Poliziotto superpiù
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Poliziotto superpiù
Titolo originale |
Poliziotto superpiù |
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Lingua originale | italiano |
Paese | Italia, Stati Uniti d'America |
Anno | 1980 |
Genere | commedia fantascientifica |
Regia | Sergio Corbucci |
Soggetto | Sergio Corbucci |
Sceneggiatura | Sergio Corbucci e Sabatino Ciuffini |
Produttore | Trans-Cinema Tv Inc. |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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Poliziotto superpiù, film del 1980 con Terence Hill, su regia di Sergio Corbucci.
Frasi
[modifica]- Eh, scusa, cocco. Disturbo? La barca è mia. (Dave Speed) [Quando vede il coccodrillo sulla barca]
- Se non ci fossimo noi donne, voi affoghereste tutti. (bambina) [Quando Evelyn soccorre Dave che annegava]
- Vede, agente Speed, anch’io ho avuto sempre la debolezza di fare scherzi alla gente. Ai miei tempi ero diventato famoso per averne fatti un paio niente male. Uno diventò famoso: una volta, appena uscito dalla scuola di polizia, mi dipinsi da capo a piede di marrone per far credere a tutti che ero diventato un cannolo. Ahahahah. (capo McEnroy)
- Ambarabaciccìcoccò, se ci crepi oppure no, sta a vedere quanto fo’. (Dave Speed) [Fa uscire il numero 14 su due dadi]
Dialoghi
[modifica]- Poliziotto: Ehi, questo è il quattordicesimo piatto di fagioli che mangi. Non vorresti bere qualcosa? Il regolamento dice che puoi avere anche Champagne, se lo vuoi.
Dave Speed: Champagne? Uhm, mi gonfia lo stomaco.
Poliziotto: Vuoi che ti vada a prendere qualcos’altro?
Dave Speed: Sì, un altro po’ di fagioli.
- Dave Speed: Evelyn, devo dirti una cosa un po’ delicata… ah, come faccio a spiegartelo… io non sono più normale. Sono diverso.
Evelyn: Dave!
Dave Speed: No no no. Non diverso in quel senso… vedi, è da quando andai in quel villaggio e mi trovai in mezzo a quell’esplosione. Mi dev’essere successo qualcosa, come se una parte di me, su cui non ho controllo, si fosse improvvisamente accesa.
- Bambino: Ehi, guardate, cammina sull’acqua. [Riferito a Dave]
Bambina: Avrà le scarpe che si gonfiano come canotti.
- Dave Speed: Salve.
Paradise: Chi sei tu?
Dave Speed: Io lo so chi sono io. Ma non so chi tu sei tu. Lui lo sa che tu sei tu?
- Sergente Dunlop: Ehi! Dave! Siamo qui! Dave!
Evelyn: È molto strano. Ma dove sarà finito?
Sergente Dunlop: Beh, dovunque sia, è in ritardo.
Dave Speed: Errore, sergente. È lei in ritardo.
Sergente Dunlop: Dave. Ma tu stai…
Dave Speed: Fluttuando.
Evelyn: Adesso ti rifiuti ancora di credere nei suoi superpoteri?
- Evelyn: Dave, c’è qualcosa che non va.
Dave Speed: E che cos’è?
Evelyn: I tuoi superpoteri. Sì, non so se riuscirò ad abituarmici. Io ti amo, ma ti preferisco com’eri prima.
Dave Speed: Oh, andiamo, Eveline. Ma ti rendi conto? Un uomo che può lavare i piatti, fare il bucato, rifare i letti, pulire la casa solo con la forza del pensiero… Signora, lei sta per sposare un robot a tutto servizio che parla e cammina, senza bisogno di corrente.
Evelyn: Ah, ma che allegria, chissà quante donne lo sognano. Beh, io voglio un marito, non un elettrodomestico.
Dave Speed: Evelyn… [La immobilizza coi suoi superpoteri] Evelyn, io questi superpoteri non li ho voluti, sono arrivati da soli. E forse un giorno se ne andranno, ma fino ad allora li useremo soltanto a fin di bene. Quindi, ti prego, non discutere con me. Perché intendo sposarti, anche se tu non sei d’accordo. [La libera e lei gli tira uno schiaffo]
- Torpedo: E così… così tu sei l’agente di polizia Dave Speed. Vero?
Dave Speed: Hm hm.
Torpedo: Stai facendo parlare tutta la città, lo sai? Adesso credo sia arrivato il momento che io e te ci mettiamo a fare quattro chiacchiere… [Dave lo ipnotizza con lo sguardo] Allora volevi fregarmi, vero, furbacchione? Ma a me nessuno mi frega! Tu stai facendo finta di essere un poliziotto corrotto perché speri di farmi confessare che io e Rose siamo i capi dell’organizzazione per la stampa e lo spaccio delle banconote false. Invece lo sai che ti dico?
Dave Speed: No.
Torpedo: Che io non sono nato ieri e non ti dirò mai, dico mai, dove tengo quei biglietti falsi da un dollaro, che i miei uomini spacciano per le strade della città!
Dingo: Ehi, capo..
Torpedo: Tu non lo scoprirai mai, che quei biglietti li stampo nel mio peschereccio, il Barracuda, che è ancorato nel Golfo e lo sai perché?
Dave Speed: Perché?
Torpedo: Perché deve ancora nascere il poliziotto capace di tirarmi fuori una parola. Ahahahahahah! Ehi, piedi piatti, e scommetto che non riesci nemmeno a indovinare come facciamo a trasportare quei biglietti falsi dal Barracuda alle zone di spaccio, eh?
Dave Speed: Dunque vediamo. Tiro a indovinare… nascosti nei pesci. Cuciti nella pancia dei pesci, che pesca con la sua nave. Giusto? Eheh. Grazie, signor Torpedo. È tutto quello che volevo sapere.
- Dave Speed: Scusi, mi saprebbe indicare dove si trova il relitto del Barracuda?
Pesce: Lei conosce piazza delle meduse? Ecco, in fondo alla piazza, a sinistra.
Dave Speed: Molto gentile.
- Torpedo: Rosy, aspetta un momento. Che è questa fretta? Sono morti tutti e due.
Rosy Labouche: Dunlop di certo, ma non sono tanto sicura di Speed. Prima o poi si farà vivo e io non mi ci voglio trovare, quando lo farà.
Torpedo: Non ti ci vuoi trovare, eh? E allora? Dove hai pensato di andare?
Rosy Labouche: Nell’unico Paese dove una milionaria può vivere tranquillamente: a Cuba.
Torpedo: A Cuba. A Cuba, eh? E come, e come faccio, io? Il cubano non lo so mica parlare.
Rosy Labouche: Ecco, così approfitterai per stare zitto.
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