Vladimir Žirinovskij

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Vladimir Žirinovskij

Vladimir Vol'fovič Žirinovskij (1946 – 2022), politico russo.

Citazioni di Vladimir Žirinovskij[modifica]

1993[modifica]

  • I tedeschi stanno adesso interferendo in Russia. Ma se un tedesco guarderà alla Russia in modo sbagliato, quando io sarò al Cremlino, voi tedeschi pagherete per tutto quello che noi russi abbiamo costruito in Germania. Ricordate che vi abbiamo salvato. Oggi sapete bene cosa ha significato Cernobyl per noi, ebbene avrete la vostra Cernobyl in Germania.[fonte 1]
  • [I giapponesi] hanno già sperimentato Hiroshima e Nagasaki e, forse, l'hanno già dimenticato. Creeremo nuove Hiroshima e Nagasaki, non esiterò ad usare le armi nucleari.[fonte 1]
  • La Russia dispone di un'arma potentissima, in grado di distruggere il mondo. Si chiama Elipton. [...] Si tratta di un'arma non nucleare.[fonte 2]

Da Tutte le perle di una politica schizofrenica

la Repubblica, 15 gennaio 1993.

  • Comincerò strizzando i baltici e altri staterelli. Non mi importa un fico se sono riconosciuti dall'ONU. Non li invaderò o cose simili. Seppellirò scorie radioattive lungo il confine lituano e farò installare potenti ventilatori per soffiare quella roba oltre confine nottetempo, mentre di giorno li terrò spenti. Si beccheranno tutti malattie da radiazioni. Ne moriranno. Quando moriranno o cadranno in ginocchio, la smetterò. Sono un dittatore. Ciò che intendo fare è male ma sarà un bene per la Russia.
  • Lo dico con chiarezza: quando andrò al potere, sarà una dittatura. Sconfiggerò gli americani nello spazio. Circonderò il pianeta con le nostre stazioni orbitali e loro rimarranno spaventati a morte per le nostre armi spaziali. Non m'importa se mi danno del fascista o del nazista. Operai di Leningrado mi hanno detto: anche se portassi cinque svastiche, ti voteremo ugualmente perché hai un programma chiaro.
  • Non c'è niente di meglio della paura per far lavorare meglio la gente. Il bastone, non la carota.
  • Sogno soldati russi che possono bagnare gli stivali nelle calde acque dell'Oceano Indiano e indossare uniformi estive una volta per tutte.

Da La destra all'assalto di Mosca. «E l'America avrà paura di noi»

Intervista di Giulietto Chiesa, La Stampa, 16 gennaio 1993.

  • Io sono come i democristiani in Italia e i gaullisti in Francia. Vogliono screditarmi perché hanno paura di me, perché sanno che sono popolare. Io uso la questione nazionale perché vedo che i russi sono sfruttati, demoralizzati. Non l'ho inventata io questa situazione. Anche Hitler sfruttò l'umiliazione del popolo tedesco, ma la somiglianza è tra le situazioni storiche, non tra le ideologie.
  • Sono i giornalisti ebrei che mi attaccano. Se c'è un articolo contro Zhirinovskij puoi scommetterci che è scritto da un ebreo. Così si spiega che nel partito ci sia un leggero antisemitismo. Ma non mi riguarda. Io sono tranquillo, sono contrario a ogni forma di discriminazione nazionale. Anche se, è inutile negarlo, girando l'Europa ti accorgi che tutta la vostra cosiddetta stampa libera è in mano ai sionisti.
  • Oggi in Georgia governa un Pinochet. Formalmente comanda Shevardnadze, ma in realtà comanda Kitovani, un omicida che ha fatto vent'anni di galera. E l'Occidente se ne sta zitto. Perché? Perché è un vostro uomo. In Cina sono morti quattro studenti e avete strillato, mentre un miliardo di cinesi vive benissimo. Il 19 giugno i moldavi sono entrati in una città dove c'era una festa d'addio alla scuola e hanno violentato tutte le ragazze, ma voi siete stati zitti perché i moldavi sono democratici. Per voi i russi sono solo una massa biologica, ma è la Cia che detta la vostra democrazia, è la democrazia del dollaro, che è sporca, è gialla, e puzza. Per questo perderete il mondo, perché il vostro mondo è marcio. Lenin ha sbagliato di 100 anni. Siete marci adesso e siete finiti. La speranza del mondo è la Russia.
  • È l'America l'unico avversario e concorrente nostro. Devono temerci. Siamo pronti a spartirci le sfere d'influenza. A loro l'America Latina, all'Europa l'Africa, alla Cina la Mongolia e il Sud-est asiatico. Noi ci accontenteremo di Turchia, Iran e Afghanistan.
  • [«Se diventa presidente da dove comincerà a mettere ordine?»] Primo: abolire le Repubbliche nazionali, proibire tutti i separatismi. Stato unitario, territorio unico, unica lingua statale, nessun diritto alla secessione.
  • Che direbbe un italiano se qualcuno gli annunciasse: adesso lei vive nella Comunità delle ex regioni italiane? In Sicilia si parla siciliano e, nel Nord, austriaco. E i prezzi che intanto salgono di 250 volte.
  • [«Libererebbe i golpisti di agosto?»] Certo. Ma li punirei moralmente, perché non si deve cominciare una cosa se non la sai fare. Bisognava arrestare subito quelli che si nascondevano nei sotterranei della Casa Bianca. E fucilarli. Invece hanno fatto come Gorbaciov, che era disposto a perdere mezzo Paese per consigliarsi con Raisa Maksimovna.

