Sogni mostruosamente proibiti

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Sogni mostruosamente proibiti

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Titolo originale

Sogni mostruosamente proibiti

Lingua originale italiano
Paese Italia
Anno 1982
Genere commedia
Regia Neri Parenti
Sceneggiatura Franco Marotta, Neri Parenti, Laura Toscano
Interpreti e personaggi

Sogni mostruosamente proibiti, film del 1982 di Neri Parenti con Paolo Villaggio.

Frasi[modifica]

  • Ma porca puttana. Ma è possibile? Ma tutte a me mi capitano. (Coniglio)
  • Vedi, Franchini, io non è che ami molto questo lavoro, ma vivendo le storie di Dalia, un personaggio così dolce, così bella, sai lei, è come se vivessi un sogno. E allora col sogno è un po': se non ami un lavoro un po' sei salvo, sai? (Coniglio)
  • Ciao Superman. Grazie, eh. Ti faccio tenere questo oggi, scusa. (Coniglio) [Alla sagoma di Superman, che usa come appendiabiti]
  • E perché non mi guarda lei Mandrake, scusi? Eh? È l'unico che non mi guarda. Guardi che la mando all'uomo lupo, sa? Guardi che la mando all'uomo lupo, sa? Guardi che la mando, guardi che la ma, guardi che la ma... (Coniglio) [Alla sagoma di Mandrake]
  • Ah! Eh! No, mi scusi, sa? Eh, mi ha fregato il braciere e allora... col piede... aspetti, pulisco, tutt... anzi me... metto in tasca, così, vede? È tutto a posto. (Coniglio)
  • Manuel! Un po' d'acqua per favore. (Mamma) [E crolla il soffitto con tutta l'acqua del bagno di sopra, allagato da Coniglio]
  • State attenti! No... perché... lui fa ciunf, così, e io... tac, metto... il piede dentro. Cioè ciunf... e io metto... (Coniglio) [Per paura di quando il braciere deflagra e lui va a mettere il piede nel secchio, nei suoi soliti sogni]
  • Carcamagnu, signor Mike, detto u' Carcamagnu. (Coniglio)
  • Si fidi. Si fidi ciecamente. (Coniglio) [Cercando di aiutare un cieco ad attraversare la strada]
  • [Davanti a tutti mette la mano nel recipiente con la bevanda per prendere il cioccolatino caduto] Cioè... è è subacqueo l'orologio... e allora... non... insomma è un momento molto difficile... della mia vita. (Coniglio)

Dialoghi[modifica]

