Aleksandr Koržakov

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Koržakov nel 2017

Aleksandr Vasil'evič Koržakov (1950 – vivente), agente segreto russo.

Citazioni su Aleksandr Koržakov[modifica]

  • Era diventato una potenza che incuteva terrore. Qualunque alto dirigente, dal direttore della tv al ministro dell'Agricoltura, doveva, prima di essere nominato da Eltsin, passare nell'ufficio di Korzhakov. (Anna Zafesova)
  • Ha conosciuto Eltsin, all'epoca membro del Politburo del pcus, nel 1985, quando è diventato capo della sua sicurezza e da allora ha legato inestricabilmente il suo destino a lui. Guardia del corpo, amico, infermiere, partner a tennis, consigliere, Korzhakov ha esteso la sua influenza sul proprio capo al punto da trasformarsi da un potere occulto in un uomo politico pubblico che commentava e decideva problemi chiave della Russia. (Anna Zafesova)
  • Il potere di Koržakov andava ben oltre la sicurezza: era il rappresentante de facto di tutti i servizi segreti e dell'intera comunità dell'intelligence del Cremlino. (Aleksandr Goldfarb)
  • Koržakov ricattava chiunque lo aggirasse per arrivare al presidente, anche se era una visita del tutto innocente. (Aleksandr Goldfarb)
  • Potete pensare di lui quello che volete, ma è stato calunniato. (Aleksandr Ivanovič Lebed')

Russia. Il complotto del KGB[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • I rapporti tra il gruppo dirigente russo e il presidente della Repubblica cecena erano condizionati da un aspetto finanziario basilare: i russi estorcevano continuamente denaro a Dudaev. Tutto iniziò nel 1992, quando vennero accettate delle tangenti dai ceceni come pagamento degli armamenti sovietici rimasti in Cecenia quell'anno. Le tangenti per queste armi furono pagate dal capo dell'SBP Koržakov, dal capo dell'FSO Barsukov e dal vice primo ministro della Federazione russa Oleg Soskovets. Naturalmente il ministero della difesa era coinvolto nell'affare. Alcuni anni più tardi gli ingenui cittadini russi iniziarono a chiedersi come potessero essere rimaste tutte quelle armi in Cecenia, dal momento che i ceceni le stavano usando per uccidere i soldati russi. La risposta era molto banale: le armi erano state pagate da Dudaev con tangenti di milioni di dollari a beneficio di Koržakov, Barsukov e Soskovets. [...] Il sistema cominciò a vacillare nel 1994, quando Mosca pretese quantità sempre maggiori di denaro in cambio di favori politici legati all'indipendenza cecena.
  • Koržakov dichiarava che tutte le disgrazie erano dovute alla mancanza di un potere forte, dato che i servizi segreti agivano "come una mano aperta, anziché come un pugno". Koržakov suggeriva dunque di stringere la mano a pugno, mettendo in piedi un comitato per il coordinamento dei servizi segreti e subordinandolo al segretario dell'SB (il generale dell'FSB Sergej Ivanov). Possiamo essere sicuri che a capo di questa nuova agenzia Koržakov vedeva se stesso, poiché sottolineava che l'SBP, di cui era a capo, aveva lavorato proprio in questo senso e aveva ottenuto risultati concreti. In altre parole, Koržakov riconosceva di aver abusato del proprio potere e di aver oltrepassato i limiti della sua autorità, cosa che la legge russa considera un reato punibile con il carcere (le funzioni ufficiali di Koržakov consistevano nel proteggere il presidente e i membri della sua famiglia).
  • Koržakov dichiarava apertamente che il genocidio del popolo ceceno doveva rientrare nella politica dello stato russo. [...] Sembra che Koržakov volesse uccidere tutti i "giovani ceceni" in qualunque località della Russia, in modo che non raggiunsero l'età per vendicare i loro padri assassinati e la loro patria distrutta.

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