Ancona
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Citazioni su Ancona.
- Ad Ancona bisogna arrivarci alle tre del pomeriggio, e con il sole. La città sembra allora una zebra; strisce fonde e scure di vicoli si alternano con fasce abbaglianti e trasversali. Un paio di finestre dal riflesso stralucente fanno gli occhi. Poi se passa una nube, la zebra si muta in un cammello inginocchiato, e si aspetta di vederlo alzare da un momento all'altro, col baldacchino di San Ciriaco sulla gobba, il santo che si sporge vestito di rajah. (Dino Garrone)
- Ancona, città semplice e felice! E certo, malgrado la triste ricostruzione, una delle più belle d'Italia. Città senza lungomari, gremita, con perfezione, su una punta sulla cui vetta c'è la cattedrale e che fa si che Ancona dia su due mari. Ma il passeggio, la domenica, avviene sulla grande via che unisce i due mari, e da cui i due mari non si vedono: c'è un passeggio di terraferma... Questo rende la città ancora più cara. Non l'ho mai vista, eppure la riconosco: l'amo subito e pure mi resta straniera. Solo il giorno dopo, scopro che ha una spiaggia, una nitida spiaggia di sassi e scoglietti, sotto una grande scalinata retorica e biancheggiante, con tempietti e colonne e un grande ristorante rotondo che domina il mare. Ma la spiaggia di Ancona che io ricorderò, sarà quella che ho vista nel cuore della notte, alle due, alle tre, con una luna abbandonata nel cielo e nel mare, lassù, al Campo degli ebrei, cioè al cimitero degli ebrei, abbandonato anch'esso, coi cippi strappati, divelti, disseminati sul grande prato concavo, e, subito lì accanto, un burrone, sul mare, dove ferme, lontane, nemiche, tremano le luci del porto e della città, finalmente, come forse vorrebbe, senza vita. (Pier Paolo Pasolini)
- Ancona, comune della Repubblica Italiana, deve la sua origine ad antiche civiltà cresciute attorno al suo porto naturale; vive protesa verso il mare; partecipa attivamente e senza spirito di dominio alle vicende del territorio circostante. (Art. 1 comma 1 dello statuto comunale[1])
- Bada che Ancona, a qui, è bel'un bel po'! | Guarda che panorama che se vede, | coi campi, i monti, el mare de lagió!... | Pure, che sia coscì, non ce se crede. (Palermo Giangiacomi)
- Ieri porta d'oriente…oggi città che non serve a niente.[2] (striscione).
- In passato dicevo che Ancona era come l'Atlantide: non si capiva cosa ci fosse, forse perché penalizzata dal porto e dalla sua posizione geografica [...]. Oggi la capitale universale è Urbino, mentre Ancona sembra essere una città di una regione minore. (Vittorio Sgarbi)
- Io guardo 'sta cruceta sbuzolosa | cun 'st'anima gentile; cià qualcosa | del caratere nostro anconità; | rozo de fora, duro, un po' vilà | ma drento bono, un zuchero, 'n'amore,... | ché nun conta la scorza, conta el core. (Eugenio Gioacchini)
- L'Ancon dorica, nei secoli esperta di resistere e di patire, saprà certamente ritrovare nel suo mare, spesso troppo amaro, le sorgenti della sua vita. (Mario Natalucci)
- La città di Ancona è di origine ellenica, e la fondarono i Siracusani che fuggivano la tirannia di Dionigi. Sta sopra un promontorio che volgendosi a settentrione ne forma il porto; ed è molto abbondevole di vino e di frumento. (Strabone)
- Per le strade non si cammina; ci si arrampica. Sono scale di corda e sartiami, sinché, è inutile, vi ritroverete sul piazzale di San Ciriaco come sulla coffa dell'albero più alto. (Dino Garrone)
Note
[modifica]- ↑ Statuto di Ancona dal sito del Ministero dell'Interno
- ↑ Striscione esposto dalla tifoseria del Pescara in occasione della sfida casalinga contro l'Ancona del 21 aprile 2024, valida per il Girone B del campionato di Serie C 2023-2024.
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