1994[modifica]

  • Se l'Alleanza Atlantica inglobasse i paesi nostri vicini, sarebbe un errore enorme e una tragedia per la Nato, per l'Europa, per il mondo intero. Vorrebbe dire che la Nato si prepara a scatenare la Terza Guerra Mondiale contro la Russia. Ci sarebbe da una parte un grande blocco militare, e dall' altra una Russia isolata. Ma noi non permetteremo che una singola divisione straniera si avvicini ai nostri confini. Qualsiasi unità militare che riceva ordine di marciare verso la Russia sarà sterminata.[fonte 3]
  • Il tentato colpo di Stato del '91 e la rivolta di ottobre a Mosca sono falliti per l'assenza dei miei uomini, ma con loro la vittoria sarebbe assicurata.[fonte 4]
  • Che schifo, i bordelli di tutta Europa straripano di prostitute russe. Una cosa mostruosa, rivoltante, una disgrazia nazionale.[fonte 5]
  • È l'Occidente, attraverso la Nato, che ha iniziato un conflitto in Bosnia per i propri fini personali. Questo attacco è contro la Russia, per gli interessi della Germania nei Balcani, della Nato nei Balcani. È contro i cristiani ortodossi, contro tutto il popolo slavo. Ogni giorno la Turchia bombarda i villaggi curdi, perché non bombardate Ankara e Istanbul per rappresaglia? La Gran Bretagna inonda di sangue l'Irlanda del Nord, ma i piloti dell'Onu vanno a bombardare la Serbia. Non meravigliatevi se un giorno altri piloti bombarderanno le vostre città europee.[fonte 6]

Da "Italia come Andorra". Parola di Zhirinovskij

Intervista di Enrico Franceschini, la Repubblica, 12 gennaio 1994.

  • [«Vuole che l'Italia ceda il Sud Tirolo all'Austria?»] Certamente. Voi avete voluto farci a pezzi? Ebbene, adesso provate un po' la stessa medicina. [...] Voi italiani, voi europei, voi occidentali. Avete fatto in modo che l'Unione Sovietica crollasse, vi starebbe bene di subire la stessa sorte e sentire l'effetto che fa. Così forse capirete che cosa prova oggi la Russia, senza le quattordici repubbliche che le appartenevano storicamente. Perciò, il Sud Tirolo all'Austria, Trieste alla Jugoslavia, la Sicilia per conto suo, e via di seguito.
  • Siete piccoli, ma dovete diventare ancora più piccoli. Dovete ritrovarvi con un'Italia piccola come Andorra, come il Liechtenstein, e allora ci capirete!
  • Io ai paesi dell'Europa Orientale dico questo: restate neutrali, liberi, indipendenti. La Nato non vi serve a nulla. Perché volete andare a pulire gli stivali ai generali britannici e americani? Dalla Russia non avrete mai nulla da temere, la Russia non arriverà mai fino a Praga o a Budapest.
  • La proposta di Mitterand di bombardare le città bosniache è puro fascismo, o un caso di senilità, si vede che Mitterand è ormai un vecchio pazzo, gli resta poco da vivere e pensa a portare il mondo alla guerra. È lui il guerrafondaio, non io.

