Reale tenuta di Carditello
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Citazioni sulla Reale tenuta di Carditello, nota anche come Reggia di Carditello.
Citazioni in ordine temporale.
- Mai quanto stavolta, come forma di risarcimento, in occasione dei 150 anni dell'Unità, nei confronti del Mezzogiorno anche qui tradito dai Savoia, lo Stato dovrebbe essere presente. Dovrebbe strappare Carditello al degrado, al pattume e alla camorra, restaurarlo e farne di nuovo, come merita, una «delizia». Non è solo una questione di salvaguardia. È una questione d'onore. (Gian Antonio Stella)
- È nostra, finalmente. Dopo mille tormenti societari e mille razzie vandaliche e mille incubi sul destino d'ineluttabile degrado, la Reggia di Carditello, la stupenda Versailles agreste dei Borbone, appartiene da ieri a tutti gli italiani. Era ora. Anche se adesso viene il difficile: vincere la camorra sul suo terreno. [...] Come fosse nell'epoca d’oro, possiamo immaginarlo: campi e vigne e frutteti a perdita d'occhio. Quando ci passò Wolfgang Goethe restò incantato spiegando che bisognava andare di lì «per comprendere cosa vuol dire vegetazione e perché si coltiva la terra. [...] La regione è totalmente piana e la campagna intensamente e diligentemente coltivata come l'aiuola di un giardino». Finita dopo l'Unità d'Italia nel bottino del re Vittorio Emanuele II, che già aveva le sue tenute dove sfogare la passione venatoria a Venaria e a San Rossore, la reggia agreste fu affidata perché se ne occupasse all'allora capo della camorra locale. Il primo di tanti errori e tante scelleratezze. Che importava, ai Savoia, di quella meravigliosa proprietà terriera? (Gian Antonio Stella)
- Conosco la Reggia da quando ero ragazzo, mi ha sempre colpito l'intuizione di Ferdinando IV che ne fece un'impresa modello e un luogo di cultura che svolgeva un ruolo importante per la vita di questa comunità. Anticipando la riforma agricola toscana del Settecento. Oggi il caso di Carditello dimostra che, se lo Stato intende fare una cosa, può portarla a compimento in tempi brevi. (Massimo Bray)
- Succede che il Sud ti sorprende lanciandoti, a un tiro di schioppo da Capua, un segno luminoso di speranza: la reggia borbonica di Carditello, strappata all'incuria e alle mire dei Casalesi, restaurata e riaperta ai visitatori per intervento di un bravo ministro dei Beni Culturali di nome Massimo Bray. Un'isola dove lo Stato esiste. (Paolo Rumiz)
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