Ahura Mazdā
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Ahura Mazdā, divinità zoroastriana.
Citazioni su Ahura Mazdā
[modifica]- Ha tutti gli attributi d'un Dio altissimo, perché è onnisciente, sapientissimo, custode e difensore delle creature sue, inaccessibile all'inganno perché tutto vede e sa, creatore della luce, degli uomini e della così detta giovenca primeva che è, come si vedrà, il simbolo vivente della forza e della virtù produttiva della natura. Il trono di lui sta nel più alto cielo, ed egli vi siede attorniato dalle milizie celesti. Quest'ultimo concetto è comune, si può dire, a quasi tutte le religioni; ma gli attributi ora enumerati sono di natura filosofica e teologica, tali che accostano esso Ahura Mazdao al dio semitico, al Yahveh in particolare degli Ebrei, mentre lo discostano da ogni altro dio indoeuropeo al quale, di solito, vanno accompagnati sempre, o quasi, attributi antropomorfici. (Italo Pizzi)
- Il dio di Zarathustra è un dio unico. È questo un concetto che non solo è estraneo a tutta la tradizione iranica, ma contrasta con essa in modo assoluto. Per esso Zarathustra inaugura un'epoca nuova nella storia delle genti iraniche. Egli è il profeta di Ahura Mazda, e Ahura Mazda è il solo dio. (Raffaele Pettazzoni)
- Il nome Ahura, come il nome di Yahveh che la Bibbia dà al Dio d'Israele, significa l'Essere, cioè l'Essere per eccellenza; ed è ovvio l'intendere che simile concetto, alto e sublime, mera e pura astrazione metafisica, non può procedere che da una eletta mente speculativa, non può appartenere all'ordine delle idee proprie delle religioni naturalistiche. E sarebbe forse, questa idea, venuta a Zarathustra dai Semiti, anzi dagli Ebrei? (Italo Pizzi)
- Tutto questo io ho fatto secondo il volere di Auramazda: che Auramazda mi protegga, insieme con gli dei, e (protegga) la mia signoria e ciò che da me è stato edificato. Che mi protegga Auramazda insieme con gli dei; e ciò che da me è stato edificato, e ciò che da mio padre, il re Dario, è stato edificato, anche quello protegga Auramazda. (Serse I di Persia)
- Auramazda mi portò aiuto, e insieme gli altri dei che ci sono. Perciò mi portò aiuto Auramazda e gli altri dei che ci sono, perché io non ero malvagio, non ero ingannatore, non ero prepotente, né io né la mia famiglia.
- Per grazia di Auramazda io sono re: Auramazda mi diede il regno.
- Un gran dio (baga) (è) Auramazda, che questa terra creò, che quel cielo creò, che l'uomo creò, che l'abbondanza dei beni creò per l'uomo, che fece re Dario, l'uno (fece) re di molti.
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