Affective computing

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Citazioni sull'Affective computing.

Rosalind Picard[modifica]

  • Non volevo occuparmi di emozioni, in quanto donna e ingegnera che voleva essere presa sul serio, ma i miei studi non facevano che portarmi ad essa. Con tutti gli input che ricevi, come fai a sapere su cosa focalizzarti e cosa conta davvero? Nessun computer lo sa. Forse, ho pensato, hanno bisogno di qualcosa come le emozioni. E studiandole ho capito che non sono importanti solo per la percezione, ma anche per le decisioni razionali, il che mi è parso stupefacente.
  • Noi ingegneri del MIT siamo come Spock (di Star Trek, ndr): pensiamo di essere obiettivi e perciò ritenevo per lo più irrilevanti le emozioni. E la maggioranza dei colleghi, quand'ho inziato a parlare di Affective Compunting mi chiedeva: perchè? È solo "rumore". Ho scritto il libro [Affective Computing, Informatica affettiva] per far capire che era importante per il futuro dell'interazione intelligente tra esseri umani e computer.
  • L'Intelligenza Artificiale si era arenata... e onestamente è ancora arenata. Non era flessibile né piacevole nell'interazione, le persone mostravano rabbia verso i loro stupidi computer. E ho pensato se sono intelligenti, devono poter leggere in nostri segnali. È stato l'inizio dell'Affective computing.

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