Londra

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Londra, Houses of Parliment e Big Ben

Citazioni su Londra e sui londinesi.

  • A Londra si può vedere una massa umana di tali dimensioni e in tali condizioni, come non vi capiterà di vedere da svegli in alcun'altra parte del mondo. Mi avevano detto, per esempio, che ogni sabato, di notte, mezzo milione di operai e di operaie coi loro bambini si riversano come un mare per l'intera città, raggruppandosi per lo più in certi quartieri, e che per tutta la notte fino alle cinque del mattino festeggiano il riposo dal lavoro, cioè si ingozzano e si ubriacano come bestie per tutta la settimana. Quest'intera moltitudine porta là le sue economie settimanali, tutto quello che ha faticosamente messo insieme a forza di duro lavoro e di maledizioni. Nelle botteghe di carne e di generi alimentari arde il gas in ampi fasci di luci, che illuminano a giorno le vie. Parrebbe un vero e proprio ballo, organizzato per questi negri bianchi. Il popolo si affolla nelle taverne all'aperto e nelle strade. E qui si mangia e si beve. Le birrerie sono addobbate come palazzi. Questa moltitudine è ubriaca, ma senz'allegria, è cupa, opprimente, e in un certo suo modo, stranamente silenziosa. Solo di tanto in tanto le bestemmie e le risse sanguinose infrangono questo silenzio sospetto, che agisce tristemente su di voi. Tutti si sforzano di ubriacarsi quanto prima possibile, fino a perdere coscienza... Le mogli non si staccano dai mariti e si sbronzano insieme a loro: i bambini corrono e strisciano tra i loro genitori. (Fëdor Dostoevskij)
  • Al veder Londra, ricca ampia cittade, | Meraviglia inaudita il sen m'invade; | E, confuso il pensier a vista tale, | Per più dì lo stupore in me prevale. (Gian Carlo Di Negro)
  • Cadeva su Londra una notte strana. Purissima la volta del cielo ed Espero luceva come la si vede sul Palatino od affacciata ai monti di Sorrento: si presentava una luna piena come rare notti può illuminare la Torre spaventosa o l'acqua oliata del maestoso fiume. E tutta questa gaiezza, questa festività notturna della natura ci pesava tristemente addosso mentre ci incamminavamo verso il Phoenix Park. (Alessandro Varaldo)
  • Dov'è adesso il vecchio mondo? Dov'è Londra, quella fosca città di fumo e di tenebre, piena del frastuono e della rimbombante musica del disordine, con il fiume oleoso, luccicante, dalle rive coperte di fango e affollato di barche, i neri pinnacoli e la cupola annerita, la triste confusione di case anch'esse annerite dalla fuliggine, le miriadi di prostitute, i milioni di impiegati affaccendati? Persino le foglie degli alberi erano insudiciate da macchie nere e grasse. (H. G. Wells)
  • È stato come uno choc per me piombare dalla meravigliosa, fumosa bellezza di un tramonto londinese, con le luride luci e le ombre d'inchiostro della città e gli straordinari riflessi colorati dell'orrida nuvolaglia e delle acque stagnanti, per ritrovarmi nella freddezza arcigna del mio edificio di pietra, con la sua ricchezza di palpitante miseria, e il mio desolato cuore a convivervi. (John Seward, Dracula)
  • Il bel mondo londinese è un fast set, si muove rapidamente e non conosce distanze. (Giorgio Porro)
  • Lasciate che vi dica una cosa sulla capitale inglese: è un posto fantastico da visitare – la gente è splendida e ho conosciuto amici che dureranno una vita – ma è l'ultima città in cui vuoi vivere se ti piace la luce del sole, la birra fredda e l'insalata che non abbia dentro la maionese. (Jeff Wadlow)
  • Londra è il luogo più multiculturale e misto della Terra. E lo adoro. Sono cresciuto in un quartiere di Londra dove l'inglese non era necessariamente la prima lingua, forse per questo amo viaggiare. Ogni centesimo che ho risparmiato è stato speso in biglietti aerei per diversi angoli del mondo. Penso che sia in parte dovuto al fatto che sono cresciuto a Londra. Quella parte l'ho portata con me: questa capacità di adattarsi a qualsiasi cultura ed essere affascinato e rispettoso di qualsiasi cultura è iniziata crescendo a Londra. (JJ Feild)
  • Londra era una città prima che i sensi unici la trasformassero in un labirinto! (Dylan Dog)
