Venere (divinità)
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Venere, divinità della mitologia romana.
Citazioni su Venere[modifica]
- Al camminare apparve veramente dea. (Publio Virgilio Marone, Eneide)
- Di ciò che vive | il diletto sia fine, e tra i diletti | quel di Venere e Bacco il maggior sia. (Giambattista Giraldi Cinzio)
- E in cielo | Venere ama Vulcan quantunque tale, | ed ella la Dea sia d'ogni bellezza. (Giambattista Giraldi Cinzio)
- E tutto cresce, e tutto sorge! | – Venere, oh Dea! (Arthur Rimbaud)
- Madre degli Eneadi, delizia degli uomini e degli dei, | alma Venere, che sotto le erranti stelle del cielo | vivifichi il mare ricco di navi e le terre portatrici | di messi, poiché per opera tua ogni essere vivente | viene concepito e, nato, vede la luce del sole: | te, dea, te fuggono i venti, te e il tuo avvento | le nubi del cielo. (Tito Lucrezio Caro)
- O Venere dal soglio | Variopinto, o germoglio | Di Giove, eterno; o d'amorosi furti | Artefice: a te supplico: di rea | Cura e d'angoscia non gravarmi, o Dea. (Saffo)
- Senza Cerere e Bacco, Venere è gelata. (Publio Terenzio Afro)
- Tu prega intanto umil Venere bella | che faccia in noi, sotto sua santa legge, | di due corpi e due cori, un corpo e un core. (Claudio Tolomei)