  • Rana: Mio prode cavaliere! Mio prode cavaliere!
    Coniglio: Odo una voce! [Sognando di essere Percival]
    Rana: Da questa parte.
    Coniglio: Chi mi rivolge la favella?
    Rana: Ho parlato io, mio bel cavaliere.
    Coniglio: Qual prodigio! Una rana che parla.
    Rana: Si, sono vittima di un incantesimo, ma tornerò ad essere Dalia, la donna dei tuoi sogni è tu troverai Excalibur se mi bacerai sulla bocca.
    Coniglio: Sulla... bocca?
    Rana: Sì, sulla bocca. Non te ne pentirai, mio bel cavaliere.
    Coniglio: È sicuro, eh? Sulla bocca. Vabé, d'accordo.
  • Coniglio: Dalia! Ma allora... è... vero! Adesso le spiego, signorina. Io da un... quattro cinque anni continuo a sognare... che lei è... un sogno... e invece vedo...
    Dalia: Ti cercavo, amore.
    Coniglio: Prego?
  • Scagnozzo: È lui che la baciava. [Tira un pugno in faccia a Coniglio]
    Coniglio: Io? No, ho capito... è è è sua moglie, no? Eh? Ah, no. È la sua... fidanzata.
    Scagnozzo: Ma quale fidanzata?
    Coniglio: È la sua cugina... è la figlia di... è la sorella...
    Scagnozzo: Senti, brutto stronzone, non scherzare!
    Coniglio: Non ho nessuna intenzione... Ahia. [Gli tira il naso]
    Scagnozzo: E allora dov'è andata? Parla! Dov'è andata?
    Coniglio: Aspetti! Son disposto anche a sposarvela! [Scappa via]
  • Coniglio: Senta... per pietà... non dica niente... a Marina, sa? È... molto gelosa... ci dobbiamo sposare fra una settimana. Sarebbe anche capace di uccidermi.
    Scagnozzo: Ahahah, anch'io. [Tira fuori un coltello]
    Coniglio: Aah! Anche... lei?... Buongiorno... e... loro che cosa consigliano di fare ciò che la cosa non si verifichi?
    Scagnozzo: Prometto di dimenticare tutto, se mi dai quello che ti ha dato la ragazza. [Coniglio crede si riferiscano al bacio di Dalia al supermercato]
    Coniglio: Heh... no... abbia... abbia pazienza... n non l'ho mai ffatto c con un uomo, ho una specie di barriera culturale... vabé, lo lo faccio, lo faccio... avrei poca... flefasione. È lo stesso, vabé... e lei non potrebbe chiudere gli occhi, magari? Ho l'impressione... di fare... una partout... Eccomi a lei... Sulla bocca... Glielo do. [Interrotto dall'arrivo del maggiordo]
  • Commissario: Senta, scusi, ma questa Dalia chi sarebbe?
    Coniglio: Dalia? Dalia è... è quella che ho incontrato nei... nei giardini di Klingsor col mago Merlino, no? Che poi è quella storia dei fumetti. Che poi è la stessa che questa mattina, al supermarket, ha rubato i cioccola... tini. Vedo che non mi crede, eh commissario?
  • Mike Bongiorno: Allora, amici ascoltatori, il momento è solenne. Abbiamo un concorrente che, per la prima volta nella storia dei quiz, dovrà rispondere a una domanda da 1.390.000.810 lire. Avrà un minuto di tempo per rispondere.
    Coniglio: Benissimo, signor Mike.
    Mike Bongiorno: Mi dica la formazione del Brasile nell'incontro del ventiquattro aprile millenovecentosessantadue contro l'Uruguay allo stadio Maracanà.
    Coniglio: Eh, Gilmar, Djalma Santos, Nílton Santos, Dino Sani, Bellini, Orlando, Garrincha, Didi, Vavá, Pelé, Zagallo.
    Mike Bongiorno: Bravissimo, adesso mi dica il nome dell'arbitro.
    Coniglio: Eh, Pino Foresti, argentino, abitante del quartiere de La Boca, numero 6, Via Palermo.
    Mike Bongiorno: I nomi dei guardalinee.
    Coniglio: Eh, Carlos Maldonado e José Gomez Laura, pure argentini, in quartiere La Boca, il secondo.
    Mike Bongiorno: Molto bene. Adesso i nomi dei giocatori in panchina.
    Coniglio: Eh, Pepe, Mauro e Sormani, quest'ultimo ha giocato in Italia nel Mantova e poi nel Milan. E nella Sampdoria anche.
    Mike Bongiorno: Bravissimo. E adesso, attenzione, i nomi di tutti gli spettatori della curva sud, settore h, che erano presenti alla partita.
  • Marina: Ma come ti è venuto in mente di andare a raccontare che in albergo c'erano due cadaveri.
    Coniglio: E vabé ma.
    Marina: Io capisco che tu hai sempre la testa fra le nuvole, che sogni sempre, ma non riesco a capire il perché.
    Coniglio: Andiamo a casa, va'.
    Marina: Forse non sei contento di come vivi. Paolo, noi due ci amiamo, tra due giorni ci sposiamo e vivremo felici io, tu e la mamma.
    Coniglio: E la mamma... e la mamma.
  • Marina: Sei ingiusta con Paolo, mamma. È timido, è buono, è gentile. Pensa che ieri ti ha portato una scatola di cioccolatini e non ha avuto nemmeno il coraggio di dartela.
    Mamma: Ci credo. Sa che ho il diabete, che non mangio mai dolci.
  • Marina: Paolo, ma che parli da solo, adesso?
    Coniglio: Ehm, sì... cioè... parlo da solo... perché sono solo, no? Cioè quando uno è solo... con chi parla? Eh... da solo... perché... se uno... essendo... susso...
  • Mamma: E queste che cosa sono? [Trova a terra le mutande di Dalia]
    Coniglio: Eh... queste... s s s sono mie.
    Mamma: Anche il mio terzo marito era un omosessuale.
    Coniglio: Ah si?
    Mamma: Ma lui aveva un po' più di gusto.
  • Sacerdote: Scambiatevi gli anelli.
    Marina: Paolo, gli anelli.[Paolo trova nella tasca le mutande di Dalia]
    Coniglio: Dah heh heh è Dalia. Ma allora esiste! E se esiste è in pericolo! Devo salvarla!
    Mamma: Ma dove crede di andare lei?
    Coniglio: Vecchia imbecille! [Le tira un pugno]

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