Svacchanda Tantra

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Svacchanda Tantra, testo facente parte del corpus dei Bhairava tantra.

  • In quell'uomo, o Bella, che attraverso la meditazione realizza la natura del sé come Bhairava, in lui, permanentemente concentrato, i mantra producono gli effetti desiderati.[1]
  • Disfatta dalla maculazione, la coscienza trova sostegno in una limitata facoltà d'agire e di conoscere, è colorata dall'Attaccamento, misurata dal Tempo, sottomessa alla Necessità e inoltre velata dal principio Individuo, fornita del principio Natura e delle tre Disposizioni, riposata sull'Intelletto, offuscata dal Senso dell'Io, congiunta al Senso Interno, ai Mezzi di Conoscenza e di Azione, agli Elementi Sottili e agli Elementi Grossi. (II.39cd-42ab)[2]
  • Il non-vuoto è descritto come il Vuoto, mentre quest'ultimo non è assolutamente nulla. O Dea, ciò in cui tutti i fenomeni sono distrutti [perdendo la loro natura fenomenica] quello è considerato essere nulla. (4, 492)[3]
  • [Lo yogin realizzato] pervadendo l'intero cammino dell'universo, nelle sue forme mobili e immobili, sezienti e insezienti, si viene a trovare in uno stato di perfetta compenetrazione con tutti gli esseri, le specie di esistenza, i princìpi, i sensi. (IV.310-311ab)[4]
  • Nulla esiste che non sia Śiva. (IV.314)
nāśivaṃ vidyate kvacit.[5]
  • Sono io stesso il supremo Haṃsa[6], Śiva, la causa ultima. (IV.399)[7]
  • Dovresti stabilirti nella suprema conoscenza e rivelare nella tua stessa natura la suprema luce dell'Essere Supremo. Quando avrai conseguito ciò, sarai uno col Signore Śiva. (V.397)[8]
  • I seguaci di Viṣṇu, etc. son tutti quanti tratti in inganno da māyā e portati verso la non liberazione, proprio per il loro desiderio di ottenere la liberazione. (V.1138-1141b)[9]

Note[modifica]

  1. Citato in Kṣemarāja, Śivasūtravimarśinī; in Vasugupta 1999, p. 62.
  2. Citato in Kṣemarāja, Śivasūtravimarśinī; in Vasugupta 1999, p. 59.
  3. Citato in Dyczkowski 2013, p. 166.
  4. Citato in Kṣemarāja, Śivasūtravimarśinī; in Vasugupta 1999, p. 73.
  5. Citato in Swami Muktananda, Nothing exists that is not Śiva, SYDA Foundation, 1997, p. 72.
  6. Haṃsa è un mantra il cui significato è, letteralmente, "Io-Egli", cioè "Śiva sono io".
  7. Citato in Kṣemarāja, Śivasūtravimarśinī; in Vasugupta 1999, p. 138.
  8. Traduzione propria da Swami Lakshmanjoo, Shiva Sutras: The Supreme Awakening, Universal Shaiva Fellowship, 2007 (2001), p. 66.
  9. Citato in Abhinavagupta 2013, IV.38.

Bibliografia[modifica]

  • Abhinavagupta, Luce delle scritture (Tantraloka), a cura di Raniero Gnoli, UTET, edizione elettronica De Agostini, 2013.
  • Mark Dyczkowski, La dottrina della vibrazione nello śivaismo tantrico del Kashmir, traduzione di Davide Bertarello, Adelphi, 2013.
  • Vasugupta, Gli aforismi di Śiva, con il commento di Kṣemarāja, a cura e traduzione di Raffaele Torella, Mimesis, 1999.