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Thiago Motta

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Thiago Motta (2013)

Thiago Motta (1982 – vivente), allenatore di calcio ed ex calciatore brasiliano naturalizzato italiano.

Citazioni di Thiago Motta

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  • Che caratteristica deve avere il giocatore moderno? Se fa un ruolo solo deve essere un fenomeno e fare la differenza, altrimenti deve avere intelligenza calcistica per interpretare più ruoli anche nel corso della stessa partita.[1]
  • Per me la squadra si può leggere anche partendo dalla fascia destra arrivando alla sinistra: che ne dice se giochiamo con il 2-7-2? Siamo in 12? No, io il portiere lo conto in quei 7 in mezzo al campo. Per me l'attaccante è il primo difensore e il portiere il primo attaccante.[2]
  • Prediligo una squadra corta, che imponga il gioco, pressi alta, sappia muo­versi insieme, con e senza pal­la, affinché ogni giocatore abbia sempre tre-­quattro soluzioni e un paio di compagni vi­cino pronti ad aiutarlo. Il difficile nel calcio spesso è fa­re le cose semplici: controllo, passaggio, smarcamento. Non amo i numeri legati ai moduli, possono essere bugiardi. Il calcio non è il biliardino: con­ta il movimento. Puoi essere super offensivo con il 5-­3-­2 e difensivo con il 4­-3-­3. Molto dipen­de dalle qualità degli uomini e dall'atteggiamento.[3]

Dall'intervista di Andrea Di Caro a La Gazzetta dello Sport, 19 novembre 2018; citato in gazzetta.it.

  • Ancelotti è stato il top. Conoscenza del calcio impressionante, gestione perfetta dello spogliatoio, preparazione delle partite, psicologia e rapporti umani. Carlo è unico, si conquista il rispetto di tutti con la sua normalità. [«Come fu il vostro primo incontro al Psg?»] Arrivai direttamente dalla Pinetina al centro sportivo del Psg, vestito con quello che avevo: un paio di pantaloni con il cavallo basso, alla turca, che andavano di moda all'epoca. Carlo mi vede, e fa: "Hai firmato?" Io: "Sì mister". E lui: "Allora adesso ce li hai i soldi per comprarti un paio di pantaloni decenti?". Lui è sempre positivo, disponibile, sereno. Non pone barriere, sa far sentire tutti importanti. Quando mette uno fuori è il primo a essere dispiaciuto e pensa subito al suo recupero.
  • [Su José Mourinho] Un vincente. Nel senso che lui in testa ha solo un obiettivo: vincere. Non gli interessa lo spettacolo. Mourinho ha due facce: una felice quando vince, una incazzata quando perde. Il suo umore cambia in base al risultato. Se hai giocato bene, ma hai perso, lui non riesce a trovarci niente di positivo. Mentre se vince giocando malissimo è felicissimo. La partita di Mourinho si gioca nelle due aree. La sua in cui devi morire pur di non far segnare l'avversario e quella avversaria in cui devi affondarlo. Il centrocampo è un fastidioso percorso tra due campi di battaglia. Se viene saltato, meglio: il tiqui taca non gli appartiene. Mou non cerca il bello, cerca un nemico, se non ce l'ha lo crea.
  • La forza di Josè è convincerti a morire per il tuo compagno e per la squadra, non per lui.
  • [...] io stravedevo per il Psg del 2016 con Blanc in panchina: con Ibra, Thiago Silva, Lavezzi, Cavani. Un gruppo di pazzi, una sporca dozzina.
  • Cristiano è la tecnica applicata alla perfezione atletica, raggiunta con grandi sacrifici. Ronaldo è una macchina costruita per essere la migliore. Lui vuole essere il più forte, il più ricco, il più vincente. Ma io tra i due scelgo Messi. Mai visto uno come lui. Oggi molti dicono che passeggia tra le linee aspettando il momento. Non è vero. Lui lo crea il momento. Sa sempre dove stare, come e quando accelerare. Nessuno vince le partite da solo, ma Messi in forma può fare tre gol da solo. E allora è difficile che poi le perdi.

Citazioni su Thiago Motta

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  • Motta crea volutamente le distanze, sa muoversi e comunica solo quando gli interessa farlo. Motta non è solo ciò che mostra, è anche ciò che tace e nasconde, lasciando agli altri il compito e il piacere di capire cosa stia accadenndo. Un giorno gli feci i complimenti chiedendogli un'intervista, la sua risposta fu questa: «Grazie, Ivan. Esalta il lavoro di questi ragazzi, per favore. Lavorano tanto». Il no alla Motta. (Ivan Zazzaroni)
  • Thiago, da giovane, era un mediano-regista più di fioretto che di clava. Un compasso e un passo per lavagne raffinate. [...] Cresciuto nell'asilo del Barça, ha decorato l'Inter del triplete e il Paris Saint-Qatar. (Roberto Beccantini)
  • Thiago non ride quasi mai. Proprio per questo non risulta simpatico a molti giornalisti, almeno nella maniera tradizionale in cui si intendono i simpatici. Alle domande risponde a monosillabi e a volte in modo ruvido. Sembra avere un'alta considerazione di sé, e questo lo aiuta nei momenti difficili, provocando per difendersi. È un figlio di tutti e di nessuno. Sembra assomigliare a Gasperini (lo ha avuto al Genoa) nella maniera in cui gioca spavaldo, e a Mourinho (lo ha avuto all'Inter) per come non si fa pestare i piedi in modalità dialettica, e poi ad Ancelotti (lo ha avuto al Paris Saint-Germain) per il libero arbitrio concesso ai suoi attaccanti. Nella crasi dei tre, c'è Thiago Motta, che pare in sintesi una perfetta fusione tra un brasiliano e un italiano. Palleggio, corsa, samba e diagonali, ritmo e scivolate. (Alessandro Bonan)

Note

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  1. Citato in Bologna-Juventus, Thiago Motta: "Futuro? Parlerò col presidente", sport.sky.it, 20 maggio 2024.
  2. Dall'intervista di Andrea Di Caro a La Gazzetta dello Sport, 19 novembre 2018; citato in Thiago Motta, il Genoa che ritorna. E quell'intervista da 2-7-2, alfredopedulla.com, 22 ottobre 2019.
  3. Dall'intervista di Andrea Di Caro a La Gazzetta dello Sport, 19 novembre 2018; citato in Antonio Abate, Thiago Motta si racconta: "Juve vincente con Ronaldo ma l'Inter porrà fine al suo dominio", vavel.it, 20 novembre 2018.

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