Sergej Bagapš
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Sergej Bagapš (1949 – 2011), politico abcaso.
Citazioni di Sergej Bagapš
[modifica]Intervista di Thomas de Waal, Balcanicaucaso.org, 7 marzo 2006
- Se la questione del Kosovo viene risolta in favore dell'indipendenza e non così la questione dell'Abkhazia, si tratta semplicemente di una politica di doppi standard.
- Noi eravamo uno stato! Eravamo una delle repubbliche dell'Unione Sovietica, proprio come la Georgia, e se per la comunità mondiale la decisione di Stalin e di Berija che ha fatto diventare l'Abkhazia parte della Georgia ha un'importanza maggiore delle aspirazioni della gente che vive in Abkhazia, allora mi congratulo con loro.
- Se i peacekeeper se ne andranno prenderemo il loro posto. Sarà difficile per noi ma prenderemo il loro posto al confine, ma se lo facciamo sarà il primo passo verso un conflitto con la Georgia.
Intervista di Margherita Belgiojoso, L'Unità, 4 settembre 2008
- Se non avessero riconosciuto il Kosovo, non si sarebbe neppure cominciato a parlare dell'Abkhazia indipendente.
- La guerra del '92 è iniziata proprio quando noi deputati dovevamo discutere la variante di Federazione con Tbilisi: ma allora il no di Gamsakhurdia era stato categorico. E quando si smette di dialogare, cominciano a parlare le armi. Finita la guerra, abbiamo riproposto la variante della Confederazione: lo stesso no. I georgiani vogliono essere un paese mono-nazionale. Ci dicevano che noi abkhazi non esistevamo: che cosa fare con gente che nega la tua stessa esistenza?
- Se si lascia fare Saakashvili finirà esattamente come con Hitler e il nazismo. Il suo cognome è georgiano, ma la sua personalità è americana. È cresciuto in occidente, non ha niente di caucasico: pensa e agisce come un americano. Come si può fare della gente che sta qui, nel Caucaso, che beve la nostra birra, e che ha le nostre tradizioni, degli americani?
- Per anni noi abbiamo detto alla Turchia, alla Germania, agli Stati Uniti... Non armate la Georgia! Perché la Georgia le armi non le userà contro la Russia - non può nemmeno pensare di farlo - le userà contro gli osseti, e contro di noi. Questo è successo, e quei Paesi hanno la responsabilità morale per quello che è successo. La Georgia ha sfidato Mosca dicendo di avere dietro l'America. Che sciocchezze! Alla Russia non puoi parlare così, soprattutto adesso che é tornata grande e forte.
- Per Eltsin una cosa valeva l'altra, ma con Putin ha cominciato a prevalere l'interesse russo. Come è naturale che sia. Putin è un leader forte, acuto, coraggioso: ha capito che la Russia ha un interesse geostrategico e che è necessario perseguirlo. Perché abbandonare l'Abkhazia? Perché lasciare che ai confini della Russia arrivi la Nato? Il mio è un Paese leale alla Russia, e bisogna guardare alle prospettive future.
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