Vittorio Sgarbi

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Vittorio Sgarbi nel 2022

Vittorio Umberto Antonio Maria Sgarbi (1952 – vivente), critico d'arte, politico, scrittore, opinionista, personaggio televisivo e storico dell'arte italiano.

Citazioni di Vittorio Sgarbi[modifica]

Da programmi televisivi[modifica]

  • Tu pensa questa Hillary Clinton che dopo aver buttato bombe, bombe, bombe e bombe per importare la democrazia, c'ha pure la faccia di quella che ha ragione. Una delinquente, una criminale di guerra che andrebbe arrestata come Milosevic! (da Matrix, novembre 2016).
  • Alfano è un uomo incapace, traditore e privo di qualunque vera lotta alla mafia, la mafia è nel nostro governo attraverso Alfano, esponente della mafia organizzata. (da L'aria che tira, LA7, 21 febbraio 2014)
  • [Rivolgendosi ad Alessandro Cecchi Paone] Ateo bastardo! Ateo fasullo! [...] Pensi solo all'esibizione della tua oscena bisessualità. Ridicolo sei! [...] Pensa a Papa Giovanni, pensa a Wojtyla, pensa ai santi, e non alle stronzate che dici tu. Rispetta la Chiesa! [...] Ignorante, capra! [...] Ma quale laico, un finto laico, un prete del laicismo sei, quale laico! Ridicolo sei, lo sei sempre stato. No, diciamo che Papa Giovanni era un oppressore, che Paolo VI era un incapace, che Wojtyla non valeva nulla, che Madre Teresa di Calcutta non valeva nulla, che Padre Pio non valeva nulla... vale lui, che non ha fatto mai un cazzo in vita sua! Capra ignorante! Quello è! Rispetta! Altro che il fasc... ha detto il fascismo, la Chiesa, l'oppressione... ma quale oppressione? Legga Dante! Legga Manzoni! Impari, quella capra! Non portarmi dei fasulli... che fanno i laici del cazzo... il cazzo gli piace! Quello gli piace! (da Markette, LA7, 8 febbraio 2007)
  • [Rivolto a Gianni Barbacetto] C'erano persone di grande valore rispetto a uomini come Di Pietro che hanno soltanto distrutto e sono entrati per portar via quel che potevano portar via. Tu c'eri e dicevi solo stronzate, come hai sempre detto. È proprio la tua mentalità. C'eri tu e c'era anche Mattarella.[1]
  • Capisco che piaccio alle donne perché contro di me insiste una congiura dei brutti, cioè quelli che scrivono contro di me con violenza sono orripilanti. L'ultimo è stato, per esempio, Beniamino Placido, che secondo me è come la caricatura di Giovanni Leone, persona che stimo mentre non stimo Placido, con quella faccia da topo che si ritrova ha detto di me delle cose assolutamente assurde, e come lui anche altri, Federico Zeri è certamente più brutto che bello. Quindi generalmente tutti quelli che ce l'hanno con me, sono brutti e non piacciono alle donne, sono o omosessuali o impotenti. (da Blob, 24 ottobre 1990)
  • [Rivolto a Gianni Barbacetto] Capra, capra ignorante, sei una merda secca, un finocchio.[2]
  • Chi governa la Sicilia non si faccia intimidire da una forma di retorica, di demagogia che vuol far pensare che l’unica cosa esportabile e potente della Sicilia è la mafia. Non è più così, la violenza che la mafia ha portato alla Sicilia merita una risposta altrettanto forte e determinata, Sciascia lo diceva a Pertini. Oggi c'è una Sicilia nuova.[3]
  • Di Pietro, Colombo e Davigo: assassini che vanno arrestati per associazione a delinquere volta a sovvertire l'ordine democratico. (citato da Marco Travaglio ad Annozero, 17 dicembre 2009)
  • [Dopo l'abbattimento di Villa Bianchi (una villa in stile Liberty del 1920) a Morazzone (Varese)] Dico che è un delitto, e che una cosa come questa non capita neanche nei luoghi dove c'è la Mafia. Questo è l'atto più grave che è stato fatto in Italia da molto tempo; in un comune dove non c'è un'amministrazione responsabile, dove la Lega ha tradito il suo mandato, dove invece di abbattere le schifezze fatte dai democristiani negli anni '60, '70 e '80, distruggono le opere che hanno 100 anni. Sarebbe come bruciare un manoscritto di Pascoli [...] Io il sindaco non credo che esista in questa città... non voglio parlare con lui [...] Se tu vedi che uno uccide un bambino glielo impedisci! Lui è responsaile! È lui il colpevole! Se stuprano una donna la fermi, non dici non c'è la polizia! Si vergognino, e abbiano la mia maledizione! [...] La Mafia, la Mafia, la Mafia, la Mafia, la Mafia, la Mafia, la Mafia, la Mafia, la Mafia è qui! Perché la Mafia cose come queste le ha fatte prima che arrestassero Provenzano e Riina. Qui evidentemente sono ancora a piede libero Provenzano e Riina, se si possono fare cose di questo genere. Queste cose in Sicilia non accadono più.[4]
  • [Su Angelino Alfano] È il peggior politico italiano, mi fa schifo fisicamente, sembra Frankenstein. (da Le invasioni barbariche, LA7, 25 febbraio 2015[5])
  • E poi va detto, in fondo, – cosa che non si dice più da molto tempo, che i luoghi comuni prevalgono – che la classe politica italiana è migliore di quello che sembra. Non è vero che i cittadini sono migliori dei politici; i cittadini sono lo specchio dei politici: guardano poi in 6 milioni Miss Italia o San Remo; i giovani, come dice Vivienne Westwood, galleggiano come degli stronzi e non hanno una sola idea e si drogano tutti, nella scuola si drogano perché la scuola è piena di insegnanti che non sanno cosa dire. La classe politica italiana è piena di sindaci, di deputati, di ministri a destra e a sinistra di ottima qualità. È ora di finirla con questo sputtanamento. Veltroni è un politico di qualità; Chiamparino è un politico di qualità. (da Matrix, maggio 2006)
  • [...] e siccome una fascista di fatto, Rosy Bindi, ha detto "Se c'è Sgarbi vado via" – ha detto così –, io non potevo entrare perché questa occupava il posto. Credo di essere come il demonio che ha fatto andare via una santa, ma io preferisco le puttane alle sante. (da Piazzapulita, LA7[6])