  • Londra è un paradiso per il collezionista e la superficie di questo Eden delle cose vecchie e rare si estende a perdita d'occhio. (Giorgio Porro)
  • Londra ha il pub. Se si dicesse che il pub è un luogo di cui uno possa dire: «bene, ora che ho lavorato andiamo al pub a berci sopra», direi probabilmente una bugia: il pub è semplicemente lugubre; ma se si entra nel campo del folklore, bisogna riconoscere che il pub è una delle cose più caratteristiche e genuine che sia dato di vedere oggigiorno a Londra. (Alberto Moravia)
  • Londra non è certo attraente in confronto a Roma. Niente sole. Nebbia e pioggia. Proprio una città tetra. È simpatico andarci per le commedie, ma io non ci vorrei vivere. (John H. Secondari)
  • Non credo che si possa trovare niente che meriti il nome di società fuori di Londra. (William Hazlitt)
  • Pensavo che Londra fosse una città dove si potevano fare grandi cose, invece mi sono reso conto che noi italiani non l'abbiamo ancora colonizzata dal punto di vista gastronomico. Io ci ho provato: il ristorante era bellissimo, ci avevo investito un botto, avevo portato anche il culatello di Spigaroli e i fagioli del Purgatorio, ma non sono stati capiti. Comunque non potevo vivere in un posto dove non c'è il sole; ho bisogno di colori. Dopo due anni i miei piatti erano tutti bianchi e neri; allora ho venduto le mie quote. (Bruno Barbieri)
  • Placida, stolida, assorta nelle sue faccende e titanicamente indifferente a tutto il resto, Londra si avviava al suo tran tran quotidiano. Da Putney a Sloane Square, da Cricklewood a Regent Street, da Sydenham Hill allo Strand, da qualsiasi posto a qualsiasi altro posto, autobus rossi, gialli e marroni passavano rombando di continuo. I vigili vigilavano, gli agenti di borsa badavano alla borsa, i mendicanti mendicavano, i cappellai smerciavano cappelli, i poltroni poltrivano, i venditori di ghette vendevano ghette, i giornalai strillavano l'edizione delle tre dei giornali del pomeriggio, e i colonnelli in pensione sedevano comodamente alle finestre dei club di fronte a Piccadilly e Pall Mall, sognando il pranzo. (P. G. Wodehouse)
  • Quando penso a questa grande città divisa in tante parti e quartieri la considero come un complesso composto di diverse nazioni differenti per costumi, maniere e interessi... In breve gli abitanti di St. James, sebbene vivano sotto le stesse leggi e parlino lo stesso linguaggio, sono un popolo diverso dagli abitanti di Cheapside che sono altrettanto separati da un lato, da quelli di Temple e, dall'altro, da quelli di Smithfield. (Joseph Addison)
  • Questa città sconfinata come un mare e colma giorno e notte di movimento; i fischi e gli urli delle macchine; queste ferrovie edificate al di sopra delle case (e tra breve anche sotto di esse); quest'audace spirito d'iniziativa, quest'apparente disordine che in sostanza è invece l'espressione dell'ordine borghese nella sua forma più elevata; questo Tamigi avvelenato, quest'aria pregna di carbon fossile, questi stupendi giardinetti, e i parchi, e questi angoli orribili della città, come Whitechapel, con la sua popolazione stracciona, selvaggia e affamata. E la City, coi suoi milioni e col commercio mondiale, il palazzo di cristallo, l'esposizione universale... (Fëdor Dostoevskij)
  • Se questa Londra non fosse così nera, e la sua gente così pesante, se non ci fosse quest'odore di carbone e nemmeno questa nebbia, mi metterei persino a studiare l'inglese. (Frédéric Chopin)
  • Se riesci a sopravvivere da single a Londra, saprai come cavartela di fronte ad ogni difficoltà. (Che pasticcio, Bridget Jones!)
  • Sono stato a Londra una volta, d'inverno. E ho avuto la sensazione che non ci sia un'altra città al mondo più fredda per chi non ha una casa sua, e più calda per chi ce l'ha. (Angoscia)
  • Uno dei difetti di Londra dal punto di vista di un uomo il cui cuore sia appena andato a pezzi è che è praticamente priva di luoghi selvaggi in cui si possa avanzare con sguardo impenetrabile. (P. G. Wodehouse)
  • Londra, quel grande immondezzaio in cui tutti gli sfaccendati e i fannulloni dell'impero si riversano irresistibilmente. (Arthur Conan Doyle)

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