Vittorio Nocenzi

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Vittorio Nocenzi (1951 – vivente), musicista, tastierista e compositore italiano, fondatore del gruppo di rock progressivo italiano Banco del Mutuo Soccorso.

Citazioni[modifica]

  • Emerson, quando ha sentito il nostro 33 «Darwin», è rimasto vivamente impressionato ed ora ci ha voluti nella Manticore, la sua etichetta inglese.[1]
  • Il mondo diventa sempre più piccolo, le culture si intersecano, si entra nel «giro» della musica mondiale. Anche in America e in Inghilterra hanno ascoltato la nostra musica, o meglio la musica dei gruppi italiani, e l'hanno sentita diversa, più nuova. Era inevitabile che s'interessassero a noi.[1]
  • Il nostro spettacolo e il nostro disco [Banco] sono la risultanza di un anno e mezzo di lavoro. Vi abbiamo inseriti anche dei nostri pezzi vecchi, ma rielaborati, con un nuovo arrangiamento secondo il nostro linguaggio attuale. Una grossa esperienza è stata anche l'incisione avvenuta negli studi inglesi, che sono i più perfezionati.[1]
  • Il pubblico italiano, quello giovane, è uno dei più preparati del mondo. In Inghilterra, ad esempio, sono espertissimi a Londra e in qualche altra grande città, ma in provincia sono ancora al livello degli Slade.[1]
  • [Tra i complessi stranieri migliori] I Pink Floyd mi sembrano quelli che hanno più probabilità di restare più a lungo in auge, perché non si sono mai lasciati fagocitare dal mercato consumistico ed hanno sempre pensato più al futuro che al presente. [1]
  • Sul piano umano resteremo certamente così come siamo, dato che ormai ci siamo amalgamati in modo perfetto. Saremo impegnati socialmente, dato che proprio girando in tante città si capiscono di più certi problemi. Sul piano artistico contiamo di migliorarci certamente, secondo l'impegno che abbiamo preso con noi stessi. Quello che possiamo dirvi con sicurezza è che faremo sempre della musica in cui crediamo pienamente al di fuori degli schemi e delle etichette.[1]
  • Un altro che mi piace è Frank Zappa e secondo me si parlerà sempre più di lui, dato che soltanto da poco la sua musica comincia ad essere capita.[1]

Note[modifica]

  1. a b c d e f g citato in Il Banco sbanca, Monoscopio a cura di Lello D'Argenzio, Intrepido, n. 19, 1975, Casa Editrice Universo

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