Date a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio

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Cristo della moneta (Tiziano, 1516)

Citazioni su Date a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio.

  • Date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio. Possibilmente senza chiedere sconti. (Roberto Gervaso)
  • Gesù col «Date a Cesare quel che è di Cesare», rifiuta di collaborare con la storia, e anche di ribellarvisi, che è pur collaborare. L'unico modo di non collaborarvi è subirla; subendola ne rimani fuori. (Massimo Bontempelli)
  • L'idea cristiana di uomo «fatto ad immagine e somiglianza di Dio» ha creato, a livello politico, una tensione che attraversa tutta la storia dell'Occidente. Si tratta, infatti, di un ideale che, pur tra vicissitudini compromissorie anche torbide, tra tentazioni «teocratiche» o rifiuti «satanocratici» del potere politico, ha esercitato, nell'evoluzione storica, una pressione a volte travolgente sull'elemento mondano antitetico. «Date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio»: con ciò entrava nella storia il principio che Káysar non è Kýrios – il potere politico veniva desacralizzato, l'ordine mondano relativizzato, e le richieste di Cesare sottoposte a un giudizio di legittimità da parte di un'inviolabile coscienza. Su questa base, Origene poteva giustificare, contro Celso, il rifiuto da parte dei cristiani di associarsi al culto dell'imperatore o di rifiutarsi di uccidere in obbedienza ai suoi ordini. (Dario Antiseri)
  • Nei Vangeli non si può rintracciare il minimo accenno di una filosofia della storia, ma soltanto il messaggio della redenzione attraverso Cristo e proprio da tutto il divenire terreno. Le parole di Gesù contengono un unico riferimento alla storia del mondo: egli distingue ciò che dobbiamo a Cesare da ciò che dobbiamo a Dio. Il carattere più eminente della tradizione cristiana è proprio questo dualismo: nell'Antico Testamento tra il popolo eletto e i pagani, nel Nuovo Testamento tra il regno di Dio e i valori del mondo. Il primo dualismo è immanente alla storia, mentre il secondo contrappone al mondo un regno sopra-storico di Dio. (Karl Löwith)

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