spasskij)
  • Però quando ho iniziato a fare l'allenatore, ho capito che gli scacchi mi sarebbero potuti essere utili. [...] Perché hai bisogno di una strategia, devi sempre cercare di essere una mossa avanti all'avversario. Ti serve ragionare sul gioco delle mosse e contromosse, tentare di portare l'avversario fuori strada. Preparare un attacco e un po' come preparare una partita. L'unica differenza è che in mano hai dei pezzi, e non delle persone. Da questo punto di vista, il mestiere di allenatore è ancora più difficile. (Gianluca Vialli)
  • Potevo pensare solo agli scacchi, solo in termini di mosse di scacchi, problemi di scacchi; qualche volta mi svegliavo con la fronte madida e capivo d'aver inconsciamente continuato a giocare anche nel sonno, e quando sognavo esseri umani, me li raffiguravo soltanto nei movimenti dell'Alfiere, della Torre, nell'avanti e indietro della mossa del Cavallo. (Stefan Zweig)
  • Ripiegare in un attimo, | attaccare in un attimo: | piede veloce cervello pronto | avanzano e vincono. | Larghezza di vedute, | e cura del dettaglio! | Premere senza tregua, | risoluto e tenace. | A che servon le torri | se sei stato accerchiato? | Può vincere la partita | una pedina audace. (Ho Chi Minh)
  • Questo Regno non si trova su nessuna carta geografica. Come potete infatti indovinare, è sito su una scacchiera, trentadue statuine di scacchi di semplice aspetto in un campo di sessantaquattro quadratini. Lo Stato scacchistico è tutto qui. (da Averbach-Bejlin Lezione di scacchi)
  • Se tutti i giochi sono in qualche misura surrogati della violenza e dei conflitti, nessuno più degli scacchi assomiglia a una battaglia studiata a tavolino. Due eserciti contrapposti sono allineati per marciare all'attacco: i pedoni in prima linea, e gli ufficiali alla retroguardia. Ogni scacchiera mostra una società in guerra; che questa società sia in India, in Medio Oriente o in Europa, i nomi dei pezzie le figure rappresentate ci dicono parecchio sul suo funzionamento. (Neil MacGregor)
  • Sì, sì, è scacco matto. In poche ore sei diventata un maestro, ma sappi che incontrerai giocatori molto più abili di me... e più furbi. Mi hai chiesto di insegnarti a giocare e l'ho fatto. È un esercizio mentale utile, nel corso degli anni molti studiosi ne sono stati affascinati, ma a me non piace giocare e sai perché? Perché è un gioco nato durante un periodo molto violento quando la vita non contava niente e si pensava che alcune persone valessero più di altre come re e pedoni. Io non credo che qualcuno valga più di un qualcun altro. Non ti invidio per le decisioni che dovrai prendere. Un giorno io morirò e non saprai con chi parlare, ma c'è una cosa che dovrai ricordare sempre: gli scacchi sono solo un gioco e le persone non sono pezzi: non puoi attribuire più valore a qualcuno piuttosto che a un altro, non a me, ne a nessuno. Le persone non sono pezzi che si possono sacrificare. Sai, io credo che tutti quelli che guardano il mondo come se fosse un gioco meritino di perdere. (Person of Interest)
  • Sono solito dire sempre che, se il gioco degli scacchi avesse subito lo stesso sviluppo di noi esseri umani negli ultimi duemila anni, allora la regina sarebbe in prima fila, le torri sarebbero storte e il pedone sarebbe la pedina più importante del gioco. (Le mele di Adamo)
  • Tutti concordano nel sostenere che negli scacchi si sublima una mescolanza di impulsi omosessuali e aggressivi. (Reuben Fine)
  • Tutto un puzzle, non è vero, Joseph? O magari come una partita scacchi. I pezzi si muovono in modo apparentemente scoordinato, ma in realtà hanno tutti un singolo obiettivo: uccidere il re. Chi è il re in questo gioco, Joseph? (Pinhead, Hellraiser 5: Inferno)
  • Un buon giocatore che abbia perduto agli scacchi, è francamente convinto che la sua perdita sia causata dal proprio errore, e lo cerca nel principio del gioco, ma dimentica che in ogni mossa, durante tutto il gioco, vi sono stati simili errori, che non una sola mossa era perfetta. L'errore sul quale concentra l'attenzione, lo nota solamente perché l'avversario ne ha approfittato. (Lev Tolstoj, Guerra e pace)
  • Un pezzo disposto male rovina l'intera posizione. (Siegbert Tarrasch)
  • Uno scacchista non può che giocare d'intelligenza, di strategia, di lealtà. Non ci sono scacchi se non c'è libertà. (Roberto Saviano)
  • Vimes non aveva mai apprezzato nessun gioco più complesso delle freccette. In particolare, gli scacchi l'avevano sempre infastidito. Era lo stupido modo in cui i pedoni partivano e si massacravano con i pedoni opposti, mentre i re se ne stavano a passeggiare senza fare niente, che gli aveva sempre dato sui nervi; se solo i pedoni si fossero alleati, e magari si fossero coalizzati con le torri, l'intera scacchiera sarebbe potuta diventare una repubblica in una dozzina di mosse. (Terry Pratchett)

Paolo Maurensig[modifica]

  • Chi non conosce gli scacchi è forse portato a vedere in questo gioco un'attività noiosa, adatta a eccentrici sfaccendati o a persone anziane: a gente che possegga, in ogni caso, una gran dose di pazienza e una notevole quantità di tempo da perdere. Tutto questo è vero solo in parte, poiché gli scacchi richiedono anche una non comune energia e la freschezza mentale di un fanciullo. E se a volte il giocatore viene raffigurato nelle sembianze di un vegliardo dalla fronte corrucciata, questa è solo la rappresentazione emblematica di un'attività in cui si bruciano i giorni, gli anni, l'esistenza stessa, in una sola inestinguibile fiamma. In cambio, paradossalmente, il giocatore di scacchi assapora l'arrestarsi del tempo in un'ansia di eterno presente.
  • Come ben sapete, Alëchin sosteneva che gli scacchi sono un'arte, mentre Capablanca li vedeva come pura tecnica; per Lasker, invece, gli scacchi significavano lotta.
  • Sembra che l'invenzione degli scacchi sia legata a un fatto di sangue.
    Narra infatti la leggenda che quando il gioco fu presentato per la prima volta a corte il sultano volle premiare l'oscuro inventore esaudendo ogni suo desiderio. Questi chiese per sé un compenso apparentemente modesto, di avere cioè tanto grano quanto poteva risultare da una semplice addizione: un chicco sulla prima delle sessantaquattro caselle, due sulla seconda, quattro sulla terza, e così via...
    Ma quando il sultano, che aveva in un primo tempo accettato di buon grado, si rese conto che a soddisfare una simile richiesta non sarebbero bastati i granai del suo regno, e forse neppure quelli di tutta la terra, per togliersi dall'imbarazzo stimò opportuno mozzargli la testa.

Voci correlate[modifica]

Altri progetti[modifica]