  • [Il codice da Vinci di Dan Brown] È un libro idiota, stupido, bugiardo, pornografico per depensanti e depensato. La qualità del Vangelo e dei Vangeli è cosa diversa da questa patacchiata immonda, da questa stronzata insopportabile di questo libro. (da Matrix, 1° maggio 2006)
  • [Riferendosi a Sandro Bondi] [...] è un misto fra Don Abbondio e Boldi, cioè una figura che ha in sé una componente naturalmente comica, perché è molto comico e piacevole nell'esserlo naturalmente Bondi e l'idea che in realtà non dice la verità, cioè che ha quella componente di ipocrisia tipica dei preti e della politica. Bondi è una figura di cortigiano, lo dico senza volerlo insultare, rispetto al potente e cioè l'adorazione per Berlusconi è in lui naturale e convinta, lo so perché lo conosco, ma pare innaturale a un uomo libero [...] (da Porta a Porta, 5 dicembre 2007[7])
  • [La Via Appia] Fatta la strada, la prima grande strada di collegamento così come oggi la intendiamo, l'uomo ha pensato di servirsi dell'arte non solo per arricchirla, ma anche per darle un altro senso oltre quello letterale: sono dunque cresciuti ai suoi margini porte monumentali, circhi, residenze, mausolei, colombari, terme, lapidi, rilievi e statue di varia natura, e ancora, con l'era cristiana, catacombe e chiese, tutto in perfetta simbiosi con la campagna circostante, per fare della strada un percorso rivolto agli occhi, alla mente, all'anima.
    Dal punto di vista simbolico, non è esagerato dire che una strada come la Via Appia abbia rappresentato l'inizio e la fine di un modo d'intendere l'arte.[8]
  • [Rivolgendosi a Marco Columbro riferito a Gianni Barbacetto] Grillo è stato condannato perché ha ucciso tre persone... quindi quando lui dice stronzate, dica fatti. (da Vero TV, 11 settembre 2012)
  • [Rivolgendosi a Roberto Benigni a Sanremo] Ha detto di tutto, ha detto di tutto. Pagato! Pagato! Pagato! Pagato! Pagato! Restituisca i soldi! Lei gratis! Restituisca i soldi! Pagato! Pagato! Comunista pagato! Pagato! Pagato! Pagato! Pagato! Pagato! Pagato! Pagato! Pagato! Pagato! Lei gratis! Tanto per dire, lei è gratis. Diamo i soldi di Benigni alla Zanicchi per risarcirla, diamoli a lei. Io non vengo pagato perché politico, lei non viene pagata, lui che è un politico, leader della sinistra, che ha fatto la campagna per Prodi, che ha fatto la campagna per Prodi, viene pagato. Ridia i soldi! Ridia i soldi! Ridia i soldi! Li ridia! Li ridia! Li ridia a lei. (da L'Arena, Rai 1, 22 febbraio 2009)
  • Hanno arrestato Guareschi, non hanno cacciato Enzo Biagi! Hanno arrestato un uomo che diceva la verità! (da Annozero, Rai 2, 1° maggio 2008)
  • I giudici di Mani pulite vanno arrestati, sono un'associazione a delinquere con licenza di uccidere che mira al sovvertimento dell'ordine democratico.[9] (16 luglio 1994)
  • I giudici sono fascisti [...] I giudici sono tutti fascisti! (da Alballoscuro, 1° marzo 2011)
  • I siciliani devono essere come gli emiliani, come i lombardi, come i veneziani. Non possono essere figli di un Dio minore, per cui se c'è un mafioso a Racalmuto si scioglie un Comune, se c'è a Milano il Comune non si scioglie.[3]
  • Il presepe, non è un simbolo del male, una contrapposizione di cultura, è un bambino che nasce, è la vita, è la vita, punto! (da Domenica Live, 6 dicembre 2015)
  • Il sole, quale io sono, abbronza ma non si abbronza.[10]
  • [Dopo le dimissioni da sottosegretario alla Cultura] Io non soffro di manie di superiorità. Io sono realmente superiore. (dall'intervista a Sette)  Data? Data?
  • Io odio Federico Zeri e desidero la sua morte. (da Maurizio Costanzo Show; citato da Blob, 20 gennaio 2006)
  • Io so, come diceva Pasolini, so e so perfettamente che potrebbe esserci un presidente della repubblica che corrisponde a quello a cui nessuno può dire di no, perché che cos'è che è considerato e ammirato in Italia da tutto il mondo, conosciuto? Bersani? Grillo? Berlusconi? No, Donatello, Giotto, Michelangelo, Brunelleschi, Verdi, Mozart e Da Ponte. [...] Potrei dire qualcuno anche di quelli viventi: potrei dire Ceronetti, potrei dire dei nomi, ma arrivavo a un nome più giusto; e, a parte quello che io ho già fatto, invisissimo, tanto da chiamarlo qui da te [a Servizio pubblico di Michele Santoro], con mia ira, Cancronesi, che è Umberto Veronesi, che il mondo riconosce e che ha solo il limite dell'età- non è morto, ma è molto avanti nel tempo- ce n'è uno però che è un po' più indietro nel tempo e ha un nome. [...] Il nome è semplice: Riccardo Muti. Voglio che qualcuno mi dica, a sinistra: "No, Muti è di destra". Muti non è di destra: Muti è la musica italiana, è Verdi, è Da Ponte, è Rossini, è la grande civiltà italiana, che viene sempre negata da questi ignoranti [indicando Massimo Cacciari] e capre [...]. (da Servizio Pubblico, LA7, 29 marzo 2013[11])
  • Io sono italiano e ho vissuto fino al 1984 con la convinzione che noi avessimo i quadri più belli del mondo. [Ma] devo confessare che il quadro più bello del mondo è Las Meninas. (da Virus, Rai 2, 28 marzo 2014[12])
  • L'Agrigentino è parte importante della letteratura del Novecento, ecco "La via degli scrittori": una parte agrigentina c'è in Tomasi che è di Palma di Montechiaro, in Pirandello che è di Girgenti e che ha rappresentato la più alta espressione del teatro e della letteratura e Sciascia che era di Racalmuto. Sciascia l'ho conosciuto come uomo che ha scritto le cose più intense sul piano civile e a lui ho voluto legare il mio destino. [...] Spero che potremo animare il teatro di Agrigento e il teatro di Racalmuto con opere che siano legate a Pirandello e a Sciascia. A Pesaro dove è nato Rossini c'è un festival legato al nome di quel grande musicista. A Parma c'è il festival Verdi. Il teatro di Pirandello deve avere un festival Pirandello ad Agrigento che sia legato anche al teatro di Racalmuto, unendo i nomi di Pirandello e Sciascia. Avere un festival Pirandello significa far diventare Agrigento come Salisburgo, come Pesaro. Pirandello è stato grande scrittore, è stato premio Nobel, ma è difficile essere drammaturgo dopo Eschilo, dopo i grandi drammaturghi. Un drammaturgo del Novecento è di più di uno scrittore, è un uomo che si può paragonare a Euripide. Un festival pirandelliano può essere importante almeno quanto il festival del teatro antico di Siracusa, quindi va incardinato con forza.[13]
