Mario Rapisardi: differenze tra le versioni

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*''Odia i luoghi comuni la contessa: | Come fa dunque a non odiar sé stessa?''
*''Odia i luoghi comuni la contessa: | Come fa dunque a non odiar sé stessa?''
*''Giovincelli, | Saccentelli, | Finocchielli, | Nati apposta per rompere i corbelli. | Li sprezzi e ridi? | Metton fuor li ugnelli. | Lor mostri i denti o i dindi? | Eccoli agnelli.''
*''Giovincelli, | Saccentelli, | Finocchielli, | Nati apposta per rompere i corbelli. | Li sprezzi e ridi? | Metton fuor li ugnelli. | Lor mostri i denti o i dindi? | Eccoli agnelli.''
*''Tu scrivi che il [[Giousé Carducci|Carducci]] è un'ardua quercia | Che i fruttiferi rami all'aria spande.... | E chi tel può negare, anima lercia, | Se ingrassato ti sei con le sue ghiande?''
*''Tu scrivi che il [[Giosué Carducci|Carducci]] è un'ardua quercia | Che i fruttiferi rami all'aria spande.... | E chi tel può negare, anima lercia, | Se ingrassato ti sei con le sue ghiande?''
*''Chi piaggia il vulgo reo, de' buoni a danno, | Servo è che aspira a diventar tiranno.''
*''Chi piaggia il vulgo reo, de' buoni a danno, | Servo è che aspira a diventar tiranno.''
*''Popol, che per amor d'ozio e di pane | Tien fede all'oppressore, è popol cane.''
*''Popol, che per amor d'ozio e di pane | Tien fede all'oppressore, è popol cane.''

Versione delle 15:51, 27 gen 2008

Mario Rapisardi

Mario Rapisardi (1844 – 1912), poeta italiano.

  • E se alle vostre piccolette gare | agli odi vostri, alme rissose, io penso | più che di sdegno di pietà sorrido. (citato in Commentario Rapisardiano)
  • I cessi catanesi in giubba e in guanti | Mi sfiatan contro il lor giudizio. Ahimè! | Io faccio uso di disinfettanti, | E il lor giudizio non arriva a me. (da Scherzi. Versi siciliani, a cura di A. Tomaselli, Etna, Catania 1933)
  • I moti dei Fasci sono per noi come una propaggine del moto del 1860, inteso come "rivoluzione incompiuta". (da una lettera a Colajanni, 1894; citato in Napoleone Colajanni, Avvenimenti di Sicilia e le loro cause, 1895)
  • La bellezza fisica della donna è uno dei più generosi spettacoli che la natura concede ai mortali, sempre deliranti fra il dolore e la morte. (citato in Commentario Rapisardiano)
  • Mario Rapisardi non iscrive nei giornali; non accetta nomine accademiche, né candidature politiche ed amministrative; non vuol essere aggregato a nessun sodalizio;non ha tempo di leggere tutti i libri che gli mandano, molto meno i manoscritti;né di rispondere a tutti coloro che gli scrivano. E di ciò chiede venia ai discreti. (il suo biglietto da visita, citato in Commentario Rapisardiano)
  • Senza pianto una zolla e senza fiori | Terrà chi invan sfidò numi e tiranni. (citato in Commentario Rapisardiano)

Atlantide

Incipit

Introduzione

Quasi tutte le manifestazioni della vita ideale contemporanea vanno da per tutto di male in peggio; il decadimento politico, letterario, morale e cotidiano, perpetuo, confessato ormai da' più ottimisti, lamentato dai più indifferenti.
L'indignazione degli animi onesti si sfoga in tutti i toni; la protesta contro lo sfacelo prorompe confusamente dalla coscienza dei lavoratori.
Di tale indignazione e di tale protesta vuol essere questo poema un'artistica rappresentazione: una voce del secolo che si sfascia, una voce del secolo che si rinnova; satira e lirica insieme.
Quando un ordinamento sociale, esaurite le sue forze, e dato quanto di meglio potea, non risponde più ai suoi fini, ogni nobile attività dell'uomo deve essere rivolta ad affrettarne la totale rovina, a sgombrare e preparare il campo alle nuove idee.
La poesia, in tali frangenti, suole diventare satirica; ma quando la corruzione non ha neppure il carattere della grandiosità, essa ha il diritto di ricorrere alla parodia.
Di questo diritto ha creduto giovarsi l'autore con una libertà, che gli Ateniesi non disdicevano ad Aristofane, ma che sembrerà probabilmente soverchia a questa schizzinosa morale borghese, impastata di tornaconto e d'ipocrisia.
La parodia, quando sia condotta con arte, può riuscire a far ridere e fremere al tempo stesso quanti si serbano ancor sani e incorrotti in un'età di raffinati e di sfatti: il riso, in tal caso, è principio di ribellione alle menzogne e alle turpitudini del tempo: il fremito è foriero di quel benefico temporale, che purificherà, presto o tardi, l'atmosfera morale della nazione.

