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Rallye Açores

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La partenza del Rallye Açores 2017 a Ponta Delgada

Citazioni sul Rallye Açores, noto in italiano come Rally delle Azzorre.

  • Nell'agosto 1973 gli organizzatori del rally delle Azzorre mi invitarono a partecipare alla loro gara. L'invito in forma gratuita, era valido per l'equipaggio, per una vettura ed anche per le consorti dei piloti. Per gli organizzatori questo scambio "culturale" doveva risultare un'operazione di marketing atta a promuovere le loro isole a scopo turistico. Così chiesi a Cesare Fiorio D.S. Lancia se mi poteva prestare una Fulvia HF 1600 per "correre" il Rally di Sào Miguel de Acores, in forma privata. Cesare mi disse che avrebbe potuto prestarmi solo un muletto, perché le vetture "buone" dovevano essere disponibili per i prossimi impegni mondiali. Con Mario Mannucci e le nostre mogli partimmo per le Azzorre. [...] Il viaggio aereo non fu tra i più lineari, perché dopo essere atterrati all'aeroporto dell'isola di Santa Maria dovemmo aspettare la partenza del volo, che era previsto purtroppo per il mattino successivo. In attesa della coincidenza fummo "alloggiati" all'interno di un campo base militare americano. Come potete immaginare non era il massimo del comfort e delle nostre aspettative. D'accordo che eravamo in "vacanza premio", ma un trattamento del genere non ce lo saremmo mai aspettato. Dopo una notte insonne, finalmente atterrammo all'aeroporto di Ponta Delgado sull'Isola di Sào Miguel dove era prevista la nostra base operativa. Per fortuna l'accoglienza "principesca" che i nostri ospiti ci avevano riservato all'arrivo ci fece dimenticare quanto di spiacevole era successo nelle ore precedenti. Ad attenderci in prossimità della scaletta dell'aereo, oltre agli ai rappresentanti politici, c'erano gli organizzatori della manifestazione che avevano predisposto anche delle lussuose vetture con relativi Chauffeur. Questa bellissima e festosa accoglienza, mi riportò inevitabilmente a fare un parallelismo con un'altra situazione già vissuta in passato. Era il 1968, eravamo atterrati all’aeroporto di Beirut. Bellissima e fastosa accoglienza all'arrivo, mentre alla partenza dovemmo scappare a piedi per non essere coinvolti nei primi tafferugli che davano inizio ad una lunga guerra interna. Fu solo un pensiero veloce e subito fugato, anche perché non potevo certo pensare di dover rivivere un'altra situazione simile a quella libanese. Sarebbe stata una coincidenza troppo forte da accettare. [...] Il percorso di gara non era molto lungo, viste le ridotte dimensioni dell'isola. Fare le ricognizioni fu uno scherzo, perché le prove speciali, tutte su fondo sterrato (lavico) molto abrasivo per i pneumatici, si ripetevano tre volte e la distanza tra loro era molto limitata. [...] Purtroppo per noi le cose non si misero subito bene. Infatti nel breve tragitto che separava la zone delle le verifiche e il parco chiuso, si ruppe un giunto omocenetico della nostra Fulvia. Sapendo di non disporre di quel particolare pezzo di ricambio, il mio umore precipitò nel più profondo dei baratri. Anche perché se non fossimo riusciti nemmeno a prendere la partenza, avremmo fatto una figura veramente da cani. Per fortuna, almeno per quel frangente, trovammo un artigiano del luogo che con un intervento proverbiale, lavorando al tornio tutta la notte, riuscì a ricavare un semiasse nuovo da uno vecchio, di un autocarro Peugeot. [...] Dopo aver percorso un centinaio di chilometri di trasferimento, affrontiamo la prima prova speciale, che vinciamo abbastanza agevolmente. [...] a parte il primo exploit, non è che le cose andassero troppo bene. Il motore della nostra Fulvia HF cominciava a perdere dei colpi e a metà della successiva prova speciale si ruppe il giunto "rifatto" e fummo costretti a ritirarci anche noi. Ovviamente questo doppio ritiro dei due equipaggi favoriti non fu molto gradito agli organizzatori e neanche dai tantissimi appassionati. Per loro questa nostra partecipazione rappresentava un'occasione per vedere all'opera degli equipaggi "ufficiali" conosciuti in tutto il mondo. Anch'io ero ovviamente amareggiato: prima per la figura che avevo rimediato, secondo non mi aspettavo che Fiorio mi prestasse una vettura che in quell'occasione si dimostrò un vero catorcio. (Sandro Munari)

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