  • L'Europa è una menzogna e una truffa, perché gli stati sovrani sono la realtà sola che dà un senso alla democrazia. I due stati sovrani che danno senso all'Europa sono la Grecia e l'Italia. Bisogna uscire dall'Europa. (da Agorà Estate, Rai 3[14])
  • L'ignoranza è una colpa. (a Mike Bongiorno, Telemike, 1991)  Data completa? Data completa?
  • La Sicilia fa ignorare al mondo d'avere la prima miniera d'Italia, fa ignorare al mondo di avere i più bei siti archeologici, ma fa sapere al mondo che c'è il "capo dei capi". Non mi piace. Sono contro questa pubblicità che l'antimafia continuamente fa. Non lo accetto. Bisogna vivere in Sicilia come in qualunque altro luogo. C'è criminalità meno che a Milano, stimarne di più è un atto grave di attentato alla dignità della Sicilia.[13]
  • [Rivolgendosi ad Alessandro Cecchi Paone] Lasciami parlare, e taci! Taci! Taci! Taci! Taci! Taci! Taci! Taci! Taci! Taci! Taci! Taci! Taci! Taci! Taci! Taci! Taci! Taci! Taci! Taci! Taci! Taci![15]
  • Le donne sono molto attratte dall'immagine di virilità non esteriore ma intellettuale. Cioè io rappresento un modello di virilità assoluta del cervello. E quindi l'idea di essere violentate e penetrate dal cervello invece che dal fallo le eccita ancora di più che della penetrazione che qualunque uomo può fare... è una iperpenetrazione. (da Blob, 24 ottobre 1990)
  • Mai Alfano agli Interni, Alfano al cesso![16]
  • [Rivolgendosi a Marco Travaglio] Mia sorella vale venti volte te che sei un pezzo di merda! Pezzo di merda puro![17]
  • Montanelli, vecchio fascista. Nella sua turpe vecchiaia sputa nel piatto dove ha velenosamente mangiato. (citato da Marco Travaglio ad Annozero, 17 dicembre 2009)
  • [...] 5 stelle... La suite è il 5 stelle! Cos'è questa mania di chiamare un partito "5 Stelle"? No, lo chiamano 5 stelle perché aspirano ad andare sull'auto blu, come hanno fatto in Sicilia: li hanno beccati sull'auto blu. (da Servizio Pubblico, LA7[11])
  • [Sul processo al generale Mori e la condanna di Marcello Dell'Utri] Oggi è difficile perfino difendere il difendibile e oggi sono qua per denunciare uno Stato criminale che ha mortificato persone innocenti e non punisce i colpevoli. I giudici devono chiedere scusa perché per più di 10 anni hanno ritenuto quegli straordinari uomini di Stato responsabili di chissà quali percorsi perversi. Possibile che i magistrati debbano torturare le persone e non pagare mai? Arriviamo alla tragedia di un uomo che oggi è in carcere e che è stato portato in ospedale, si chiama Dell'Utri. Io so che Dell'Utri è innocente, mi dicano di cosa è colpevole. Occorreva tenerlo in carcere, era il riferimento di Berlusconi. Dell'Utri in carcere, Berlusconi no. (da Virus, 19 maggio 2016)
  • [Parlando dell'arte contemporanea e del Maxxi] Non vorrei fare Sgarbi, ma il quadro – purtroppo io sono un italiano che lo capisce meglio – è un quadro di ladri, di incapaci, di ignoranti, di architetti da galera, i cui nomi non voglio neanche dirli perché li ho già detti; pensa soltanto che a Milano abbiamo il Monumento "all'Ago e al Filo" del grande artista americano Oldenburg in piazza Cadorna con un orrore di Gae Aulenti che deforma una piazza che era una piazza civile. Non so se hai visto il Museo di Messina: il Museo di Messina è un luogo bellissimo, quello che c'è, un edificio storico; quel cesso che hanno fatto, una scatola di merda, non è neanche un magazzino, miliardi agli architetti! Fuksas, che è un distruttore e un fascista, prende 22 miliardi di parcella, neanche Bramante, Palladio, Michelangelo hanno preso tanto. In galera! Altro che Bertolaso per la casa da 1.500 euro al mese. Architetti ladri! Distruttori! Detto questo, però, non voglio fare Sgarbi, ma siccome conosco tutto, tu non hai idea di come è bello un museo povero. E posso dirti che io che ho fatto il più bel museo d'Italia e l'ho aperto in tre mesi, prendendoli a calci nel culo, solo con i ragazzi che lavoravano con me, ho speso, per il Museo della Mafia, 60.000 euro. Stella, che non è mai stato mio amico ma, insomma, è sempre stato il severo censore, è rimasto sedotto dal fatto che un museo bellissimo con un artista formidabile, che si chiama Inzirillo, con tante cose che verrete a vedere, spero, [...] è costato 60.000 euro [...] Sai quanto è costato il cesso di Zaha Hadid? 160 milioni di euro! Per un monumento a una troia irachena! [...] Tu non vieni da noi, a distruggere l'Italia, per farti un monumento! Che non serve a niente! E a spendere 50 milioni di euro di opere di merda! Di opere di merda! Perché se non hai i soldi per il Colosseo, è perché hai comprato Andy Warhol, Gilbert & George, dei cacatori di merda! [...] Fuksas, guarda, è bene che non venga, perché calci nel culo, in galera deve andare! In galera! In galera! Ci sono i soldi, vengono buttati! [...] Ai tempi di Andreotti c'erano 40 miliardi per il Colosseo, 20 milioni di euro; oggi ne occorrono 17. Perché hanno speso... Roma ha bisogno di un museo d'arte contemporanea, 160 milioni di euro, e non ha bisogno del Colosseo? Il problema della spesa pubblica è capire che cosa è importante fare e non buttare i soldi. Lì, tra gli acquisti e il museo, hanno speso 220 milioni di euro per la merda d'artista. (da L'ultima parola, 5 giugno 2010)
