William Ames

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William Ames

William Ames (1576 – 1633), in latino Guilielmus Amesius, filosofo inglese.

  • C'è un ebreo ad Amsterdam che è stato espulso dagli altri ebrei (come egli stesso e altri hanno riferito) poiché non riconosce alcun altro maestro a parte la luce. Gli ho parlato ed è un uomo assai gentile, che mi ha confermato quanto si vocifera. Ha detto che per lui non è importante leggere esteriormente Mosè e i profeti, se non si riesce a conoscerli interiormente. Sembra dunque essere dalla parte del Cristo: ho dato ordine che gli fosse data una copia in olandese del tuo libro e lui mi ha promesso di venire a uno dei nostri incontri. Ma nel frattempo sono stato imprigionato.[1]

Note[modifica]

  1. Possibile riferimento a Baruch Spinoza; da una lettera a Margaret Fell dell' aprile 1657. Riportata in (EN) Richard Popkin, Spinoza's Earliest Publication? The Hebrew Translation of Margaret Fell's «A Loving Salutation to the Seed of Abraham among the Jews, Wherever They Are Scattered up and down upon the Face of the Earth», Assen, 1987, p. 1; citato in Steven Nadler, Spinoza e l'Olanda del Seicento, cap. VII (Benedictus), traduzione di Davide Tarizzo, Einaudi, Torino, 2020. ISBN 9788806244293.
    Richard Popkin sostiene che si tratti indubbiamente di Spinoza; la tesi di Popkin in merito a un legame di Spinoza con i quaccheri è però stata messa in dubbio da (EN) W. N. A. Klever, Spinoza and Van den Enden in Borch’s Diary in 1661 and 1662, in «Studia Spinozana», V, 1989, pp. 322-24.

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