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Roj Aleksandrovič Medvedev

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Roj Aleksandrovič Medvedev (1925 – vivente), storico e politologo russo.

Citazioni di Roj Medvedev

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  • Ekaterina Svanidze [prima moglie di Stalin], come la madre di Stalin, era molto religiosa, la politica le era estranea e incomprensibile. Non faceva mai domande e si limitava a pregare per il marito.[fonte 1]
  • [Nadežda Sergeevna Allilueva] Manteneva buoni rapporti con le famiglie di Enukidze, Molotov, Orzhonikidze e con Bukharin, anche quando questi aveva già rotto con Stalin. È la prova che Nadezhda conservò sempre una notevole autonomia, anche a dispetto del marito. Ad esempio partecipò ai funerali del diplomatico A. Joffe, uccisosi nel periodo della lotta nel partito, nel 1927. Joffe era un trockista e alle esequie presero parte Trockij, Kamenev e Zinoviev. Questo non significa che Nadezhda stesse con l'opposizione. Ma non approvava l'estrema durezza di Stalin, che considerava nemico personale chiunque non lo appoggiasse in modo totale.[fonte 1]

la Repubblica, 19 marzo 2018.

  • La Russia non è più uno Stato ideologico: l'ideologia odierna è il patriottismo. Non ci sono dogmi, non c'è bisogno di giruare fedeltà al comunismo. Oggi posso pubblicare i miei libri e scrivere articoli: è un editore a decidere se pubblicarli. Non ci sono più alte istanze ad approvare le mie pubblicazioni. Non devo concordare i contenuti. Io, cresciuto sotto il regime sovietico come dissidente, perseguitato in patria ed edito solo all'estero, oggi mi sento libero come intellettuale e scrittore. Non ho motivo per stare all'opposizione. Non aderisco a nessun partito.
  • [Su Pavel Grudinin] Tesse le lodi di Stalin, ma Stalin lo avrebbe fatto fucilare.
  • Vladimir Zhirinovskij, il leader nazionalista del Partito liberal-democratico, è un demagogo populista. Da solo riempie tutto il suo partito. Bravo oratore senza doti politiche.
  • [Su Aleksej Naval'nyj] Non ha storia politica, né un programma chiaro. Non ha mai ricoperto cariche pubbliche. Si muove su Internet. Parla ai giovani ma puoi conoscerlo solo se se usi la Rete: io non lo faccio e quindi non lo conosco a fondo. Sono stati i giornali occidentali a renderlo leader dell'opposizione. In realtà è una figura illusoria, artificiale, senza seguito.
  • L'opposizione è frammentata. La gente spera nello sviluppo economico. La maggior parte appoggia Putin. Anch'io lo sostengo.

Intervista di Marco Imarisio sull'invasione russa dell'Ucraina del 2022, corriere.it, 6 marzo 2022.

  • Esistono tanti tipi di democrazia, non una sola. Riconosco che la nostra sia molto controllata. Ma con dieci anni appena di democrazia occidentale, negli anni di Eltsin, il Paese stava saltando per aria. E neppure questo a voi faceva piacere. A parte quel periodo, i russi non hanno mai provato la “vostra” democrazia. Non ci sono abituati.
  • [Su Vladimir Putin] È una figura assolutamente particolare. Lui è ossessionato dal confronto con il passato, vuole essere ricordato, diventare una nostra icona. In questo senso, è spinto anche dall’ambizione personale. L’Ucraina è soprattutto il suo tentativo di riscrivere la Storia, deviandone il corso. Certo non è uno zar, figura che per lui assume connotazioni mitologiche. Di sicuro non somiglia a Lenin, ci mancherebbe. Ma neppure a Stalin, al quale spesso viene paragonato con malignità.
  • [«Cosa ha davvero in testa Putin?»] In questo caso concordo con l’interpretazione occidentale. Vuole mettere la Russia tra le grandi potenze del mondo, indipendentemente dalle posizioni della Cina e degli Usa. Lui pensa quello che dice, e ci crede davvero. Il problema è sempre il solito. Per l’Europa la Russia sarà sempre troppo grande. Per la stragrande maggioranza dei russi, no.
  • [«Cosa sarà dell’Ucraina?»] Come sfera di influenza, tornerà geograficamente ai tempi di Gogol, nostro sommo scrittore che era nato in quello che oggi è territorio ucraino, ma tutti considerano russo. La storia non passa mai invano. Neppure Putin pensa di riprendersi l’intera Ucraina. Solo quella russofona. Quanto alla minaccia nucleare, nessuno ci pensa davvero. Sono solo parole.

Note

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Fonti

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  1. a b Da Le mogli, idillio e tragedia, La Stampa, 25 febbraio 1993, p. 21.

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