  • Perché non dicono nomi [di possibili candidati alla presidenza della repubblica]? Non ci sono i nomi? Ci sono i nomi. Non esiste Carlo Petrini, con un progetto economico formidabile? Non esiste Massimo Cacciari? Non ha scritto abbastanza per essere meglio di Marini, Amato e qualche altro catenaccio di un'epoca perduta? [...] Ma stai zitto tu [Cacciari], che non sei stato neanche a vedere le cose di casa tua, che non sai un cazzo! Nulla sai! Non sai cosa c'è nelle chiese di Venezia, hai fatto fare il ponte di Calatrava! Tu l'hai fatto fare, soldi buttati, per un ponte inutile! (da Servizio Pubblico, LA7[11])
  • [Rivolto a Michele Santoro] Perché ti pare possibile, che Berlino... abbia tre volte i turisti di Roma? Quel cesso di città che è Berlino, bombardata! (da Servizio Pubblico, LA7[11])
  • Renzi è tecnicamente un figlio di puttana. (da L'aria che tira, LA7, 21 febbraio 2014)
  • [Rivolgendosi a Roberto D'Agostino] Sei un volgare mascalzone. (da Blob, 24 ottobre 1990)
  • [Rivolgendosi a Marco Travaglio] Siamo un grande paese con un pezzo di merda come te, questo siamo. Siamo un grande Paese! Siamo un grande paese con un diffamatore abituale. (da Annozero, Rai 2, 1º maggio 2008)
  • [Parlando delle due maestre dell'"asilo-lager" di Pistoia] Tonino Guerra dice: "Di un cane con i soldi si dice signor cane". Mentre si presentavano la Pesce e la Scuderi, qualcuno le ha chiamate la "signora Pesce" e la "signora Scuderi". Signori sono altri, quelle sono due puttane immonde! Due stronze immonde! (da Domenica Cinque, Canale 5, 6 dicembre 2009)
  • Tu sei esattamente come Sandro Curzi, fai della retorica insopportabile. I poliziotti possono essere pagati di più ma è inutile tirar fuori i poliziotti, altrimenti io tiro fuori che Picasso era uno stronzo, Raffaello era una merda e i poveri soldati sono degli eroi. Che c'entra? Tu hai preso un sacco di soldi con i film, non rompere i coglioni con 'sti discorsi inutili! (Vittorio Sgarbi rivolto a Pasquale Squitieri da Il processo di Biscardi, TELE+2; citato in Mai dire gol, Italia 1)
  • [Rivolgendosi a Roberto D'Agostino] Tu sei un comico penoso e fallito e completamente dimenticato. (dalla trasmissione televisiva L'istruttoria, condotta da Giuliano Ferrara, 15 aprile 1991)
  • Tutta l'opera di Petrarca si potrebbe riassumere nel verso di Sergio Endrigo: «Dite a Laura che l'amo».[18]
  • [Su Emilio Fede e i giudici che lo hanno condannato per favoreggiamento della prostituzione] Un uomo che non ha fatto niente se non essere amico di Berlusconi [...], il cui merito non è inferiore a quello di Biagi, per il giornalismo. [...] è una violazione del diritto, andando poi a condannare uno che non ha fatto niente [...] è un processo che non farebbero neanche a Teheran! E vanno arrestati quei magistrati. Dei criminali! Altro che Tortora, Tortora era, al confronto di Fede, uno che ha avuto poco. Fede è stato mortificato, umiliato, condannato da un tribunale del popolo costituito da criminali! [...] Se Dio c'è li fulmina! Li fulmina! Che all'inferno, li brucia vivi! Speriamo che Dio esista per bruciare questi qui. (da Punto e a Capo, 21 novembre 2013)
  • Quindi buon Natale a tutti, che non siete nati il giorno in cui è nato Gesù Cristo, ma dovete a Gesù Cristo la vostra libertà, l'uguaglianza, l'indipendenza della donna, la bellezza... Tutto! (da Virus, Rai2, 3 dicembre 2015[19])
  • La violenza fondamentale dei musulmani nei confronti delle donne sta nel negare loro la libertà del proprio corpo [...]. A Colonia non è avvenuto qualcosa di strano ma qualcosa che appartiene a una cultura che non è riconducibile alla nostra. (da Virus, Rai 2[20])
  • Conte è un disperato, insomma, un trovatello, è uno che abbiamo ritenuto indispensabile, ci saranno almeno 20.000 italiani che hanno le caratteristiche di Conte: bravi avvocati, con il fazzolettino bianco, buon taglio Lubiam, adatti a fare il maître d'albergo che è la cosa che può fare meglio Conte e infatti suo suocero ha un albergo ed è un evasore fiscale da 2 milioni [di euro] che dovrebbe essere in galera secondo la legge che ha in mente lui Conte. Quindi non c'è niente che funziona nella vicenda umana e politica di Conte: non c'è storia, non c'è partito, non c'è credibilità; niente, è una finzione, carino, gradevole, una maschera, un portavoce, nulla. D'altra parte questo governo ha il padre di Di Maio indagato, i genitori di Renzi condannati, condannato il suocero di [Conte] con un patteggiamento e, ripeto, un'inchiesta seppure per presunto stupro ma con avviso di garanzia per [il figlio di] Grillo. (da Otto e mezzo, La7, 28 ottobre 2019)[21]
  • [Su Giuseppe Conte] Oltre la pochette non c'è nulla, nel senso che le sue decisioni sono totalmente prive di ogni dignità umana, sono incostituzionali - come ha decretato il Tribunale di Roma - spero che venga condannato all'ergastolo per quello che ha fatto contro gli italiani e credo che non meriti nessuna pietà, se ci fosse la tortura meriterebbe anche di essere torturato. Per il resto, per quello che io penso, lui è una cripto-checca totale, l'elemento checchesco in lui è l'elemento prevalente, e infatti fa coppia perfetto con Casalino, con la velina Casalina.[22]
  • Come giudico gli stranieri che sono stati alla guida dei grandi musei italiani? Che adesso se ne vanno. Siamo arrivati noi e se ne vanno loro. Perché devo mettere un direttore straniero agli Uffizi? Si è mai visto al Louvre un direttore straniero? I simboli sono i simboli. Quando arrivò Franceschini pensò che bisognava mettere molti stranieri, molte donne. Questa stagione è semplicemente finita.[23]

