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Proxima (film)

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Proxima

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Titolo originale

Proxima

Lingua originale inglese, francese, russo e tedesco
Paese Francia
Anno 2019
Genere drammatico, fantascienza
Regia Alice Winocour
Sceneggiatura Alice Winocour, Jean-Stéphane Bron
Produttore Isabelle Madelaine
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Proxima, film francese del 2019 con Eva Green, regia di Alice Winocour.

Frasi

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Citazioni in ordine temporale.

  • Io non ho visto i primi passi sulla Luna, sono della generazione di Marte. [...] Gli astronauti che andranno laggiù saranno i primi a perdere di vista la Terra e noi proveremo a fare lo stesso: chiuderemo gli oblò e ci isoleremo completamente dalla Terra. (Sarah)
  • Siamo moderni noi: riusciamo a fare tutto e sempre col buonumore. (Sarah)
  • Sai che cosa ha detto Tereškova prima di partire? Si è truccata gli occhi e ha detto: "Devo essere bellissima, perché presto avrò un incontro con le stelle". (Vera)
  • Se l'idea di stare seduti su diverse migliaia di tonnellate di esplosivo vi spaventa troppo, questa professione allora non fa per voi. Un astronauta non svolgerà mai al meglio il suo lavoro se penserà solo alla sua sicurezza personale. (Mike)
  • Nessuno può slegare la barca alla deriva, | nessuno può sentire l'ombra pelosa, | nessuno può vincere la paura nei boschi della vita, | tutto ciò che ci resta sono baci | pelosi come le api madri che muoiono | scappando a malapena dal loro alveare.[1] (Anton)
  • Mi alleno da così tanto tempo a lasciare la Terra e ora che è il momento di partire non mi sono mai sentita così legata a lei. (Sarah)
  • Sai, non esiste il perfetto astronauta, così come non esiste una madre perfetta. (Mike)
  • Tutti si preparano per la partenza, ma non è quello il problema. La parte più difficile è il ritorno, quando vedi che le persone vivono bene anche senza di te. (Anton)

Citazioni su Proxima

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  • È un film su quanto sia difficile lasciare la Terra. Ciò che non vediamo spesso nei film sullo spazio è quanto sia difficile lasciare la Terra perché i nostri corpi sono fatti per vivere su questo pianeta. Ci manca l'odore degli alberi e la natura.
  • La mia prima idea è stata quella di girare un film su una supereroina che è anche madre. Sono due cose che non sono spesso rappresentate insieme al cinema, come se fossero incompatibili. Nella vita reale, gli astronauti hanno spesso figli, ma non lo sappiamo, perché non se ne parla molto. Penso che le donne non ne parlino, perché sono portate a vergognarsene. In questa società, avere figli è considerato un punto debole, in quanto significa che non puoi essere competitiva. Ma è una costruzione della società il fatto che tu debba scegliere tra la tua carriera e i tuoi figli. Penso che il film dica che puoi essere una buona madre e una buona astronauta.
  • Pensavo che la figura dell'astronauta che si separa dalla Terra potesse risuonare con l'idea di una madre che si separa da sua figlia. La sceneggiatura rispecchia le diverse fasi di separazione che attraversa un razzo mentre viaggia oltre l'atmosfera. Non è solo la mia immaginazione, perché l'attuale protocollo dell'agenzia spaziale russa la chiama "separazione ombelicale". C'è anche quell'espressione che chiama il nostro pianeta Madre Terra, quindi è una metafora di questo attaccamento.

Note

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  1. Cfr. Osip Ėmil'evič Mandel'štam: «Non si può salpare con la barca senza ormeggi, | ascoltare il passo felpato dell'ombra, | vincere la paura qui nel bosco della vita. || Ci resta solo questo: i baci uguali alle api, | le piccole, pelose api negli alveari – | il loro volo fuori è un volo mortale».

Altri progetti

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