Da Zhirinovskij. Espulso anche dalla Slovenia

Sulla guerra in Bosnia ed Erzegovina, La Stampa, 29 gennaio 1994.

  • La Russia dovrebbe uscire dall'Onu qualora la Nato dovesse lanciare incursioni aeree in Bosnia. Siamo contro i bombardamenti in quella zona, siamo contro tutte le iniziative internazionali nella ex Jugoslavia. Se la Nato deciderà per i bombardamenti, proporrò al parlamento russo che la Russia esca dalle Nazioni Unite.
  • Chi sono i musulmani [bosniaci]? I musulmani non esistono. Devono esserci la Grande Serbia e la Grande Croazia.
  • I popoli bosniaci decideranno da sé chi dovrà vivere laggiù. In caso contrario, la guerra dei Balcani potrebbe diventare l'inizio della III Guerra mondiale.
  • L'Europa si attende dalla Russia che porti pace, non on la guerra ma con l'economia e la cultura... noi siamo i Messia dell'Europa.

1995[modifica]

  • Le squadre cecene possiedono razzi comandati a distanza e se venissero utilizzati nel corso di assalti contro obiettivi nucleari si creerebbe l'occasione per un intervento in Russia di truppe straniere.[fonte 7]

Da «Di Grozny avrei fatto un cratere»

Intervista di Giulietto Chiesa sulla prima guerra cecena, La Stampa, 16 gennaio 1995.

  • Se fossimo stati noi al potere avremmo fatto diversamente. Si poteva convincere Dudaev, magari offrendogli un posto onorifico a Mosca. [...] Non fu fatto perché al potere c'erano i democratici, non per colpa mia. Se non avesse funzionato potevamo bloccare economicamente la Repubblica, soffocarla e costringerla a più miti consigli senza sparare un colpo. Non fu fatto. Infine si poteva semplicemente impacchettare le decine di migliaia di ceceni che girano per la Russia e portarli di forza nel loro Paese. Sarebbero stati loro a rovesciare Dudaev di fronte alla prospettiva di perdere i loro affari in Russia, inclusi quelli mafiosi. Questo è l'unico modo di trattare con i caucasici.
  • [Su Aleksandr Isaevič Solženicyn] Quello è pronto a regalare tutto, anche il Kazakhstan. Come risultato la Russia si ridurrebbe a Tula, e lui ci starebbe bene, come Tolstoj.
  • Io dico che l'esercito russo ha il diritto di muoversi sul territorio russo. La colpa è dei ceceni che hanno fatto resistenza.
  • Io sono democratico e patriotico. Ora Eltsin ha capito che gli conviene stare con i patrioti. Sono stati Gaidar e Burbulis a spingerlo a distruggere l'Urss.
  • Io so che la gente semplice non vuole il mercato. So che rivuole l'inno sovietico e la bandiera sovietica. Diamoglieli. So che è contro la privatizzazione. Eliminiamola. Diamo ai russi quello che vogliono.

Da «Tra sei mesi sarò Presidente»

Intervista di Giulietto Chiesa, La Stampa, 20 dicembre 1995.

  • Noi non ci alleeremo con nessuno, capito? Anzi, vedremo chi sarà capace di allearsi con noi. Su singole questioni concrete faremo le nostre proposte. Chi ci sta, bene, chi non ci sta, peggio.
  • Ziuganov è un po' meno ciarliero di Gorbaciov e un po' più ebete.
  • Un sacco di gente si è svegliata dalla sbornia democratica dopo che per tre anni gli hanno pestato i calli. Adesso si sono dimenticati il passato, le repressioni e tutto il resto. Si capisce, hanno nostalgia di quando una telefonata costava due copechi e il metro ne costava cinque. Nostalgia per la tranquillità di quei tempi. E hanno ragione perché Breznev ha fatto molte cose buone. Per esempio ha costruito il potenziale industriale della Russia.
  • [Sulla crisi costituzionale russa del 1993] Eravamo di fronte a due mali. Restare senza Costituzione o scegliere una cattiva Costituzione. Abbiamo scelto il male minore.
  • I russi sanno bene che non possono consegnare il Paese nelle mani di un khan comunista. Gli esempi li hanno già belli è pronti nelle altre Repubbliche dell'Urss. Hanno distrutto l'impero per pigliarsene ciascuno una fetta.

