La 25ª ora
La 25ª ora
Titolo originale |
25th Hour |
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Lingua originale | inglese |
Paese | Stati Uniti d'America |
Anno | 2002 |
Genere | drammatico |
Regia | Spike Lee |
Sceneggiatura | David Benioff |
Produttore | Spike Lee, Tobey Maguire, Edward Norton |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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La 25ª ora, film del 2002 con Edward Norton e Barry Pepper, regia di Spike Lee.
Frasi
[modifica]- Tutto quello che potrà andare storto, andrà storto.[1] (Monty Brogan)
- Bevi "spremute di palle di toro"[2] però puzzi di alcol! Vai in giro tutta la notte a divertirti, e questo va bene, ma se ti metti a fare il Kamikaze, non mi sta più bene! (Salvatore Dominick) [a Frank]
- Io sono irlandese: non mi ubriaco e so esattamente quello che dico. (Frank Slaughtery)
- Tra sette anni io andrò a prenderlo e tu avrai sposato uno coi soldi. (Frank Slaughtery) [a Naturelle]
Dialoghi
[modifica]- [Monty entra nella toilette del ristorante del padre e scorge una scritta volgare sullo specchio: fuck you, ossia vaffanculo. Inizia a parlare con la propria immagine riflessa]
Monty: Sì, vaffanculo anche tu.
Riflesso: Affanculo io? Vacci tu! Tu e tutta questa merda di città [New York] e di chi ci abita.
In culo ai mendicanti che mi chiedono soldi e che mi ridono alle spalle.
In culo ai lavavetri che mi sporcano il vetro pulito della macchina.
In culo ai Sikh e ai Pakistani, che vanno per le strade a palla con i loro taxi decrepiti! Puzzano di curry da tutti i pori; mi mandano in paranoia le narici! Aspiranti terroristi, e rallentate, cazzo!
In culo ai ragazzi di Chelsea, con il torace depilato e i bicipiti pompati, che se lo succhiano a vicenda nei miei parchi e te lo sbattono in faccia sul Gay Channel.
In culo ai bottegai Coreani, con le loro piramidi di frutta troppo cara, con i loro fiori avvolti nella plastica: sono qui da 10 anni e non sanno ancora mettere due parole insieme.
In culo ai Russi di Brighton Beach, mafiosi e violenti, seduti nei bar a sorseggiare il loro te con una zolletta di zucchero tra i denti; rubano, imbrogliano e cospirano. Tornatevene da dove cazzo siete venuti!
In culo agli Ebrei Ortodossi, che vanno su e giù per la quarantasettesima nei loro soprabiti imbiancati di forfora a vendere diamanti del Sudafrica dell'apartheid.
In culo agli agenti di borsa di Wall Street, che pensano di essere i padroni dell'universo; quei figli di puttana si sentono come Michael Douglas/Gordon Gekko[3] e pensano a nuovi modi per derubare la povera gente che lavora. Sbattete dentro quegli stronzi della Enron a marcire per tutta la vita!!! E Bush e Cheney non sapevano niente di quel casino?! Ma fatemi il cazzo di piacere! In culo alla Tyco, alla WorldCom...
In culo ai Portoricani: venti in una macchina, e fanno crescere le spese dell'assistenza sociale. E non fatemi parlare di quei pipponi dei Dominicani: al loro confronto i Portoricani sono proprio dei fenomeni.
In culo agli italiani di Benson Hurst con i loro capelli impomatati, le loro tute di nylon, le loro medagliette di Sant'Antonio, che agitano la loro mazza da baseball firmata Jason Giambi, sperando in un'audizione per I Soprano.
In culo alle signore dell'Upper East Side, con i loro foulard di Hermès e i loro carciofi di Balducci da cinquanta dollari: con le loro facce pompate di silicone e truccate, laccate e liftate. Non riuscite a ingannare nessuno, vecchie befane!
In culo ai negri di Harlem. Non passano mai la palla, non vogliono giocare in difesa, fanno cinque passi per arrivare sotto canestro, poi si girano e danno la colpa al razzismo dei bianchi. La schiavitù è finita centotrentasette anni fa. E muovete le chiappe, è ora!
In culo ai poliziotti corrotti che impalano i poveri cristi e li crivellano con quarantuno proiettili, nascosti dietro il loro muro di omertà. Avete tradito la nostra fiducia!
In culo ai preti che mettono le mani nei pantaloni di bambini innocenti. In culo alla Chiesa che li protegge, non liberandoci dal male. E dato che ci siamo, ci metto anche Gesù Cristo. Se l'è cavata con poco: un giorno sulla croce, un weekend all'inferno, e poi gli alleluia degli angeli per il resto dell'eternità. Provi a passare sette anni nel carcere di Otisville.
