Regina Baresi

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Regina Baresi (2019)

Regina Baresi (1991 – vivente), calciatrice italiana.

Citazioni di Regina Baresi[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • È stato papà Beppe a trasmettermi la passione per il gioco, ed era quasi inevitabile che mi appassionassi al calcio. [...] Fin da piccolissima in casa, a scuola, con gli amici, talvolta in oratorio, giocavo sempre a pallone. Anche se non ho ricordi diretti di mio papà e di mio zio Franco in campo — hanno smesso di giocare quando io ero molto piccola — per me sono stati due esempi da seguire.[1]
  • [Nel 2016, «che realtà è quella del calcio femminile in Italia?»] Rispetto all'estero siamo ancora molto indietro. [...] In altri Paesi europei o in America il calcio femminile è una professione, in Italia no. Gli allenamenti all'estero sono giornalieri, in orari non serali, e le calciatrici possono dedicare tutto il tempo e tutte le energie al calcio. Noi ci alleniamo solo la sera dopo il lavoro, spesso dalle 20 alle 22. Inoltre in Italia i pregiudizi sono ancora molti e ne abbiamo avuto riprova anche di recente.... Le donne che giocano a pallone sono viste come dei "maschiacci". Del resto il calcio è considerato ancora uno sport prettamente maschile e la "leggenda" è che rovini il fisico femminile. Balle...[1]
  • [Nel 2017] Le persone che seguono il calcio femminile in Italia sono probabilmente un po' limitate, non nell'accezione negativa del termine ma perché è tutto il movimento ora ad esserlo; mancano quasi le parole per parlare di calcio al femminile.[2]
  • [«Meglio essere allenati da un uomo o da una donna?»] Dipende dalla persona, da come sa gestire un gruppo di donne che certo non è come un gruppo di uomini. Non penso che l'intesa fra coach e giocatrice sia una questione di genere.[3]

Noi che giochiamo e parliamo di calcio

Intervista di Gea Scancarello, SportWeek nº 45 (858), 11 novembre 2017, pp. 74-78.

  • È ovvio che il calcio non è uno sport femminile come la danza classica, ma non penso che pregiudichi la femminilità. Quella o ce l'hai o non ce l'hai...
  • Con il cognome che porto, l'offesa più frequente è che sono una raccomandata [...]. Ho sempre dovuto impegnarmi il doppio, allenarmi con più intensità delle altre, per dimostrare che valgo.
  • Gli uomini [...] faticano ad accettare che una donna sappia di calcio e che magari riesca anche a esprimersi meglio di loro.
  • I cambiamenti nel calcio [...] li hanno portati i soldi. [...] Prima non ne giravano così tanti: il denaro non era la cosa che ogni giocatore aveva in testa. Esistevano valori superiori come l'attaccamento alla maglia o alla città, portare la squadra a fare risultati. Ora il motivo principale per cui uno cambia squadra sono i soldi, tanto che è difficile trovare chi si fermi a lungo in un team.

Note[modifica]

  1. a b Dall'intervista di Ilaria Pedrali, Baresi la Regina del calcio in tv, avvenire.it, 3 novembre 2016.
  2. Dall'intervista di Camilla Spinelli, Quanto è difficile diventare calciatrici in Italia, intervista a Regina Baresi, ultimouomo.com, 21 dicembre 2017.
  3. Dall'intervista di Alessandra Bocci, Regina Baresi: "Porterò l'Inter in Serie A contro i pregiudizi", gazzetta.it, 8 ottobre 2018.

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