Alfred de Vigny

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Alfred de Vigny

Alfred Victor de Vigny (1797 – 1863), scrittore, drammaturgo e poeta francese.

Citazioni di Alfred de Vigny[modifica]

  • Ci sono al mondo soltanto due classi d'uomini: quelli che hanno e quelli che guadagnano.
    I primi si coricano, gli altri si agitano.[1][2]
  • E, più o meno, la Donna è sempre Dalila.[3][4]
  • L'Onore è il pudore virile.[1][4]
  • La poesia è una malattia cerebrale.[5][6]
  • Si soffocano i clamori, ma come vendicarsi del silenzio?[7][2]

Diario di un poeta[modifica]

  • Il lavoro è un oblio, ma un oblio attivo che si addice a un'anima forte.
  • La ragione offende tutti i fanatismi.
  • Oggi la libertà è il danaro; la schiavitù è la miseria.

I destini[modifica]

  • Amate ciò che mai due volte tornerà. (La casa del pastore)
Aimez ce que jamais on ne verra deux fois.
  • Amo la maestà dell'umano dolore. (La casa del pastore)[2]
  • Il vero Dio, il Dio forte, è il Dio delle idee. (La bottiglia in mare)[2]
  • Mi chiamate la Legge, sono la Libertà. (La selvaggia)[2]
  • [La natura] Mi dicono una madre, mentre sono una tomba. (La casa del pastore)
On me dit une mère et je suis une tombe.
  • Solo il silenzio è grande, tutto il resto è debolezza. (La morte del lupo)[6]

Incipit de Il marchese di Cinq-Mars[modifica]

Lo studio del destino generale della società non è oggi meno necessario dell'analisi del cuore umano, in quel che si scrive.[8]

Citazioni su Alfred de Vigny[modifica]

  • Il romanticismo [francese] presentava contrasti profondi. Da una parte il Lamartine melanconico, meditativo, credente. Dall'altra il Vigny pessimista, cui la natura pareva insensibile al dolore umano non già con esso simpatizzante come credeva il cantore d'Elvira. L'uomo secondo il Vigny, vive nell'isolamento; nulla lo conforta, perché l'amore segue il disinganno, perché la divinità stessa ci volge le spalle. La morte dapprima ci minaccia, poi s'allontana, poi ritorna all'assalto, c'investe, ci atterra; rassegnamoci all'iniquo destino, come il lupo ferito dai cacciatori, azzannato dai cani, e che resiste e morde sino all'estremo respiro. (Pietro Toldo)

Note[modifica]

  1. a b Da Servitù e grandezza militari.
  2. a b c d e Citato in Elena Spagnol, Enciclopedia delle citazioni, Garzanti, Milano, 2009. ISBN 9788811504894
  3. Da La colère de Samson.
  4. a b Citato in Dizionario delle citazioni, a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 88-17-14603-X
  5. Da Chatterton, III, 5.
  6. a b Citato in Dizionario delle citazioni, a cura di Ettore Barelli e Sergio Pennacchietti, BUR, 2013. ISBN 9788858654644.
  7. Da La festa, in Cinque Marzo.
  8. Citato in Giacomo Papi, Federica Presutto, Riccardo Renzi, Antonio Stella, Incipit, Skira, 2018. ISBN 9788857238937

Bibliografia[modifica]

  • Alfred de Vigny, Diario di un poeta, in Aa. Vv., Moralisti francesi. Classici e contemporanei, a cura di Adriano Marchetti, Andrea Bedeschi, Davide Monda, BUR, 2012.

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