Risanamento di Napoli
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Citazioni sul risanamento di Napoli.
- Ed ora, in alto il piccone! Abbattete! Cadano sotto le ruine i germi malefici delle infermità e le nuove correnti d'aria e di luce, che si agiteranno su di esse, siano apportatrici di prosperità e di salute.[1] (Nicola Amore)
- Per un minimo di civiltà, voi avete perduto, tutto o in parte un massimo di bellezza, di carattere, di poesia. [...] Certo! [era] Sporca, puzzolente, incivile, barbara, forse: ma fulgente, ma splendida di un superbo carattere, ma affascinante di vivacità e di languore insieme; ma bella di una beltà sua inimitabile... (Matilde Serao)
- Una città nasce spesso per isole e sfere e si trasforma, a colpi di forbice, per linee e tagli: alcuni tagli sono davvero chirurgici, ferite che non sempre risanano. Così accade a Napoli all'alba del famoso Risanamento, quando, dopo l'Unità d'Italia, si sentì il bisogno di mettere ordine nella pancia molle della città antica, dove i fondachi cadenti ospitavano una moltitudine di persone a rischio di epidemia, malavita e povertà. E fu tagliato il Rettifilo, come se fosse una napoletana avenue o un locale boulevard, che ai margini si teneva fra due onde di palazzi fin de siècle. (Antonella Cilento)
Note
[modifica]- ↑ Con questa invocazione si chiuse il discorso inaugurale pronunciato il 15 giugno del 1889 nel vecchio mercato del porto, rinominato Piazza della Borsa, per l'inizio dei lavori di demolizione dei quartieri meridionali di Napoli. Cfr. Antonio Ghirelli, Storia di Napoli, Einaudi, Torino, 1992, p. 320. ISBN 88-06-12974-0
Voci correlate
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