Il senso della vita (2006)[modifica]

 date? date?

  • Di Pietro è stato il padre di Berlusconi, lo ha generato uccidendo una parte della Repubblica.
  • L'amore in sostanza tra un uomo e una donna non si basa su chi insegue e chi fugge, ma su chi sa aspettare.
  • La pittura di Frappi appare come una sorta di pacata provocazione a un'arte figurativa che rifiuta letture e non vuole darne.
  • Mozart è stato il poeta più grande di tutti i tempi. Con Mozart vedi quello che la sua musica e le sue parole raccontano.
  • [Commentando l'immagine dell'esecuzione di Fabrizio Quattrocchi] Questo è il simbolo di un'Italia, rappresenta la somma di una identità e di una cultura cristiana e occidentale che deve essere mostrata a chi usa la tua vita in quel modo. Perché quelli che lo stanno ammazzando non sono dei mussulmani, sono degli idioti e dei criminali da prendere a calci e da picchiare. Ma ha reagito e ha detto:Vi faccio vedere come muore un italiano, un cristiano, un martire cristiano.

Le iene[modifica]

 Date? Date?

  • Berlusconi è l'avversario politico che stimo di più.
  • Di Pietro ha fondato il suo successo su Tangentopoli.
  • Le iene mi fanno vomitare.
  • Le iene mi stanno sui coglioni di principio.
  • Le iene mi stanno sui coglioni, quindi mandate in onda vostra nonna ma non me.
  • Mi occupo solo di me stesso, è chiaro o no?
  • Nella vostra mente ottenebrata, l'intelligenza non passa, non esiste l'intelligenza. Siete solo capaci di dire delle puttanate gigantesche, enormi.
  • [Rivolgendosi al Trio Medusa] Scopatevi le vostre ragazze e non rompete le scatole a me.
  • Siete dei culattoni, e raccomandati.
  • [Rivolgendosi al Trio Medusa] Siete delle scorregge fritte, delle piccole scorregge fritte.
  • Tu Busi, sei un mentecatto assoluto, sei senza cervello, sei un depensante assoluto, un pettegolo. Capra! capra! capra!
  • [Rivolgendosi al Trio Medusa] Voi siete un gruppo di pezzi di merda che fate stronzate.

Sgarbi quotidiani[modifica]

  • Di Pietro, Colombo, Davigo e gli altri sono degli assassini che hanno fatto morire della gente. È giusto che se ne vadano, nessuno li rimpiangerà. Vadano in chiesa a pregare per tutta quella gente che hanno fatto morire: Moroni, Gardini, Cicogna. Hanno tutte queste croci sulla coscienza. Ringrazio Iddio che, con questo decreto [Decreto Biondi], eviteranno essi stessi l'arresto per tutti gli assassinii che hanno commesso. (14 luglio 1994)
  • Io, purtroppo, conosco Grillo da circa ventidue anni... dico ventidue circa. Lui girava con un amico, con la Porsche bianca, un amico pugliese, e venivano a casa mia a trovare mia sorella che aveva quindici anni, insomma... ecco, venivano a trovare mia sorella. Grillo era già un comico, diceva delle cose orribili, disgustose, del genere della comicità più ridicola, più patetica che la RAI abbia prodotto. Io lo vedevo e gli dico "ma con così poche idee ha questo grande successo". Lo guardavo con un'invidia terribile, quindi, essendo sadico, quando era a tavola a casa mia [...] gli dicevo "tu sei un incapace, un ignorante, un bullo di periferia con quella Porsche, ricco con soldi inutili". Io non avevo una lira in quel momento. [...] Sentivo soltanto delle banalità, delle stupidaggini... proprio uno... uno scemo patentato. Glielo dicevo "sei uno scemo patentato" e rideva come uno scemo patentato. Che poteva fare? Era uno scemo patentato. Niente. È diventato un mito della sinistra, un eroe della sinistra, un eroe pronto a sacrificarsi per la RAI, per il bene della RAI e dei consumatori. (1996)
  • Questi magistrati vanno arrestati e processati. Sono un'associazione per delinquere con libertà di uccidere. (26 giugno 1998)
  • Vergogna! Altro che valori! Valori del buco del culo, questa è la storia! Ci sarà forse una querela per questo? Non credo. Il buco del culo ha dei grandi valori. Perché no? Si può negare? Sicuramente ci sarà una querela: si dirà "Ecco Sgarbi...". Ma perché la parola "valori" è di qualcuno? La parola "Italia" è di qualcuno? O sono sequestrati per sempre da parte di uno che ha stabilito, senza sapere niente di letteratura, di arte, di civiltà, di grammatica... niente, e pensando di comandare l'Italia!? Ma andate... no, niente da fare. (1998)

