Portobello (programma televisivo 1977)
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Portobello, programma televisivo italiano della Rai.
Citazioni su Portobello
[modifica]- Dai giornali di provincia Portobello «ruba» alcune preziose macchine d'interazione: i piccoli annunci, ad esempio. Ma ecco la novità mediologica. Il mezzo televisivo fa sì che sovente i modi della messa in scena siano spietati, svuotino il povero inserzionista di ogni parvenza umana, annullino la sua personalità in favore del simulacro dell'esibizione: il gelato antisgocciolo, la scheda elettorale circolare, il progetto di spianare il colle del Turchino per fare uscire la nebbia dalla Val Padana, sono solo alcune delle tante idee di un'Italia «irreale» che Portobello rinchiude in claustrofobiche cabine provviste di telefono, per la poco entusiasmante pratica del «chi offre di più?».
- Del resto, sin dai tempi di Campanile sera, Tortora sa come «promuovere» il ricco materiale umano della provincia, è veramente l'unico, grande conduttore televisivo che sappia toccare, con mano leggera ma ferma, i tasti dell'universo dei «non-integrati». A Portobello, la sua coltivata enfasi retorica, contrappuntata da qualche sapiente lacrima, si dispiega in tutto il suo splendore nelle due rubriche fisse: Fiori d'arancio e Dove sei?, piccole felici anticipazioni dei più grevi tormenti di Agenzia matrimoniale e Chi l'ha visto?.
- La trovata risolutiva di Portobello è quella di considerare la provincia come l'ideale «bacino d'utenza», smettere di rivolgersi al pubblico schifiltoso delle grandi città.
Voci correlate
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