Antonio abate: differenze tra le versioni

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*Vidi tutte le reti del [[diavolo|Maligno]] distese sulla terra e dissi gemendo: – Chi mai potrà scamparne? E udii una voce che mi disse: – l'[[umiltà]].
*Vidi tutte le reti del [[diavolo|Maligno]] distese sulla terra e dissi gemendo: – Chi mai potrà scamparne? E udii una voce che mi disse: – l'[[umiltà]].
{{NDR|AAVV, ''Vita e detti dei padri del deserto'', a cura di Luciana Mortari, Roma, Città Nuova, 2005}}
{{NDR|AAVV, ''Vita e detti dei padri del deserto'', a cura di Luciana Mortari, Roma, Città Nuova, 2005}}
==''Vita S. Antonii''==

*Giorno verrà, verrà giorno che i [[Monaco|monaci]] si ergeranno fabbriche magnifiche in città, ameranno il viver delicato, né dai mondani li distinguerà che l'abito. Pure nel guasto generale, qualcuno conserverà sempre lo spirito del suo stato; e la corona di questi fia più gloriosa, perché non avranno ceduto alla moltitudine degli scandali. (da ''Vita S. Antonii'' di [[Atanasio di Alessandria]], citato in [[Cesare Cantù]], ''Sant'Atanasio'', p. 503, ''Biografie per corredo alla storia universale'', Volume I)
*Giorno verrà, verrà giorno che i [[Monaco|monaci]] si ergeranno fabbriche magnifiche in città, ameranno il viver delicato, né dai mondani li distinguerà che l'abito. Pure nel guasto generale, qualcuno conserverà sempre lo spirito del suo stato; e la corona di questi fia più gloriosa, perché non avranno ceduto alla moltitudine degli scandali. (citato in Cantù, p. 503)
*Non comunicate cogli empi, detti [[Arianesimo|Ariani]], e che sono idolatri piuttosto che cristiani, giacché adorano Gesù eppur lo bestemmiano, ed osano sostenere ch'egli è una creatura. (da ''Vita S. Antonii'' di [[Atanasio di Alessandria]], citato in [[Cesare Cantù]], ''Sant'Atanasio'', p. 502, ''Biografie per corredo alla storia universale'', Volume I)
*Non comunicate cogli empi, detti [[Arianesimo|Ariani]], e che sono idolatri piuttosto che cristiani, giacché adorano Gesù eppur lo bestemmiano, ed osano sostenere ch'egli è una creatura. (citato in Cantù, p. 502)
*Quando tacete, non vi venga creduto di far atto di virtù, ma di non esser degni di parlare. (da ''Vita S. Antonii'' di [[Atanasio di Alessandria]], citato in [[Cesare Cantù]], ''Sant'Atanasio'', p. 503, ''Biografie per corredo alla storia universale'', Volume I)
*Quando tacete, non vi venga creduto di far atto di virtù, ma di non esser degni di parlare. (citato in Cantù, p. 503)
*Se ammirate la degnazione d'un imperatore, polvere come noi e che polvere tornerà, quanto più non dovete meravigliarvi che ci abbia scritto e parlato quel ch'è monarca eterno! (da ''Vita S. Antonii'' di [[Atanasio di Alessandria]], citato in [[Cesare Cantù]], ''Sant'Atanasio'', p. 502, ''Biografie per corredo alla storia universale'', Volume I)
*Se ammirate la degnazione d'un imperatore, polvere come noi e che polvere tornerà, quanto più non dovete meravigliarvi che ci abbia scritto e parlato quel ch'è monarca eterno! (citato in Cantù, p. 502)