Citazioni

  • Ho creduto e crederò sino allultimo istante che flagellare i malvagi e smascherare gli ipocriti sia opera generosa e dovere massimo di scrittore civile.
  • Amate la verità più della gloria, più della pace, più della vita. Fate di essa la vostra spada e il vostro scudo.
  • O caste fogne, o verecondi truogoli, | L'Arte è raggio di sol che non s'impegola; | Il Ver non ama ambagi ed arzigogoli

Frecciate

  • Odia i luoghi comuni la contessa: | Come fa dunque a non odiar sé stessa?
  • Giovincelli, | Saccentelli, | Finocchielli, | Nati apposta per rompere i corbelli. | Li sprezzi e ridi? | Metton fuor li ugnelli. | Lor mostri i denti o i dindi? | Eccoli agnelli.
  • Tu scrivi che il Carducci è un'ardua quercia | Che i fruttiferi rami all'aria spande.... | E chi tel può negare, anima lercia, | Se ingrassato ti sei con le sue ghiande?
  • Chi piaggia il vulgo reo, de' buoni a danno, | Servo è che aspira a diventar tiranno.
  • Popol, che per amor d'ozio e di pane | Tien fede all'oppressore, è popol cane.
  • Son broda i versi tuoi, bofonchia Ciacco | E nel vin tuffa il grifo impertinente. | Ma se tu ancor ne brontoli, o vigliacco, | Ben deve la mia broda esser bollente.

Le Ricordanze

  • Ti rapirò dove dal sen si sferra | Selvatico cavallo il genio mio, | Dove col mondo e la fortuna in guerra | Sorgo fra i lampi e sfido a morte Iddio.
  • O fausto giorno | Che consentisti di venirmi a fianco! | Per incanto d'amor, giovine torno.

Lucifero

Frontespizio di Lucifero

Incipit

AVVERTIMENTO

Questo poema, qua e là ritoccato nella forma, rimane intatto nella sostanza, tal quale apparve la prima volta nel 1877.

Da molte opinioni, in esso contenute, il pensiero dell'Autore s'è da molti anni dilungato, come sanno i lettori delle opere sue più recenti.

Lo studio più ordinato, la conoscenza più genuina degli avvenimenti storici, del nostro risorgimento politico specialmente, la meditazione più tranquilla dell'età matura, gli hanno dato una visione più chiara degli umani Ideali, hanno più direttamente orientate ed atteggiato il suo spirito verso il Vero, il Buono, il Bello : trinità unica dei Monisti, per dirla con Haeckel, la quale ha illuminato il suo intelletto, acceso il suo cuore, alimentato la sua fede nella perpetua ascensione dell'umanità.

Citazioni

  • La libertà, sublime | Pianta che sol dov'è cultura alligna!

Citazioni su Mario Rapisardi

  • “J'ai lu, monsieur, votre noble pòeme. Vous ètes un prècurseur…….” (Victor Hugo riferendosi a La Palingenesi, citato in Poemi Liriche e Traduzioni, Volume unico: Palermo, Sandron, 1912).
  • Ho divorato il vostro Lucifero. L'opera grande! Voi avete scalzato l'idolo di tanti secoli e vi avete sostituito il vero. Se la metà degli italiani potessero leggerlo e comprenderlo, l'Italia avrebbe raggiunto il suo terzo periodo d'incivilimento umano. Sulla classica terra d'Archimede, voi avete sollevato un nuovo mondo. Coraggioso! All'avanguardia del progresso noi vi seguiremo; e possa seguirvi la nazione intera nella grand'opera di emancipazione morale da voi eroicamente iniziata. Accogliete un bacio fraterno dal vostro Correligionario. (Giuseppe Garibaldi, citato ne Le poesie religiose, introduzione)
  • Mario Rapisardi è, nell'Italia presente, il solo poeta che abbia saputo accogliere in versi di altissimo suono e di tempra incorruttibile il grido dei tempi nuovi. (Arturo Graf, citato in Angelo De Gubernatis, Mario Rapisardi, 1912)
  • Al poeta della libertà e della giustizia, al flagellatore degli ipocriti, dei venduti e degli sfruttatori della patria, manda un evviva con ammirazione d'artista, con gratitudine di cittadino e con affetto d'amico. (Edmondo De Amicis, citato in Giustizia)
  • Poeta e propugnatore | Mario Rapisardi | accolse nell'animo | espresse nel verso | i teneri e gli eroici affetti | le aspirazioni e i voti | della premente umanità | le angosce dell'inscrutabile | la religione suprema | del Tutto vivente. | Flagellatore imperterrito | di ingiustizia di viltà di menzogna | visse intemerato | morì da forte | esempio rimprovero ammonimento | a contemporanei ed a posteri. (Arturo Graf, lapide all'Università di Catania, 1912; citato in Angelo De Gubernatis, Mario Rapisardi)

Bibliografia

  • Alfio Tomaselli, Commentario Rapisardiano, Etna, Catania 1932.

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