Toto Cutugno

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Toto Cutugno

Toto Cutugno (1943 – 2023), cantautore, compositore, paroliere e conduttore televisivo italiano.

Citazioni di Toto Cutugno[modifica]

  • [Su Nina Zilli] La trovo fresca, brava, mi piace molto. Forse un personaggio non originalissimo, perché lo stile e la voce ci riportano a Mina, ma in fondo cosa importa?[1]
  • [«C’è stato un momento in cui hai pensato: “Ce l’ho fatta”?»] Si, ai primi successi in Francia con Pallavicini. Anche se, raggiunto il successo, c’era da aspettare perchè i proventi della SIAE per l’estero arrivavano un anno dopo. Io dicevo a Pallavicini che non avevo ricevuto niente e lui mi rispondeva: “Aspetta, aspetta !” Quando arrivò il primo assegno dalla SIAE io lo guardai e chiamai felice mia moglie: “Carla ! Quattro milioni, porca miseria !” Lei mi chiese di farglielo vedere e poi disse: “Ma non sono quattro milioni. Sono quarantuno !” Non avevo letto bene. Allora con quei soldi compravi tre appartamenti.[2]
  • In Italia non mi sento amato, qui sono quello che fa le canzoni popolari, il ruffiano. Non sono mai stato considerato un cantautore vero.[3]
  • Ogni volta devo precisare. Cotugno è cognome napoletano. Cutugno invece è siciliano. E mio padre Domenico era di Barcellona Pozzo di Gotto. Quindi io mi chiamo Cutugno, Salvatore Cutugno. [...] [«Nato però a Fosdinovo, in provincia di Massa Carrara, 75 anni fa»] Sì, perché papà era un sottufficiale della Marina e lavorava a La Spezia. Aveva la passione per la tromba e faceva parte della banda musicale comunale. È stato lui ad avvicinarmi alla musica: il tamburino, la batteria, il pianoforte, la fisarmonica. Mia madre Olga, invece, era toscana. Donna piena di attenzioni, ma severa.[3]
  • A Mosca la tv ha ripreso due serate in cui 24 grandi cantanti russi hanno cantato in italiano i miei successi. Qui in Italia lo farei se venissero gli artisti per cui ho scritto pezzi celebri: Adriano Celentano, Ornella Vanoni, Fausto Leali, Marcella Bella e Luis Miguel che lanciai con Noi, ragazzi di oggi nel 1985.[4]

Vita, opere e miracoli di un italiano vero

Intervista di Gino Morabito, musicaintorno.it, 22 marzo 2019.

  • Nell’ottantacinque mi trovavo in Spagna, a Madrid, a fare la televisione, e c’era questo ragazzino che veniva dal Messico, con la mamma italiana. Dopo un po’ di chiacchiere mi dice che la sua casa discografica era la Emi. Tornato in Italia, contatto quelli della Emi, proponendo loro di far venire quel ragazzino in Italia. Un po’ di resistenza iniziale dovuta alla poca notorietà di Luis nel nostro Paese, ma mi diedero carta bianca. Andai da Ravera, che all’epoca era l’organizzatore di Sanremo, e gli feci ascoltare la canzone che avevo scritto con Minellono, accompagnandola con il video di un’apparizione televisiva di Luis Miguel. “Okay, portiamolo al Festival!” si convinse Ravera. Luis cantò “Noi, ragazzi di oggi” nella serata del giovedì e il venerdì mattina decine e decine di ragazzine in delirio lo acclamavano come una star nella hall dell’albergo. Lì ho capito che avrebbe fatto successo. E così è stato.
  • Mahmood è sicuramente il giovane talento che rappresenterà l’Italia all’Eurovision Song Contest. L’ultimo artista che ha fatto vincere il nostro Paese sei stato proprio tu con “Insieme: 1992”, nel lontano 1990 a Zagabria»] Come uomo – ahimè – sono l’unico, perché l’altra fu Gigliola Cinquetti nel ‘64. Ci vorrebbe un altro ragazzo italiano che vincesse! Mahmood ha tutte le carte in regola per potersi piazzare bene – ricordati quello che ti dico, Gino –, Mahmood è un ragazzo che farà molta strada!
  • [«All’epoca quel brano aveva un gusto internazionale, precursore dell’Europa unita e pacifista. Che canzone ci vorrebbe per celebrare l’Europa nel nuovo millennio?»] La nostra Europa dovrebbe essere forte come l’America, come la Cina, e potrebbe diventarlo...Oggi ci vorrebbe una canzone con un arrangiamento molto moderno, una melodia bellissima e soprattutto con un testo che fa pensare. [Toto, quando la fai?] Quando sarai venuto a trovarmi nel mio studio, masticheremo insieme un po’ di musica, ti farò ascoltare le canzoni del nuovo lavoro e poi giudicherai tu stesso se toccano il cuore.

Citazioni tratte da canzoni[modifica]

Voglio andare a vivere in campagna[modifica]

Etichetta: EMI Italiana, 1995.

  • Voglio andare a vivere in campagna, | voglio la rugiada che mi bagna, | ma vivo qui in città, e non mi piace più, | in questo traffico bestiale | la solitudine ti assale e ti butta giù. (da Voglio andare a vivere in campagna, n. 1)
  • Voglio ritornare alla campagna, | voglio zappar la terra e fare legna, | ma vivo qui in città, che fretta sta tribù, | non si può più comunicare, | qui non si può più respirare, il cielo non è più blu. (da Voglio andare a vivere in campagna, n. 1)

Citazioni su Toto Cutugno[modifica]

  • Il buco nell'ozono? La colpa è di Toto Cutugno: usa talmente tanta lacca che ogni volta che si dà un colpo di spazzola si stacca un pezzo di Antartide. (Stefano Benni)

Note[modifica]

  1. Dall'intervista EUROSONG 2012 La parola a Toto Cutugno, l'ultimo vincitore italiano, sorrisi.com, 23 maggio 2012.
  2. Da Gianfranco Giacomo D’Amato, Intervista a Toto Cutugno . "Da mi ritornano in mente", faremusic.it, 18 settembre 2016.
  3. a b Dall'intervista di Carlo Vulpio, Toto Cutugno: «Quando ho visto morire mia sorellina di 7 anni. “L’Italiano”? Scritta al ristorante», corriere.it, 9 dicembre 2018.
  4. Citato in Samantha Suriani, Toto Cutugno: “Ecco perché sono tornato in tv”, bellacanzone.it, 28 febbraio 2019.

Altri progetti[modifica]

Opere[modifica]