Ettore Fieramosca (film 1938)

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Ettore Fieramosca

Descrizione di questa immagine nella legenda seguente.

Gino Cervi in una sequenza del film

Titolo originale

Ettore Fieramosca

Lingua originale italiano
Paese Italia
Anno 1938
Genere drammatico, storico, epico
Regia Alessandro Blasetti
Soggetto Massimo d'Azeglio (Ettore Fieramosca)
Sceneggiatura Alessandro Blasetti, Cesare Vico Lodovici, Augusto Mazzetti, Vittorio Nino Novarese
Interpreti e personaggi
Doppiatori originali

Ettore Fieramosca, film italiano del 1938 con Gino Cervi ed Elisa Cegani, regia di Alessandro Blasetti.

Frasi[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • E ci verremo incontro in Italia, col linguaggio delle muse e delle corti, bello anche per le cose brutte: "morìa", "carestìa", "epidemìa". (Conte)
  • La croce guarda. Quanti occhi ha la croce! (Fieramosca)
  • E ricordatevi di quello che vi dico come in punto di morte: siate sempre uniti tutti sotto una sola impresa e che non vi sia mai più sangue fra di voi. (Giovanna)
  • [...] soldati: gente avvezza all'ubbidienza e al rispetto di sé. (Colonna)
  • Dicono che la generosità è la ricchezza del vincitore. (Fulvia)
  • Quando vi dicono che gente della mia terra è morta, diffidate: ha camminato molto nel mondo, per secoli, e può darsi che qualche volta gli venga il sonno pesante per la fatica, ma al momento di fare i conti si sveglia sempre, e i conti senza noi non si possono chiudere. Sembra un giuoco ed è storia. (Fieramosca)

Dialoghi[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • Prete [amministrando la confessione]: Dimentica la mia presenza, figliola, perché tu non parli a me, ma alla misericordia del Signore, davanti al segno della sua santa croce.
    Giovanna: Quest'uomo è venuto al mio castello a vendersi, come un ribaldo, come un padrone, come un nemico. Io ho fermato il braccio di quelli che volevano punirlo e mi s'è fatto incontro come una furia, avido d'offendere e smodato, e mi ha trattato come la figlia d'un servo. Ma era la prima volta che sentivo un uomo trattarmi come una donna. Quando voglio condannarlo, sento che già gli ho perdonato. Il segno della santa croce non vale a coprirmi, perché anche attraverso il segno della croce lo vedo sorridere. Anche sotto la celata di Graiano l'ho visto stamane. Sì, padre, io sapevo che era sceso a combattere Graiano, vedevo la sua armatura, le sue insegne... ma non il suo volto.
    Prete: E con questo animo, figlia, mi chiedi di unirti a Graiano?
    Giovanna: L'ho promesso a Dio, ho fatto voto!
    Prete: E hai pensato che con queste nozze fai il sacrificio di tutta la tua vita?
    Giovanna: Fate che il rito si compia subito, e che subito mi senta difesa dal sacramento di Dio!
  • Fieramosca: Dille che io sono saldo, e che si tenga nascosta a Graiano e a tutti finché non sentirà le trombe dell'allarme, allora esca per vederli correre fuori dal suo castello come un branco di cani frustati.
    Franciotto: Il Signore benedica quello che vuoi fare come io benedico quello che dici.

Citazioni su Ettore Fieramosca[modifica]

  • Da quanto tempo Blasetti non si vagheggiava il suo Fieramosca? Una libera riduzione del romanzo, per la folta materia che gli avrebbe offerto, per il significato che poteva assumere, per le risorse quasi inesauribili di movimento, di ritmo e di colore, sembrava già a priori perfettamente attagliarsi al temperamento di questo nostro animoso regista. E si sentiva che sarebbe stata questa la prova decisiva per la sua regia, ne sarebbe potuto uscire un nostro film che avesse un tono, un'impronta, un carattere; e nei pronostici s'azzardava la parola stile. (Mario Gromo)
  • Film storico di indiretta propaganda antifrancese: figurativamente suggestivo (soprattutto nella battaglia finale) e narrativamente debole. (Il Morandini)
  • Il film vuole essere una rivendicazione dell'onore nazionale, in sintonia con la retorica di quegli anni. Rivisto oggi, si fa ancora apprezzare non per l'ingenua occasione propagandistica (comunque più diretta a difendere l'unione degli italiani che a esaltarne gli slanci espansionistici, più «isolazionista» che «nazionalista») ma per le sue qualità di forte figuratività e per la capacità con cui ne esalta l'epica narrativa. (Il Mereghetti)
  • Il mito di Ettore Fieramosca è tutto nella rivendicazione dell'onore nazionale. [...] Il Blasetti ha evocato e distribuito i fatti con ritmo ariostesco. Lo strepito del ferro e la dolce parola, il furore della mischia e la soavità del casto amplesso, la dura pietra dei castelli e i molli abbandoni dei conviti, piaghe sanguinanti, occhi languidi, parole fiere e mordaci, si avvicendano in bella e chiara ordinanza. [...] Uomini e masse manovrano con precisione ed efficacia ammirevoli, i caratteri son limpidi ed espressivi, i luoghi intensamente eloquenti; e il parlare è forbito ed incisivo, rude e schietto e, quando occorre, rapido. [...] È forse un po' convenzionale il colore delle orgie, con quelle danzatrici da stampa archeologica. [...] Ma i trapassi son così rapidi, che quelle gambe appena velate son poste in oblio dai cosciali di acciaio rabescato. (Luigi Chiarelli)

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