Simone Pepe

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Simone Pepe nel 2010

Simone Pepe (1983 – vivente), procuratore sportivo ed ex calciatore italiano.

Citazioni di Simone Pepe[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • La Juventus è qualcosa di diverso da tutto il resto. Quando sei fuori da quel mondo, senti sempre parlare della loro mentalità. Ti sembra un discorso finto, poi ci entri e capisci cosa vuol dire: è la storia che si tramanda. Devi vincere perché quelli prima di te lo hanno fatto e quelli dopo lo faranno.[1]
  • [Antonio Conte] L'allenatore più forte che ho avuto. È stato il mio maestro. Sa come si parla ai giocatori, sa come si tira fuori il massimo e tatticamente ti spiega tutto nel dettaglio. Lui è allenatore, preparatore atletico e psicologo.[2]
  • [Su Andrea Pirlo] Il più forte con cui ho giocato, senza ombra di dubbio. Davanti a centomila spettatori, Andrea aveva quella naturalezza e tranquillità, anche nel tentare la giocata, che normalmente si vede giusto in allenamento. Visione di gioco pazzesca, tecnica incredibile.[3]

Legends Corner | L'entusiasmo contagioso di Simone Pepe

juventus.com, 23 marzo 2024.

  • Prima ancora dell'esordio, il primo grande momento della stagione 2011-12 è stata l'inaugurazione dello stadio: ho ancora i video e le foto, è stata una cosa fantastica. Uno spettacolo: noi giocatori eravamo in tribuna perché poi dovevamo giocare l'amichevole contro il Notts County e siamo rimasti incantati tutto il tempo a guardare. Da quella frase "Benvenuti a casa" a tutta la coreografia, passando per Del Piero e Boniperti sulla panchina: è stato più emozionante della prima gara nel nuovo stadio. Quella sfida contro il Parma è stata strepitosa, siamo stati perfetti in campo, andavamo fortissimo perché spinti dal pubblico che era a un passo da noi. Era un'esperienza nuova, abituati com'eravamo a giocare in stadi in Italia che erano ben più vecchi. Con la gente affacciata sulla linea laterale invece è diverso: veramente senti la spinta che arriva dagli spalti.
  • Credo che il tifoso della Juventus, quando metti cuore e anima in mezzo al campo, te lo riconosce e ti vuole bene: la dimostrazione siamo io, Giaccherini, Padoin e non solo. Giocatori che ovviamente, se consideri che alla Juventus sono arrivati campioni [come] Zidane, Del Piero, Trezeguet e tanti altri, non sono paragonabili a livello tecnico, però la Juventus ha avuto sempre nella sua storia un'identità ben precisa, nel senso che a fianco a Zidane giocavano Porrini, Torricelli, Pessotto, Birindelli... mentre in quegli anni lì, al fianco di Pirlo a Tevez, io e altri eravamo quelli chiamati a mettere quello spirito e quella voglia a supporto. Il tifoso della Juve se tu dai tutto in campo, ti amerà per sempre. Noi non ci siamo mai risparmiati ed essere diventato un beniamino è una cosa che resta, me ne accorgo ancora oggi quando vengo allo Stadium. Dico sempre: hanno apprezzato il fatto che quando scendevo in campo, davo tutto quello che avevo. Quando dai tutto, difficilmente un tifoso ti può rimproverare qualcosa.
  • [...] con Conte è cambiato tutto, abbiamo vissuto l'evoluzione del calcio italiano, è stato lui a portarla sia a livello fisico che tattico perché noi ogni tre mesi cambiavamo modulo. In un anno abbiamo fatto 4-2-4, 4-3-3 e 3-5-2, quindi appena gli altri provavano a studiarci non facevano in tempo a capirci che già avevamo una soluzione diversa per metterli in difficoltà. A dicembre nell'annata con Delneri in panchina, prima della partita con il Chievo a fine anno, eravamo primi in classifica: poi abbiamo avuto un crollo prima di tutto fisico, oltre al fatto che quel gruppo mancava d’esperienza... Eravamo ragazzi che non erano abituati a vincere come richiesto dalla Juve e non è stato neanche facile per il mister. Non eravamo proprio pronti. L'anno dopo sono cambiate tante cose, è arrivato anche Pirlo dal Milan che ci ha fatto questo bel regalo... E poi Lichtsteiner, Vucinic, tutti giocatori importanti che sono riusciti a esprimersi al massimo delle potenzialità.

Note[modifica]

  1. Da un'intervista a La Gazzetta dello Sport; citato in Il tempo di Pepe: "La Juventus è una storia che si tramanda. Il Pescara a volte penso sia il Barcellona", gianlucadimarzio.com, 18 novembre 2016.
  2. Dall'intervista di Luigi Di Marzio, Pepe: «Io, la Juve e Pescara: riparto da dirigente», ilcentro.it, 12 aprile 2017.
  3. Dall'intervista di Francesco Calvi, Pepe, un sorriso fra le cicatrici: "Nessun rimpianto, ora sono felice", gianlucadimarzio.com, 4 aprile 2019.

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