Rutu Modan

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Rutu Modan al Salone del libro di Parigi 2008

Rutu Modan (1966 – vivente), illustratrice e fumettista israeliana.

Citazioni di Rutu Modan[modifica]

  • Credo che lo scopo della mia opera sia mettere in discussione, mostrare che non è solo bianco e nero. Ad esempio, ne "La proprietà" alla fine del racconto si svela un altro lato, imprevedibile, della vicenda. La vita non è riducibile alla contrapposizione che ad esempio c'è in politica, in cui la scelta degli schieramenti è bianco o nero, destra o sinistra... [...] vorrei esprimere la complessità del reale, in tutte le sue sfumature, i suoi contrasti. La realtà non è semplificabile, per questo non voglio fare un discorso esplicitamente politico. È un bisogno interiore. Ognuno ha bisogno di esprimersi. L'arte è una forma di comunicazione.[1]
  • Creare un tensione tra il tragico e la vita quotidiana è qualcosa che ho molto a cuore nelle mie storie. Forse cercare ironia e comicità nelle situazioni più drammatiche è proprio un'attitudine che mi contraddistingue. È la cosa più vicina alla realtà che io possa immaginare.
    Vivo in un paese, Israele, dove eventi terribili succedono ogni giorno. Senza senso dell'umorismo qui sarebbe difficile sopravvivere e restare ottimisti (a dir la verità dappertutto: c'è qualche posto dove la vita è facile?!)[2]
  • Possiamo ricominciare più volte le nostre vite? Se dobbiamo farlo lo facciamo, dato che siamo creature con una straordinaria capacità di adattamento in qualsiasi circostanza. Ma purtroppo non è così semplice: possiamo affrontare un nuovo inizio, ma questo comporterà un profondo senso di perdita. E parte del dolore è data proprio dal constatare che siamo in grado di ricominciare: riusciamo ad essere felici anche dopo aver perso le nostre radici, la nostra infanzia, le persone care.[2]
  • Quando arrivai in Polonia, chiesi cosa ci fosse da vedere, oltre i campi di concentramento, e tutti mi parlarono di questa grande commemorazione dei defunti. Io ho sempre amato i cimiteri. E ho amato questa festività polacca. Una preghiera collettiva notturna. Ho respirato davvero un'atmosfera spirituale. Già nella fase iniziale della stesura[3], avevo deciso che la scena culmine si sarebbe svolta durante quel momento, prima ancora di sapere cosa sarebbe accaduto. Nell'ebraismo c'è una cerimonia individuale, in cui ciascuno ricorda i propri morti, ma vedere quelle persone ricordare tutte insieme i defunti mi ha fatto vivere l'esperienza di un sentimento umano universale. Ciò va oltre il materialismo.[1]

Note[modifica]

  1. a b Dall'intervista di Luca Raffaelli, La Proprietà – Intervista a Rutu Modan, conversazionisulfumetto.wordpress.com, 4 settembre 2013.
  2. a b Dall'intervista di Arianna Malacrida, Quanto ci avvicinano i segreti: intervista a Rutu Modan, linkiesta.it, 28 ottobre 2013.
  3. Del graphic novel La proprietà.

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