In culo a Osama Bin Laden, a Al Qaeda e a quei cavernicoli retrogradi dei fondamentalisti di tutto il mondo. In nome delle migliaia di innocenti assassinati, vi auguro di passare il resto dell'eternità con le vostre settantadue puttane ad arrostire a fuoco lento all'inferno. Stronzi cammellieri con l'asciugamano in testa, baciate le mie nobili palle irlandesi!
In culo a Jackob Elinsky, lamentoso e scontento. In culo a Francis Slaughtery, il mio migliore amico, che mi giudica con gli occhi incollati sulle chiappe della mia ragazza. In culo a Naturelle Riviera: le ho dato la mia fiducia e mi ha pugnalato alla schiena, mi ha venduto alla polizia, maledetta puttana!
In culo a mio padre, con il suo insanabile dolore, che beve acqua minerale dietro il banco del suo bar, vendendo whisky ai pompieri e inneggiando ai Bronx Bombers.
In culo a questa città e a chi ci abita. Dalle casette a schiera di Astoria agli attici di Park Avenue, dalle case popolari del Bronx ai loft di Soho, dai palazzoni di Alphabet City alle case di pietra di Park Slope e a quelle a due piani di Staten Island. Che un terremoto la faccia crollare, che gli incendi la distruggano, che bruci fino a diventare cenere, e che le acque si sollevino e sommergano questa fogna infestata dai topi.
Monty: No... No, in culo a te, Montgomery Brogan. Avevi tutto e l'hai buttato via, brutto testa di cazzo!
- Phelan: Senti, mi dici perché è tanto importante il numero di disoccupati?
Frank: Fellan...
Phelan: No, Phelan...
Frank: Come vuoi. Più occupazione significa meno persone che cercano lavoro. È più difficile trovare qualcuno per coprire i posti vacanti perciò bisogna aumentare i salari e l'inflazione sale. Hai capito?
Phelan: Sì!
Frank: No, non credo, per questo io faccio quello che faccio e tu fai il fattorino. Ora togliti dalla mia scrivania! Lo sai che porti una camicia a righe con la cravatta a righe?
Phelan: Sì, pare che alle donne piaccia.
Frank: Ah... e nessuna ti ha mai detto che sembri un cazzo di quadro futurista?
- [Guardando fuori dalla finestra dell'appartamento di Frank con vista su Ground Zero]
Jacob: Cristo santo!
Frank: Già!
Jacob: Il New York Times dice che qui l'aria è malsana.
Frank: Ah sì? Be', vaffanculo il Times, io leggo il Post. La sanità dice che è buona.
Jacob: Qualcuno racconta balle.
Frank: [Ridendo] Già...
Jacob: Cambi casa?
Frank: Non ci penso neanche... con tutti i soldi che ho pagato per questo posto! Cazzo, no. Neanche se Bin Laden ne lanciasse un altro contro il palazzo accanto.
- Jacob: Che cosa gli diciamo? [a Monty]
Frank: Niente gli diciamo. Va' all'Inferno per sette anni, devo augurargli "Buona fortuna"?!
- [Monty è nella sala dell'interrogatorio] Poliziotto 1: È proprio bella la tua ragazza! Le ispaniche ce l'hanno bollente! [Monty lo guarda serio] Uh! Che occhiataccia! "Ahia"! [al suo collega] Hai visto che occhiataccia? [Polziotto 2 ride] Naturelle Riviera. Che nome! E hai visto che carrozzeria? Uhh!
Monty: È meglio che cerchi un'altra strada, tanto non puoi incastrarla.
Poliziotto 1: No. Nononononono. Non hai capito. È lei... che ha incastrato te!
Monty: Balle!
Poliziotto 1: Ah sì?!
Monty: Sì!
Polziotto 1: Ah, che carino! Ti fidi davvero di lei?! Io so soltanto che se ne sta andando. Sì, abbiamo appena firmato il suo rilascio!
Poliziotto 2: E probabilmente stasera festeggerà al Jimmy Bronx Caffè!
Polziotto 1: Certo! Perché no?! Grandi festeggiamenti! Ha quel bel appartamento tutto per sé adesso. Perché? Pensavi che stesse con te perché sei bello?! Sono cazziii! La ragazza ha trovato la gallina dalle uova d'oro!
Poliziotto 2: Eh già! È una ragazza molto sveglia... Tu invece...
Polziotto 1: Dovevi essere tu quello in gamba. Hai anche ottenuto la borsa di studio per una scuola di lusso, no? Niente male per un bastardello di Bay Ridge!