Da opere[modifica]

  • Edifici che sembrano un pensiero architettonico piuttosto che opere compiute, che si impongono come l'elaborazione più completa del pensiero dell'uomo rispetto alla natura, chiaramente distinti dalla natura e dal paesaggio, eppure ad esso legati da un rapporto indissolubile, così che anche la natura sembra pensata dall'architetto. (Andrea Palladio. La luce della Ragione, 2004)
  • Intanto sia chiaro, per me ragione significa che io ho ragione. (da Ragione e passione contro l'indifferenza, Bompiani, Milano, 2005)
  • La passione è uno strumento di difesa della ragione. Perché non basta avere ragione: bisogna anche, appassionatamente, difenderla. (da Ragione e passione contro l'indifferenza, Bompiani, Milano, 2005[24])
  • Ma qual è il problema? [riferendosi alle opere "MatrimoniMisti" del pittore Salvatore Garau, in cui l'artista completava opere di giovani pittori emergenti al fine di dargli visibilità] Se uno va a letto con tua moglie ti incavoli, ma se a letto ci va e tu sei d’accordo, la questione è risolta. [...] Se le opere sono state messe a disposizione dagli stessi autori. È tutto lineare. Si tratterà semmai di capire cosa è il prodotto di questa unione. Sarebbe artisticamente grave invece se si intervenisse su un’opera senza il placet dell’autore. In pratica non è pensabile che questa operazione venga fatta su un lavoro del Cinquecento, giusto per capire.[25]
  • [Su Gianfranco Ferroni] Niente è più difficile che essere un pittore figurativo. Ciò che appare facile a chi guarda, per la quotidiana consuetudine con gli oggetti rappresentati; i più semplici: un tavolo, un letto, una sedia, una forbice, una bottiglia, gli accessori per dipingere, richiede una concentrazione superiore, qualcosa di simile al tiro al bersaglio. L'artista è in gara, deve afferrare la preda che continuamente tenta di sfuggirgli, anche se è ferma, immobile. Così la scommessa di Gianfranco Ferroni, nei ripetuti temi di nature morte, complementare a quella di Piero Guccione nei temi di paesaggio, è nella definizione di una immagine assoluta, attraverso una progressiva rarefazione della fenomenologia delle cose.[26]
  • [Su Paolo Vallorz] Non urge più la natura nella fantasia di Vallorz, urge la riflessione sulla pittura, sulla sua necessità e anche sulla sua perdita d'identità. Il pittore che ha creduto “che il reale non è morto”, che ha fatto commuovere i colori davanti ai volti rassegnati di “René Behaire”, del “Giardiniere”, e di “Sam il drogato”, sembra lentamente distaccarsi da quella esperienza troppo infiammata, per volgersi su se stesso. Protagonista diventa il quadro (o il quadro dentro il quadro) con il soggetto, solo apparentemente convenzionale, del mondo femminile. Quel nudo in realtà sostiene la superficie indistinta dello specchio, un grigio sfumato come le nuvole nel cielo. In quel niente, sfiorato dalla luce, modulato, non solo realtà e finzione, e finzione della realtà, si confondono; ma la pittura stessa si riduce a una essenza impercettibile, a “nuance”, con un supremo distacco da ogni artificio. La pittura sembra rinunciare a ogni ornamento, a ogni compiacimento, ridursi a un velo. D'altra parte, se il corpo è policromo, il colore dell'anima non è forse il grigio?[27]
  • Rockwell non sente la necessità di comportarsi con il linguaggio moderno: le sue immagini sono libere come animali in una foresta; e se da un nucleo partono, questo è come la lampada di Aladino. Ogni sorpresa, ogni stravaganza è possibile, dalla comicità al lirismo (come nella bellissima Red Head per American Magazine). La sua facilità non è mai banalità ma sempre intuizione del piacere dello sguardo. È evidente, infatti, che chi ha come obiettivo la larghissima diffusione di un giornale deve sapere, con scientifica certezza, miscelare ingredienti di cui è certo il gradimento in composizioni sempre originali. Il piacere, il divertimento dell'intelligenza sono tanto più intensi quanto più condivisi: ed è necessario identificare un linguaggio sul quale la pittura non sia filosofia ma racconto con una capacità di presa immediata. Così l'originalità di Rockwell, tradizionalista in pittura, sta nel senso delle sue immagini rispetto alle esigenze della comunicazione di massa, così minuziosamente intuite da renderlo modernissimo e attualissimo.[28]

Davanti all'immagine[modifica]

