TV dei ragazzi
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TV dei ragazzi, programma televisivo italiano.
Citazioni sulla TV dei ragazzi
[modifica]- C'era una volta la tv dei ragazzi. E ora, dicono, non c'è più. C’era una volta uno spazio sicuro per i più piccoli. E ora, dicono, quello spazio non esiste più, inghiottito dal flusso indistinto di una tv che affianca il reality al cartone animato. C'era una volta una tv pedagogica che tanto insegnava ai più piccini. E ora, dicono, la tv ha perso questo valore, non insegna più nulla, ricerca solo il maggior numero di spettatori, anche fra i bambini. C'era una volta, dicono. E se invece la tv dei ragazzi esistesse ancora, e fosse migliore, più ricca e attrezzata di quella di ieri? La tv dei ragazzi non è morta. Anzi, è la più grande novità offerta dalla tv digitale. La nostalgia per la tv dei ragazzi spesso è nostalgia per quando eravamo ragazzi: «Zurlì, mago del giovedì», «Chissà chi lo sa?», «Giovanna la nonna del corsaro nero», «Giocagiò», «I ragazzi di padre Tobia», «Il Dirodorlando», «Giramondo», «Scaramacai», «Topo Gigio»... (Aldo Grasso)
- Forse il segreto della Tv dei ragazzi era la combinazione, potremmo dire con il lessico di oggi, di fiction e di programmi in diretta. Intere generazioni sono cresciute aspettando la puntata settimanale della saga di Ivanhoe, interpretata da un giovane e atletico Roger Moore; mentre la domenica era monopolizzata da Giovanna, la nonna del Corsaro Nero, uno sceneggiato musicale vagamente salgariano, scritto da Vittorio Metz e interpretato fra gli altri da Giulio Marchetti e Pietro De Vico, di cui furono realizzate tre serie a partire dal 1961 (per inavvertenza, tutte le puntate furono cancellate, e quindi non esiste traccia di questa serie di eccezionale successo popolare). La Nonna era interpretata da Anna Campori, la sigla è ancora nella memoria di molti: «Un doppio urrah per Nonna Sprint, la vecchia ch'è più forte di un bicchiere di gin...». Qualcosa si può trovare su YouTube, ma si tratta di pochi frammenti. (Edmondo Berselli)
- Nei primi tempi della Rai, la Tv dei ragazzi non era una parte residuale nel palinsesto dell'unico canale pubblico. Anzi, la tv nazionale si caratterizzava per un'offerta molteplice rivolta a settori specifici di spettatori: al pubblico generalista con gli sceneggiati come Una tragedia americana, all' Italia premoderna con il programma pedagogico Non è mai troppo tardi del maestro Manzi, e ai giovani o giovanissimi con lo spazio intitolato La tv dei ragazzi. Ma forse sarebbe sbagliato considerare la Tv dei ragazzi semplicemente uno "spazio". La televisione-contenitore non era ancora stata inventata. Era invece un vero e proprio appuntamento quotidiano. Qualcosa che interrompeva lo studio e talvolta radunava gruppi di amici. I pomeriggi si qualificavano nell'immaginario infantile (e non soltanto infantile) di massa per telefilm come Avventure in elicottero, o per le serie di Rin-Tin-Tin e di Lassie. (Edmondo Berselli)
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