Polziotto 2: Già, ma poi ti sei fatto sbattere fuori perché spacciavi erba ai figli dei ricchi! Come ti è venuto in mente?
Poliziotto 1: Lo sai che succede ai ragazzi carini come te in prigione?! Uh!
Poliziotto 2: Perderanno la testa per te.
Monty: Sì, può darsi. Ma può darsi... anche di no! "Vostro Onore, che cosa posso dire. Ho sbagliato. Mia madre era morta e mio padre era nei guai, dovevo aiutarlo. Ho perduto la testa. Ho conosciuto le persone sbagliate, e ho commesso un grosso errore. Me ne rendo conto, ma è la prima volta che lo faccio. Mi dispiace, giuro che non accadrà mai più." Esco subito, con la condizionale!
Poliziotto 1: Tu non leggi molto i giornali, vero cervellone? A New York abbiamo una cosa meravigliosa chiamata legge Rockefeller. Ti dico di che si tratta: tu avevi un chilo di roba nel divano, con quella quantità diventa un reato grave, da quindici anni all'ergastolo anche se è la prima volta. Con una gamma così ampia i giudici di solito seguono le indicazioni del procuratore, perciò se la moglie del procuratore quella mattina l'ha fatto incazzare, sei fottuto! Se sei fortunato, molto fortunato, diciamo non so che magari la sera prima si è divertito, forse ti accorda una riduzione, ma sono sempre da tre a otto anni, se sei incensurato, minimo. La pena che ti daranno dipende solo dall'umore del procuratore. E lui chiederà a noi "Ha collaborato?". Perciò... perché non ci racconti del tuo amico Nikolai? Così potremo aiutarti.
Monty: Posso fare una domanda?
Polziotto 2 [sarcastico]: Ma certo!
Monty: Quando glielo infili in bocca continua sempre a parlare così tanto?! Perché a me sembra che non stia mai zitto. Be', è solo curiosità, ma non è fastidioso? Voglio dire, quando ce l'hai in bocca e non smette di parlare? [Polziotto 1 ridacchia]
Polziotto 2: Sta' a sentire, gran figlio di puttana: quando sarai dentro, e lo prenderai nel culo da una manica di bruti che ti chiamano Shirley, dovrai ringraziare solo te stesso e il governatore Rockefeller per la situazione in cui ti troverai.
Polziotto 1: Andiamocene a casa. [rivolto al suo collega] Dì al procuratore che questo [Monty] è un testa di cazzo.
- Monty: Vaffanculo domenica!
Jacob e Frank: Vaffanculo domenica! [brindisi]
- Frank: Come stai? Stai bene?
Monty: Sei mesi prima, capisci?!
Frank: Dai, Monty...!
Monty: Sei mesi prima che mi beccassero, volevo portarti il mio gruzzolo e dirti "Investimeli in azioni, investimeli in fondi"!
Frank: Non ci pensare.
Monty: Avrei potuto rilassarmi e vedere i miei soldi crescere! Saremo diventati ricchi insieme.
Frank: Non ha senso parlarne adesso...
Monty: E ho pensato "Ah no, magari ne metto insieme un altro pò!" Sono diventato ingordo! Ingordo! E mi sono fregato!
Frank: Lascia perdere, ti incazzi inutilmente se continui a pensare a queste cose!
Monty: Non riesco a fare altro! Non riesco a fare altro che pensarci! Non ne uscirò vivo, Francis.
Frank: Sì che ne uscirai!
Monty: No, ci sono troppi uomini laggiù più duri di me. Se parliamo di quando affronto un tossico che non paga con Kosty alle spalle posso fare paura... ma là dentro sarò solo un ragazzino bianco senza amici. Quelli mi useranno e poi mi getteranno via.
Frank: No, non lo faranno. Perché tu sei più intelligente di tutti loro. Quando sarai laggiù terrai gli occhi bene aperti e la bocca chiusa. Imparerai a muoverti, imparerai chi è chi, capirai tutto in una settimana.
Monty: Quel posto è sovraffollato. Hanno messo i letti a castello in palestra per sistemare la gente in più. Finirò in uno stanzone con duecento uomini, Frank. Te l'immagini? La prima sera spengono le luci, e le guardie se ne vanno girandosi a guardare e ridendo di me "Adesso non sei più a casa tua!". La porta si chiude, boom, e io mi ritrovo sul pavimento con un ginocchio in mezzo alla schiena. Proverò a fare resistenza ma saranno troppi, e qualcuno prenderà un tubo da sotto il materasso e comincerà a sbattermelo in faccia, per farmi saltare i denti, così potranno farmeli succhiare tutti senza preoccuparsi che possa mordere. O mettiamo pure che sconti sette anni meno ottantaquattro giorni per buona condotta. Che cosa potrei fare, eh? Non troverei un lavoro, e non posso certo rimettermi a fare questa vita. Da quindici anni all'ergastolo per recidiva. Sarò soltanto un povero ex-detenuto col culo rotto e la dentiera passata dalla mutua.