  • Pietro Cavallini con il suo Giudizio[29], dove gli Apostoli e le schiere di angeli sembrano chiamati ai loro ranghi nell'alto consesso del cielo, scavalca d'un tratto l'intera tradizione bizantina e la terragna fantasia di Cimabue, non sappiamo per quale sovrumana capacità d'intendere e restituire l'umano. (Artisti, p. 37)
  • [Pietro Cavallini] Niente ci consiglia di ritenere che egli dipenda da Giotto, come più volte è stato imprudentemente sostenuto: la limpida immagine [del Giudizio universale] che ora abbiamo di fronte è senza precedenti, ha la forza di un isolato segnale che indirizza la rotta, senza errore, con sicurezza. (Artisti, p. 37)
  • Asimmetrico, anarchico, monumentale e anche profondamente realistico, Antelami ha fondato la scultura moderna, definendo una lingua pienamente italiana, intimamente classica. (Artisti, p. 47)
  • Il più misterioso, il più segreto, il più sensibile fra i pittori manieristi, è certamente Lelio Orsi. Pittore per diletto e non per necessità, Lelio Orsi ha una produzione naturalmente limitata, ma sempre ad altissimi vertici di qualità. (Artisti, p. 91)
  • Con lui, gli strumenti della critica d'arte devono lasciare il posto a quelli della psicoanalisi. Davanti a noi si schierano non santi e sante in estasi, ma donne e uomini sfiniti da un desiderio struggente, affannati e sul punto di perdere i sensi. San Francesco brucia in un'estasi che lo divora, lo frantuma, lo spezza; Cristo nell'orto langue e impallidisce, come se avesse perduto tutte le forze. E tutto avviene nell'ombra, con luci striscianti, bagliori notturni, gemiti.
    Ma il tema prediletto di Francesco Cairo sembra essere quello biblico di Erodiade con la testa del Battista; un soggetto ripetuto numerose volte, con sempre originali varianti, che trasformano la monotonia creativa in una suggestione di atmosfere peccaminose e dichiaratamente sadiche. (Artisti, p. 122)
  • [Riferendosi al quadro La famiglia Bellelli] Degas nulla aggiunge e nulla toglie alla vita; non deve esasperare nessun sentimento, nessuna emozione; registra tutto, impassibilmente; attribuisce ad ogni personaggio, pure esplicitamente in posa, l'atteggiamento dimostrato nei suoi confronti. Basta questo, oltre a una impercettibile ombra di malinconia che trasporta l'esistenza nella sfera sublime dell'arte. L'arte non è gesto, non è spontaneità, per Degas; è una profondissima riflessione sul passato, senza pedanterie, senza accademie. (Artisti, p. 158)
  • [Riferendosi al quadro La famiglia Bellelli] Degas è riuscito a conciliare i due opposti, riconoscendo la modernità dell'antico e l'antichità del moderno. (Artisti, p. 159)
  • Un vento, un vento benefico, non di tempesta, un vento che muove l'aria, pulisce il cielo, risveglia.
    A questo penso davanti alle opere di Boldini: lo stile di Boldini nella sua età matura, non è artificio, come appare, ma natura. È un vento forte che scuote l'immobilità dell'immagine, la sua facilità, il suo limite illustrativo, per una strada diversa da quella del futurismo, ma nello stesso senso. (Artisti, p. 160)
  • Boldini è un antiaccademico, ma è anche un pittore classico. Il segno, la pennellata veloce non sono una fuga ma una condizione più viva della pittura, un modo per fermare ciò che è instabile, lasciandolo tale. (Artisti, p. 160)
  • Vallotton irrigidisce, sottrae: in lui anche il mito, le allegorie, le figure femminili paludate in ampi panneggi, naturalmente esposti al vento come nuvole, subiscono un drastico ridimensionamento. Perdono ogni aura romantica i temi del Decadentismo, del Simbolismo, con i loro ampi margini di evocazione, da Gustave Moureau a Odilon Redon: restano letteratura: Vallotton è il grande sobrio: severo, austero, senza colpa e senza peccato, lontano sia dagli ardimenti delle avanguardie che dai veleni del gusto decadente. (Artisti, p. 171)
  • Vallotton semplifica, stilizza, riduce, restando apparentemente fedele alla realtà, ma vuole rivelarci il segreto ordine delle cose che è lì, in superficie e sembra continuamente scivolare via. (Artisti, p. 172)
  • Di vita instabile – ma niente di più fermo del suo segno, infallibile e tagliente, come inciso sul metallo – Beardsley ebbe subito l'incrollabile certezza di una vocazione, la fanatica convinzione della fede. Fu puro artista, fu l'essenza stessa dell'arte, senza corpo, per diretta emanazione dell'anima. Appena toccò la carta, subito rinacquero le figure bianche e nere della pittura vascolare, le danze sfrenate del Pollaiolo, i più vertiginosi grafismi di Schifanoia. E il suo rigoroso en blanc et noir si sostituì, senza destare rimpianti, alla pittura. (Artisti, p. 176)
  • Il desiderio, la bellezza, la morte, il piacere, il tormento, la voluttà del martirio, l'identificazione e la separazione nei sensi, la mondanità e la sacralità, trovano compiuta espressione, unità e ragione nel segno di Beardsley. Qui il Decadentismo tocca il culmine, ha la sua massima esaltazione come neppure nei suoi più valorosi campioni, Oscar Wilde e D'Annunzio. (Artisti, p. 177)
  • Per lunghi anni il turbinoso vento che anima il fregio di Giulio Aristide Sartorio nell'aula del parlamento in palazzo di Montecitorio è stato sopraffatto da venti contrari. Oggi che la pittura di questo grande artista potrebbe di nuovo essere assunta da molti a modello, il nome di Sartorio resta in penombra o in luce sinistra rispetto a quelli degli artefici consacrati dell'arte moderna. (Artisti, p. 185)
  • Nessun odore, nessun sapore locale, nessuna componente emotiva sale dai quadri di Ferrazzi, esercizi d'intelligenza che seguono una strada indipendente da tutto, ispirata al metodo razionalistico del Rinascimento toscano, da Piero della Francesca a Michelangelo. (Artisti, p. 192)

Da interviste[modifica]

