Romano il Melode
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Romano il Melode, (490 – 556), poeta e santo bizantino.
- Deponi, dunque, madre, deponi il tuo dolore: | non si addice a te il gemere, poiché fosti chiamata "piena di grazia".[1]
- Dieci vergini possedevan la virtù dell'intatta verginità, | ma per cinque di loro il duro esercizio fu senza frutto. | Le altre brillarono per le lampade dell'amore per l'umanità, | per questo lo sposo le invitò.[1]
- Dove vai, figlio? Perché così rapido compi il corso della tua vita? | Mai avrei creduto, o figlio, di vederti in questo stato, | né mai avrei immaginato che a tal punto di furore sarebbero giunti gli empi | da metterti le mani addosso contro ogni giustizia.[1]
- Io ardisco tenerti in mano come una lampada; | chi porta, infatti, una lucerna fra gli uomini è illuminato senza bruciare. | Illuminami dunque, Tu che sei la Lucerna inestinguibile.[1]
- Oggi la Vergine partorisce il Trascendente.[1]
- Rendi chiara la mia lingua, mio Salvatore, apri la mia bocca | e, dopo averla riempita, trafiggi il mio cuore, perché il mio agire | sia coerente con le mie parole.[1]
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