1996[modifica]

  • In un panorama di generale prostituzione politica come è quello russo, io sono una vergine vestita di bianco. Quaranta milioni di elettori diserteranno le solite prostitute e correranno fra le braccia della vergine. Il 16 giugno [la data delle presidenziali] faremo una bella orgia.[fonte 8]
  • [A Pat Buchanan] Lei ha detto che il Congresso americano è un territorio occupato da Israele e noi abbiamo la stessa situazione in Russia. Così per sopravvivere potremmo creare delle zone nel nostro e nel vostro paese dove deportare questa piccola, ma turbolenta tribù.[fonte 9]

Da Zhirinovskij plaude al capo del Carroccio. "Italiani, ben vi sta'"

Letter aperta a Umberto Bossi, la Repubblica, 18 settembre 1996

  • Prima scoppierà lo scontro sul separatismo in Italia, prima cambierà la politica estera italiana di appoggio alla politica americana di balcanizzazione del mondo e dell'Europa.
  • Ben gli sta agli italiani che hanno sostenuto il separatismo in Jugoslavia e in Russia, perché ora potranno godere a casa loro delle delizie di questo fenomeno.
  • Il Sud dell'Italia è la culla dei valori tradizionali, ma da lungo tempo i nordisti li hanno abbandonati, preferendo unificare il Paese e riempirsi lo stomaco.

1997[modifica]

  • Si deve accettare la decisione della gente del nord Italia, che vuole la Repubblica della Padania. [...] La situazione è come in Russia: la gente del Nord lavora, quella del Sud non vuole lavorare, e, come da noi, è spesso vicina al crimine organizzato.[fonte 10]
  • Se fossi al posto del presidente della Russia riconoscerei l'indipendenza della Padania, anzi a febbraio Eltsin verrà in Italia e io gli suggerirò di incontrare Bossi.[fonte 11]

2003[modifica]

Da La rivincita di Zhirinovskij. La gente vuole uomini forti

la Repubblica, 8 dicembre 2003.

  • Dovete mettervi in testa che in Russia non ci sarà mai una Repubblica parlamentare, un potere giudiziario indipendente, una società civile. E ci saranno sempre i kandali.[1]
  • L'unico regime possibile per la Russia è l'autocrazia, che sia lo zar, il segretario generale, il presidente. La personalità del capo è tutto.
  • La Russia non vuole chiacchiere, vuole uomini forti. Grazie a gente come me il paese non si è disintegrato, come la Jugoslavia o come la Georgia.
  • Dico soltanto che io ho sofferto per quarant'anni sotto ai comunisti. Mi volevo impiccare. Ma loro, i comunisti, sono passati. Io resto.

2013[modifica]

  • Volevano tappare la bocca a Berezovskij perché aveva chiesto perdono a Putin e si preparava a rivelare i complotti del Regno Unito contro di noi.[fonte 12]

Citazioni su Vladimir Žirinovskij[modifica]

  • All'inizio anche Hitler era sottovalutato e ridicolizzato come Zhirinovskij. (Michail Gorbačëv)
  • Era uno di noi. [...] Nulla faceva intravedere in lui un futuro Duce. Ci raccontò di essere ebreo per parte di padre, ed è impossibile che suo padre, con un nome di battesimo come Volf, non fosse ebreo. (Michail Členov)
  • Furbo giullare della politica che ha saputo arricchirsi cavalcando la nostalgia dei più poveri per la cara, vecchia Unione Sovietica. (Anna Stepanovna Politkovskaja)
  • Il successo di Zhirinovskij nelle elezioni presidenziali deve metterci in guardia. Sono milioni. Se la situazione economica peggiora, la prospettiva di una loro mobilitazione diventerà concreta. C'è una massa di cosidetti «patrioti», che prima stavano sotto le bandiere del pcus. Antisemiti, reazionari e gente che non capisce cosa succede. (Galina Starovojtova)
  • La corruzione è il fondamento della crescita e della baldanza dei liberal-democratici di Žirinovskij. È la cosiddetta «opposizione populistica», che in realtà opposizione non è in quanto – nonostante urla e strepiti – sostiene sempre e comunque la linea del Cremlino. (Anna Stepanovna Politkovskaja)
  • Nei suoi discorsi preelettorali Zhirinovskij ha descritto la Moldavia come un distretto della Russia. E ha persino aggiunto di avere già un governatore, il comandante della 14esima divisione delle truppe russe dislocata sul nostro territorio. (Mircea Snegur)
  • Vladimir Zhirinovskij, il leader nazionalista del Partito liberal-democratico, è un demagogo populista. Da solo riempie tutto il suo partito. Bravo oratore senza doti politiche. (Roj Aleksandrovič Medvedev)
  • Zhirinovskij significa guerra per la Russia. [...] Siamo in una situazione simile alla Germania di Weimar. Sarebbe terribile se ci fosse la minima possibilità che quest'uomo diventasse presidente. (Egor Timurovič Gajdar)