==Cirtazioni su Antonio abate==
==Cirtazioni su Antonio abate==
*L'opinione manifesta dell'''uomo di Dio'' valeva sulle moltitudini ancor più che gli argomenti dei dottori. E sempre umile, rispettoso ai sacerdoti, sereno come chi non è turbato da passione, coll'acume suppliva alla mancanza di educazione scientifica, e diceva che non l'alfabeto inventò la ragione, ma questa quello; e ad un filosofo che si maravigliava come potesse fare senza libri, rispose: ''Mio libro è la natura''. ([[Cesare Cantù]])
*L'opinione manifesta dell'''uomo di Dio'' valeva sulle moltitudini ancor più che gli argomenti dei dottori. E sempre umile, rispettoso ai sacerdoti, sereno come chi non è turbato da passione, coll'acume suppliva alla mancanza di educazione scientifica, e diceva che non l'alfabeto inventò la ragione, ma questa quello; e ad un filosofo che si maravigliava come potesse fare senza libri, rispose: ''Mio libro è la natura''. ([[Cesare Cantù]])

==Bibliografia==
*[[Atanasio di Alessandria]], ''Vita S. Antonii''.
*[[Cesare Cantù]], ''[http://books.google.it/books?id=5K0WAAAAQAAJ&source=gbs_navlinks_s Biografie per corredo alla Storia universale, Volume I]'', Giuseppe Pompa Editori, Torino, 1845.


==Altri progetti==
==Altri progetti==

Versione delle 01:46, 5 lug 2010

San Antonio abate

San Antonio abate, detto anche sant'Antonio il Grande, sant'Antonio d'Egitto, sant'Antonio del Fuoco, sant'Antonio del Deserto, sant'Antonio l'Anacoreta (251 circa – 357), eremita egiziano.

  • È dal prossimo che ci vengono la vita e la morte. Perché se guadagniamo il fratello, è Dio che guadagniamo; e se scandalizziamo il fratello è contro Cristo che pecchiamo.
  • Un fratello disse al padre Antonio: prega per me! L'anziano gli dice: Non posso io avere pietà di te, e neppure Dio, se non sei tu stesso ad impegnarti nel pregare Dio.
  • Verrà un tempo in cui gli uomini impazziranno, ed al vedere uno che non sia pazzo, gli si avventeranno contro dicendo: – Tu sei pazzo! a motivo della sua dissomiglianza da loro.
  • Vidi tutte le reti del Maligno distese sulla terra e dissi gemendo: – Chi mai potrà scamparne? E udii una voce che mi disse: – l'umiltà.

[AAVV, Vita e detti dei padri del deserto, a cura di Luciana Mortari, Roma, Città Nuova, 2005]

Vita S. Antonii

  • Giorno verrà, verrà giorno che i monaci si ergeranno fabbriche magnifiche in città, ameranno il viver delicato, né dai mondani li distinguerà che l'abito. Pure nel guasto generale, qualcuno conserverà sempre lo spirito del suo stato; e la corona di questi fia più gloriosa, perché non avranno ceduto alla moltitudine degli scandali. (citato in Cantù, p. 503)
  • Non comunicate cogli empi, detti Ariani, e che sono idolatri piuttosto che cristiani, giacché adorano Gesù eppur lo bestemmiano, ed osano sostenere ch'egli è una creatura. (citato in Cantù, p. 502)
  • Quando tacete, non vi venga creduto di far atto di virtù, ma di non esser degni di parlare. (citato in Cantù, p. 503)
  • Se ammirate la degnazione d'un imperatore, polvere come noi e che polvere tornerà, quanto più non dovete meravigliarvi che ci abbia scritto e parlato quel ch'è monarca eterno! (citato in Cantù, p. 502)

Cirtazioni su Antonio abate

  • L'opinione manifesta dell'uomo di Dio valeva sulle moltitudini ancor più che gli argomenti dei dottori. E sempre umile, rispettoso ai sacerdoti, sereno come chi non è turbato da passione, coll'acume suppliva alla mancanza di educazione scientifica, e diceva che non l'alfabeto inventò la ragione, ma questa quello; e ad un filosofo che si maravigliava come potesse fare senza libri, rispose: Mio libro è la natura. (Cesare Cantù)

Bibliografia

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