Tyler Hamilton
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Tyler Hamilton (1971 – vivente), ex ciclista statunitense.
La corsa segreta
[modifica]- Sono bravo a soffrire. Sembra strano, lo so, ma è così. In ogni altro campo, sono nella media. Non sono un cervellone. Non ho riflessi sovrumani. Sono un metro e settantasei e peso 73 chili, bagnato. Se m'incontri per strada non mi noti. Ma nelle situazioni dove tutto è spinto al limite mentale e fisico, ecco, li ho un dono: vado avanti. Comunque.
- Nessuno parte con l'intenzione di doparsi. Amiamo il nostro sport per la sua purezza; sei solo tu, la tua bici, la strada, la corsa.
- Faccio di tutto: niente è troppo, niente è troppo poco.
- In altri sport, le squadre amano definirsi «famiglie». Nel ciclismo, non è una metafora.
- Questo è probabilmente il momento giusto per provare a porsi una domanda chiave: era possibile in quel periodo vincere una corsa professionistica restando puliti? Un corridore pulito poteva competere con quelli che usavano EPO? La risposta è: dipende dalla corsa.
- Se eri prudente e facevi attenzione, potevi doparti ed essere sicuro al 99 per cento che non ti avrebbero beccato.
- Niente era normale nel nostro mondo. Ma nella testa di Lance, «normale» voleva dire che lui vinceva.
- Una cosa non dovrebbe sorprendervi, ovvero che i ciclisti altro non sono che un branco di superstiziosi, me incluso.
- Avete mai osservato la faccia di un ciclista che vince una grande corsa nel periodo in cui ho corso io? Se lo avete fatto attentamente, sotto il sorriso avrete notato qualcosa di cupo: la preoccupazione. Perché vincere portava con sé delle complicazioni, come la certezza matematica di essere controllato.
- Ecco un motto buono per ciclisti della mia generazione: prima o poi, beccano tutti.
- Per Lance, l'amicizia era impensabile. Floyd era un nemico e i nemici vanno schiacciati, punto.
- [Sul doping] Passi la vita a lavorare per arrivare alla porta del successo, poi ti mettono di fronte a una scelta: o ci stai o smetti e arrivederci. Voi che fareste?
- Dopo tutto, è l'umanita la cosa che amiamo nelle corse. Ogni giorno porta con sé rischi e ricompense. Si vince. Si perde. Questo è il senso.
- L'EPO ti garantisce la possibilità di soffrire di più; di spingerti più in là e più forte di quanto tu abbia immaginato, sia in allenamento che in corsa. Capitalizzava esattamente la mia dote più grande: l'avere una grande etica del lavoro, lo spingermi al limite e andare oltre.
Bibliografia
[modifica]- Tyler Hamilton e Daniel Coyle, La corsa segreta, Lìmina, 2014. ISBN 978-88-6041-161-7
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