Boris Nikolaevič El'cin[modifica]

  • Alle elezioni del 1993 Žirinovskij avrebbe riaperto certe piaghe morali e socio-psicologiche della nostra società di cui noi non sospettavamo neanche l'esistenza. Una di queste è la carenza immunitaria verso il fascismo.
  • Per questa persona, che con incredibile velocità appiccicava una tesi assurda dietro l'altra, hanno votato milioni (!) di elettori. Sulla gente ha certamente fatto effetto il suo slogan: è ora di allontanare dal potere i vecchi apparatčiki di partito, i membri del Comitato Centrale e «aprire la strada al governo dei tecnici»; ma penso che il succo della questione sia un altro: in una società politica come la nostra, una variabile impazzita con un'impostazione fascista o parafascista avrà sempre molte possibilità di successo.
  • Uno dei pochi dirigenti dei nuovi partiti politici ad appoggiare il golpe fu Vladimir Žirinovskij. Lo fece in un comizio che tenne ancora il 19 agosto. La sua era una posizione coerente: il Partito Liberal-democratico in Russia era sempre intervenuto a favore dell'impero, dell'inviolabilità delle frontiere, dell'ordine. E allora, evviva!

Enrico Franceschini[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • Naturalmente andare al night non è un delitto. Ma è strano incontrarci un leader politico che in pubblico lancia crociate contro prostituzione, erotismo, pornografia, e ogni genere di "libertà sessuale". Moralista e bacchettone in pubblico, "peccatore" in privato fra le luci basse dei night?
  • Le contraddizioni di Zhirinovskij tra pubblico e privato non si limitano al sesso. La più clamorosa è che ha costruito una parte del suo successo politico sull'antisemitismo, mentre da mesi circolano le prove che suo padre era ebreo: l'ultima l'ha trovata un giornalista americano all'anagrafe della sua città natale, dove risulta che fino all'età di 18 anni Vladimir Zhirinovskij si chiamava Eidelstein. Ha cambiato cognome, come consentito dalla legge, per entrare più facilmente all'università, che ai tempi dell'Urss privilegiava i russi rispetto alle minoranze, in particolare gli ebrei.
  • Manca solo di scoprire che anche il suo antiamericanismo è una facciata per le masse. Magari un giorno verremo a sapere che, quando nessuno lo vede, Zhirinovskij beve Coca-Cola, mangia cheeseburger inondati di ketchup, e balla a ritmo di rap.

Sergej Medvedev[modifica]