Frank: Avrai solo trentotto anni. E quando uscirai io e te metteremo su qualcosa insieme. Magari un bar, in fondo siamo due irlandesi di Brooklyn, come cazzo faremo senza un bar? Come potremo non avere un bar? Distribuiremo hot-dog gratis il lunedì sera quando c'è la partita, e poi metteremo un vecchio juke-box in un angolo. E berremo birra verde il giorno di san Patrizio, andiamo...
Monty: Odio la birra verde, Frank, e tu lavori da quindici anni per scappare dalla birra verde.
Frank: Sto solo dicendo che abbiamo delle possibilità, d'accordo?
Monty: Apprezzo il pensiero... ma non ci credo. Tra sette anni tu sarai un pezzo grosso, non ti ci vedo a lavorare con me.
Frank: Ci conosciamo da quando avevamo tre anni! Non ho sempre mantenuto le promesse, eh?! Ho mai mancato a una promessa?! Ti ho mai detto che sarei stato in un posto e poi non mi sono presentato? Ti risulta?
Monty: No.
Frank: Sarò lì anche quando uscirai. Mi hai sentito? Cazzo, vedrai che ci sarò!
Monty: Lo so che ci sarai, questo lo so, ma non sarai lì domani. Ed è domani che conta.
Proseguiamo verso ovest... andiamo avanti fino a quando non troviamo una bella cittadina... quelle città nel deserto, lo sai perché sono nate? Perché la gente voleva andar via da qualche altro posto. Nel deserto si può ricominciare. Troviamo un bar e ci facciamo un bicchiere... Sono due anni che non bevo, ma berrò un bicchiere con te, un ultimo Whisky col mio ragazzo... lo beviamo piano, assaporiamo il malto, lo tratteniamo in bocca... e poi me ne andrò. E Non dovrai mai scrivermi, ne venire a trovarmi, io credo nel regno dei cieli, e credo che rivedrò te e tua madre, ma non in questa vita. Troverai un lavoro da qualche parte, pagato sotto banco, un padrone che non fa domande, ti farai una nuova vita e non tornerai mai indietro. Monty tu piaci alla gente, è un dono che hai, trovi amicizie dovunque tu vada. Lavorerai sodo, non ti farai notare e terrai la bocca chiusa. troverai una nuova casa laggiù. Tu sei un Newyorkese, questo non potrai cambiarlo mai, hai New York nelle vene. Passerai il resto della vita nel deserto ma resterai sempre un Newyorkese. Ti mancheranno gli amici, ti mancherà il tuo cane, ma sei forte! hai la stoffa di tua madre, sei forte come lo era lei. Troverai le persone giuste e avrai de nuovi documenti, una nuova patente. Dimenticherai la tua vecchia vita, non puoi tornare, non puoi telefonare, non puoi scrivere, non dovrai mai guardarti indietro, ti farai una nuova vita e la vivrai, vivrai la tua vita come avrebbe dovuto essere... e forse, anche se è pericoloso, forse... dopo un paio di anni, manderai a chiamare Naturelle. Avrai dei bambini e li tirerai su come si deve, mi senti? li farai vivere bene, darai loro quello di cui hanno bisogno. avrai un figlio maschio, magari lo chiamerai James.. è un bel nome, un nome forte! E forse un giorno, tra tanti anni, dopo che io sarò morto e sepolto accanto alla tua cara mamma, riunirai tutta la tua famiglia e dirai loro la verità, chi sei e da dove sei venuto. Gli racconterai tutta la storia e poi gli chiederai se si rendono conto di quanto siano fortunati ad essere li... C'è mancato poco che non succedesse mai... C'è mancato poco che non succedesse mai... (James Brogan)
Citazioni su La 25ª ora
[modifica]- È una parabola sulle scelte sbagliate, sul rimorso e il rammarico di aver buttato via una vita promettente. (Edward Norton)
Note
[modifica]- ↑ In riferimento alla Legge di Murphy.
- ↑ In lingua originale «Red Bullshit».
- ↑ Riferimento al protagonista del film Wall Street interpretato da Michael Douglas.
Altri progetti
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