Peter von Bagh

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.
Peter von Bagh nel 2009

Kari Peter Conrad von Bagh (1943 – 2014), storico del cinema e regista finlandese.

Enciclopedia del cinema[modifica]

  • Nel vivace sottogenere dei film sulla boxe, The Set-up è certamente l'opera più profonda. Il personaggio di Stoker sembra portarsi addosso un destino di sconfitta totale in cui riecheggiano le insicurezze di un'epoca: nel decennio che ha visto gli Stati Uniti vincere la guerra, molti uomini scoprirono di dover tornare a casa nei panni del perdente. Sono anni in cui si spargono ai quattro venti gli ideali di una società più sana, da costruire su una rinnovata fiducia nel futuro. Per questo è fortissima la delusione, quando si scopre che tutto è in fin dei conti rimasto come prima, che le condizioni le dettano quelli di sempre. Il volto di Robert Ryan, perfetto nel ruolo di Stoker, ha saputo esprimere meglio di ogni altro il peso di una vita rivelatasi un fiasco. (The Set-up)
  • Primo successo hollywoodiano di Otto Preminger, tra i film fondativi del genere noir, come rappresentazione di un'ossessione e di un'illusione Laura può esser paragonato al solo Vertigo (La donna che visse due volte, 1958) di Alfred Hitchcock (è involontaria astuzia che il titolo italiano d'un film coincida con il titolo inglese dell'altro). [...] Il film segnò l'affermazione luminosa di Gene Tierney, una delle dive americane il cui fascino ha mostrato maggiore resistenza al tempo [...]. (Laura)
  • The Big Heat è ancora una volta una storia di odii, violenza e cieca vendetta, come la ballata western Rancho Notorious (1952) che lo precede nella filmografia langhiana, film dove le idee di regia viaggiano alla velocità di proiettili attraverso una scenografia di vistose cartapeste e di stridulo Technicolor. The Big Heat è una storia amarissima sul caso e la necessità, sulla immedicabile ambiguità delle identità e dei comportamenti umani, e usa invece immagini sobrie, realistiche, di assoluta normalità. Come le scene di vita familiare di Bannion, brevi, affettuose, subito interrotte dallo stravolgimento della violenza. A quelle immagini fa eco la scena forse più celebre del film, anch'essa perversamente domestica, nella quale Stone, uno dei tanti luogotenenti di Mike Lagana, sadico specialista in piccole azioni sporche, getta caffè bollente sul viso della sua donna. Non si sente che il sibilo del liquido; poi davanti agli occhi abbiamo il dramma grafico d'un volto sfregiato a metà che arriva a rappresentare, anche morfologicamente, la dualità del "buono" e del "cattivo". (The Big Heat)

Bibliografia[modifica]

  • Enciclopedia del cinema, Istituto della Enciclopedia italiana, Roma, 2004.

Altri progetti[modifica]