  • Fu Žirinovskij che, in modo clownesco e grottesco, formò il programma politico di revanscismo adottato come dottrina ufficiale della Russia negli anni 2020; e divenne il padrino del fascismo russo, che raggiunse il suo massimo splendore con lo scoppio della guerra in Ucraina.
  • Nello sterminio dell'Ucraina, che sta avvenendo davanti ai nostri occhi, Putin sta seguendo gli ordini del suo padre spirituale, Žirinovskij, che lanciava facilmente bombe nucleari nei suoi discorsi incendiari.
  • Oggi i portavoce ufficiali della propaganda strombazzano le vecchie idee di Žirinovskij, ma ora le usano per giustificare l'uccisione degli ucraini. Le deliranti fantasie di un politico eccentrico – sulla vendetta globale, la ricostruzione dell'Urss e la distruzione dell'Ucraina – sono passate da mera finzione, figure retoriche e tecnologie politiche a essere i missili Iskander e Točka e le bombe a grappolo che oggi piovono sulle città ucraine.
  • Pensavamo che Žirinovskij fosse semplicemente il giullare di corte preferito dello zar; ma si è scoperto che era il suo mentore. Il corpo del leader LDPR è stato decontaminato e sepolto nel cimitero di Novodevichy; ma il virus del fascismo e l'opera di Žirinovskij continuano a vivere. In effetti, oggi viviamo nel mondo post-apocalittico sognato da Vladimir Žirinovskij.
  • Žirinovskij ha legittimato i quattro elementi principali del fascismo russo, di cui il principale è l'idea di offesa, su cui si fonda il difficile complesso morale del risentimento. [...] Žirinovskij ha parlato di offesa prima che diventasse politicamente di moda. [...] Da questo sentimento di offesa nacque il secondo elemento della pagliacciata fascista di Žirinovskij: la vendetta per l'Impero. [...] Il terzo cavaliere dell'Apocalisse di Žirinovskij era l'espansionismo. [...] Infine, il quarto elemento: la xenofobia. Žirinovskij odiava tutti: dal popolo del Caucaso, che aveva promesso di recintare con filo spinato, all'Ucraina, che non considerava uno stato, che nel 1990 chiedeva alla Russia di impadronirsi di Sebastopoli; dagli immigrati agli ebrei, che accusava di fomentare l'antisemitismo. Non sopportava i liberali, il multiculturalismo o la tolleranza dell'Occidente, tutte cose che erano strane sentire da qualcuno che era un estroverso e un comico, mezzo ebreo di sangue e bisessuale – qualcuno che aveva una particolare predilezione per le giacche rosse e gialle canarino e il cui seguito era invariabilmente pieno di ragazzi belli. Avrebbe potuto essere l'oggetto ideale dell'odio per quegli stessi "tizi nei garage", e invece li aiutò a formulare le loro opinioni rifiutando tutto ciò che era nuovo, vistoso ed estraneo.

Richard Nixon[modifica]

  • Manca del carisma e della capacità di persuasione che occorrono per guidare una grande nazione. Quando l'ho interrogato a proposito delle sue ridicole affermazioni – che un giorno la California farà parte del Messico, che Miami sarà una repubblica nera e Parigi una città araba – ha svicolato sui sondaggi che lo dicono popolare.
  • Sebbene i russi abbiano sempre avuto una certa inclinazione per i folli di Dio, non li hanno mai scelti come leader – come Zhirinovskij scoprirà ben presto, quando entrerà nella lotteria presidenziale.
  • Zhirinovskij è un demagogo spietato e accorto. Ma dopo averlo esaminato su temi che vanno dalle sue opinioni in politica estera al suo atteggiamento verso gli Stati Uniti e l'antisemitismo, condivido il giudizio del presidente ucraino Leonid Kravciuk: non sarà eletto presidente della Russia.

Note[modifica]

  1. Riferendosi alle catene ai piedi dei deportati.

Fonti[modifica]

  1. a b Citato in «Sistemerò io tedeschi e giapponesi», L'Unità, 15 dicembre 1993.
  2. Citato in «Un'arma segreta per colpire l'Occidente», La Stampa, 23 dicembre 1993.
  3. Citato in Zhirinovskij minaccia la Terza guerra mondiale, la Repubblica, 11 gennaio 1994.
  4. Citato in Zhirninovskij. «Il prossimo putsch è mio», La Stampa, 30 marzo 1994.
  5. Citato in Il declino di Zhirinovskij. Dal Parlamento ai sexy bar, la Repubblica, 8 aprile 1994.
  6. Citato in "Bombardiamo l'Italia". Lo show di Zhirinovskij, la Repubblica, 12 aprile 1994.
  7. Citato in Zhirinovskij avverte "Golpe imminente", la Repubblica, 26 agosto 1995.
  8. Citato in Zhirinovskij, nozze-show, la Repubblica, 12 febbraio 1996.
  9. Citato in I repubblicani. "Fermiamo Buchanan", la Repubblica, 23 febbraio 1996.
  10. Citato in Zhirinovskij pro-Padania, la Repubblica, 24 settembre 1997.
  11. Citato in Bossi e l'amico russo. "La Padania è nazione", la Repubblica, 10 novembre 1997.
  12. Citato in I misteri di Londongrad capitale degli oligarchi, la Repubblica, 26 marzo 2013.

Voci correlate[modifica]

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