Vladimir Sergeevič Solov'ëv

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Vladimir Sergeevič Solov'ëv

Vladimir Sergeevič Solov'ëv (in russo Владимир Сергеевич Соловьёв) (1853 – 1900), filosofo, teologo, poeta e critico letterario russo.

Citazioni di Vladimir Sergeevič Solov'ëv[modifica]

  • Il significato e la dignità dell'amore, inteso come sentimento, dipendono dal fatto che esso ci costringe a riconoscere nell'altro, realmente e con tutto il nostro essere, quello stesso valore centrale e assoluto che, in forza dell'egoismo, noi ammettiamo soltanto in noi stessi, sino a determinare lo spostamento del centro stesso della vita personale.[1]
  • Nella storia del mondo ci sono avvenimenti misteriosi, ma non insensati.[2][3]

I tre dialoghi[modifica]

  • C'era in questo tempo, tra i credenti spiritualisti, un uomo ragguardevole – molti lo chiamavano superuomo –, il quale era lontano dall'infanzia della mente e dall'infanzia del cuore.
  • [L'anticristo] Credeva in Dio, ma nel fondo dell'anima involontariamente e senza rendersene conto preferiva se stesso a Lui. Credeva nel Bene, ma l'Occhio dell'Eternità, che vede tutto, sapeva che quest'uomo si sarebbe inchinato davanti alla potenza del male, appena appena questa riuscisse a corromperlo, non con l'inganno dei sentimenti e delle basse passioni e nemmeno con la suprema attrattiva del potere, ma solleticando il suo smisurato amor proprio.
  • L'uomo del futuro si presenta ancora in modo ben definito e originale. Considerava il suo rapporto con Cristo alla stessa guisa di Maometto, un uomo retto che non si può accusare di nessuna cattiva intenzione.
  • La preferenza piena di amor proprio, che egli fa di se stesso nei confronti del Cristo, verrà giustificata da quest'uomo con un ragionamento di questo genere: «Il Cristo è stato il riformatore dell'umanità, predicando e manifestando il bene morale nella sua vita, io invece sono chiamato ad essere il benefattore di questa umanità, in parte emendata e in parte incorreggibile.
  • Quanto è vero Iddio è scappato per la seconda volta. Ha saputo dominarsi. Però non ha saputo resistere. Ah, Dio mio!

Il racconto dell'anticristo[modifica]

  • A parte il suo talento eccezionale, la sua bellezza e la sua nobiltà, anche le altissime dimostrazioni di moderazione, di disinteresse e di attiva beneficenza, parevano giustificare a sufficienza lo sconfinato amor proprio che nutriva per sé il grande spiritualista, l'asceta, il filantropo. Se gli si rinfacciava di essere così in abbondanza fornito di doni divini, egli vi scorgeva i segni particolari di una eccezionale benevolenza dall'alto verso di lui e si considerava come secondo dopo Dio, il figlio di Dio, unico nel suo genere. In una parola egli riconosceva in sé quelle che erano le caratteristiche del Cristo.[4]
  • La coscienza della sua alta dignità all'atto pratico non prendeva in lui l'aspetto di un obbligo morale verso Dio e il mondo, ma piuttosto l'aspetto di un diritto e di una superiorità in rapporto agli altri e soprattutto in rapporto al Cristo. Ma non aveva per Cristo una ostilità di principio. Gli riconosceva l'importanza e la dignità di Messia; però con tutta sincerità vedeva in lui soltanto il suo augusto precursore.

La giustificazione del bene[modifica]

  • L'uomo non potrà mai essere uguale ad un animale: o si eleva e diventa migliore, o sprofonda in basso e diventa molto peggiore.[3]
  • La bellezza senza la verità e il bene è solo un idolo.[3]
  • Provo vergogna, quindi esisto.[3]

Citazioni su Vladimir Sergeevič Solov'ëv[modifica]

  • Il povero Solovëv, che non capisce niente del cristianesimo, lo giudica e vorrebbe inventare qualcosa di meglio. Chiacchiere, chiacchiere senza fine. (Lev Tolstoj)
  • Appassionato difensore dell'uomo e allergico a ogni filantropia; apostolo infaticabile della pace e avversario del pacifismo; propugnatore dell'unità tra i cristiani e critico di ogni irenismo; innamorato della natura e lontanissimo dalle odierne infatuazioni ecologiche: in una parola, amico della verità e nemico dell'ideologia. Proprio di guide come lui abbiamo oggi un estremo bisogno. (card. Giacomo Biffi)

Note[modifica]

  1. Da Il significato dell'amore e altri scritti, p. 102.
  2. Da L'idea russa.
  3. a b c d Citato in Dizionario delle citazioni, a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 88-17-14603-X
  4. Vladimir Sergeevic Soloviev, L'Anticristo, su books.google.it., p. 12, editore Le vie della Cristianità, 20 maggio 2016, ISBN 9781326661229 (consultabile anche su medjugorje.altervista.org). URL archiviato il 18 maggio 2019

Bibliografia[modifica]

  • Vladimir Sergeevič Solov'ëv, I tre dialoghi e il racconto dell'anticristo, Marietti, 1975.
  • Vladimir Sergeevič Solov'ëv, Il significato dell'amore e altri scritti, La casa di Matriona, Milano, 1983.

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