Amanda Sandrelli
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Amanda Sandrelli Paoli (1964 – vivente), attrice e regista italiana.
«Sono stata figlia del peccato e di papà ignoto fino a 25 anni. Gino e Stefania, due giganti»
Intervista di Emilia Costantini, Corriere della Sera, 24 dicembre 2021.
- Sono stata figlia del peccato e di papà ignoto fino all'età di 25 anni! Mamma e papà non li ho mai visti vivere insieme, e per questo non sono cresciuta con la classica dinamica genitoriale, ma ho vissuto in una famiglia allargata, incasinata e popolata da tante belle persone.
- Mio padre era regolarmente sposato con Anna Fabbri dalla quale era in attesa del figlio Giovanni, che è nato tre mesi prima di me, perché intanto anche mia madre era incinta. Insomma, un bel pasticcio. E infatti, dati i tempi, visto che stiamo parlando del 1964, lui non ha potuto darmi subito il suo cognome. Solo in seguito per me è stato possibile chiamarmi Sandrelli Paoli. Avrebbe potuto essere un inferno invece no, sia pure nella complessità sono stata fortunata, mi è andata decisamente bene, ho imparato a prendere il meglio dagli affetti familiari e soprattutto ho imparato a essere libera dalle convenzioni, dalle regole. Una famiglia tutt'altro che perfetta, non borghese, dotata però di un'alta dose di onestà.
- Da Stefania, che se non fosse mia madre, sarebbe perfetta, ho ereditato l'iracondia, quella che ti fa strillare come un'erinni, quella che vedi rosso e non sai controllarti in alcun modo, parli a sproposito dicendo cose di cui, in seguito, devi pentirti e chiedere scusa. Un difetto che lei stessa aveva ereditato da sua madre: mi raccontava che quando a mia nonna partiva l'embolo, arrabbiata con i figli che scappavano, si mordeva il dito per non inseguirli. Da mio padre, ho ricevuto caratterialmente la mia tendenza a insabbiarmi, sabbie mobili profonde che, quando sei un artista, sono anche belle per abbandonarsi, però a volte il talento ti inghiotte, non perdona. Tuttavia io lo gestisco meglio di lui, prima di tutto perché sono femmina e poi perché ho meno talento...
- Il mio percorso è iniziato per caso con Massimo Troisi e Roberto Benigni nel film Non ci resta che piangere, solo perché mi avevano conosciuto, appena diciottenne, durante una festa a casa e gli serviva una ragazza per un piccolo ruolo. Non sapevo fare niente e glielo dissi tranquillamente, ma loro mi vollero sul set... accettai per divertirmi e per guadagnare un po' di soldi. A me non piacciono i favoritismi clientelari, non appartango a nessuna parrocchia e, questo, in un certo senso, mi ha dato filo da torcere.
Filmografia
[modifica]- Non ci resta che piangere (1984)
- Nirvana (1997)
Voci correlate
[modifica]- Gino Paoli, padre
- Stefania Sandrelli, madre
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