  • A Napoli puoi anche mandare un prefetto di frontiera come Mori o un baluardo della cultura come il sottoscritto. Ma non ci fai nulla. Un po' come a Palermo. Al Sud c'è una travolgente forza del male. (dall'intervista a il Velino, 4 giugno 2010; citato in Sgarbi: «A Napoli vince sempre il male ma grazie a Bondi andrò a Venezia», Corriere del Mezzogiorno, 4 giugno 2010)
  • Con Berlusconi è stato subito colpo di fulmine: La prima volta che ci siamo incontrati ci siamo trovati d'accordo su tutto, e devo ammettere che a Sgarbi non capita spesso. (dall'intervista di Silvia Fumarola, "Sgarbi e capricci" per il professore, la Repubblica, 8 luglio 1989, p. 29)
  • È un comportamento anomalo, una persona normale tradisce la moglie. Se non lo fa è perché si sente inferiore. (intervista di Andrea Greco, Articolo A, 13 agosto 2010)
  • Farò di tutto perché non vengano più installate quelle terribili pale eoliche che tanto rovinano il paesaggio. Dovranno passare sopra di me per installarne di altre. Chi ne vorrà di altre cominci a pensare di infilarserle in quel posto. (dalla prima intervista rilasciata come sindaco di Salemi, Sgarbi sindaco di Salemi: "Mai più nuovi impianti eolici", I love Sicilia, 30 giugno 2008)
  • Il rumore positivo è quello di cui parlava Goethe: la bellezza vince la mafia e il male. Dovremmo puntare più sulla bellezza della Sicilia che non sui suoi stereotipi negativi, perché non possono essere il biglietto da visita davanti al mondo. È un vizio mentale che purtroppo hanno molti siciliani. Io in passato proposi di mandare in giro per la Calabria i Bronzi di Riace piuttosto che la foto di un carabiniere col bambino in braccio e con una pistola. Dobbiamo promuovere il bello e il positivo, perché è questo che è la Sicilia.[30]
  • Il sistema è talmente corrotto che tanto vale trarne vantaggio. (dall'intervista di Aldo Cazzullo, Sgarbi: mi butto a sinistra, Prodi è d'accordo, Corriere della sera, 15 maggio 2005)
  • [Sulla nascita del governo Conte] Io ho sempre pensato malissimo di Di Maio, e confermo il mio giudizio, però ora le cose sono cambiate, e Salvini farà in modo che si realizzi il nostro programma di centrodestra.[31]
  • Italo Calvino è uno degli scrittori italiani più sopravvalutati. Con nomi come Cesare Pavese, Gabriele D'Annunzio o Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Calvino è sicuramente un minore ed è la prova della smemoratezza culturale italiana. (dall'intervista Sgarbi: Calvino sopravvalutato, che errore del Miur, il Sussidiario.net, 17 giugno 2015)
  • Non capisco quelli che si indignano. Sollecito in TV? E quindi? È libero, quindi non è colpevole. Non ci si può indignare per Sollecito in TV. Si dovevano indignare se gli avessero fatto un contratto dal carcere. Di cosa è colpevole Sollecito? È stato assolto con sentenza definitiva. (da Radio Cusano Campus, 6 aprile 2016)
  • Mai presa. Se la cocaina mi vede, si eccita lei. (dall'intervista di Aldo Cazzullo, «Sniffano tutti: dagli attori ai politici. E i nobili più degli altri», Corriere della sera, 3 febbraio 2007, p. 27)
  • L'arte contemporanea è sublimata nella sua non essenzialità e invisibile concretezza. La metafisica incontra la oltrefisica nell'ulteriorità segmentata del genio. E chi non lo capisce è uno stronzo. (dall'intervista di Anna Bandettini, L'arte e la controarte in Sgarbi, la Repubblica, 16 settembre 2008)
  • L'Unesco è la più forte arma contro la mafia perché la mafia può essere battuta se la Sicilia è ricordata come luogo della bellezza e non della violenza.[32]
  • La mafia a Salemi ha avuto una sua stazione stabile. Abbiamo realizzato un meraviglioso museo della mafia che è come il cimitero della mafia. È come un sito archeologico. Quando c'è un museo, un sito archeologico, è perché quella civiltà è finita. Nel desiderio che la mafia finisca, quel museo rappresenta il flagello della mafia attraverso documenti, filmati, cabine elettorali in cui entri al buio e ti vengono raccontati i misteri della mafia e altro.[32]
  • Macron ama l'Italia e la sua città preferita è Napoli, ma subito dopo viene Urbino. Si è dimostrato un grande conoscitore del Cortegiano, che apprezza e considera un dei saggi più importanti del Rinascimento.[33]
  • [Riferendosi al Cenacolo di Leonardo da Vinci] Quella cagata di affresco non lo si può danneggiare più di così, è già un fantasma. (citato in Sgarbi: «L'unico danno l'ha fatto Leonardo», Corriere della sera, 26 ottobre 2007)
  • [Sui rapporti di Silvio Berlusconi con Karima el Marhroug detta Ruby] Comunque se ci fosse andato a letto, di certo non le ha prima chiesto l’età perché è un gentiluomo e questo già lo assolve.[34]
  • Se la gente dice che a Salemi c'è la mafia, nessuno dice niente; se invece dicono che c'è mafia in qualche altro movimento s'incazzano tutti! Bisognerebbe indignarsi in entrambi i casi. Io non dico che la mafia non c'è più, dico che non c'è più il potere assoluto della mafia come non c'è più il nazismo. Cade il potere della mafia ma restano i mafiosi e i comportamenti mafiosi. Come spiega appunto Mutolo, noto pentito, se non c'è più l'appoggio del potere politico oggi la mafia deve agire in modi molto più faticosi; continuare a parlare della mafia come nel '92, ai tempi di Falcone e Borsellino, è una menzogna. Quei tempi sono passati e la Sicilia non si può più dannare appresso a quel modello culturale. Quelli che combattono la mafia, Crocetta compreso, vanno guardati con rispetto per carità, ma la mafia in realtà non c'è! Oggi nessuno corre i rischi dei giudici del passato, ed è giusto che sia così.[30]
  • Sì, posso avere una quarantina di figli. Ne ho quattro a San Severino, tutti non riconosciuti. Otto a Salemi, dove sono sindaco. (dall'intervista a Il Messaggero del 24 agosto 2011; citato in Una nuova figlia per Sgarbi ad Ancona «Nessuna sorpresa, ne ho quaranta», imessaggero.it)
  • Un secolo di arte siciliana vuol dire, in larga misura, un secolo di arte italiana. Non è lo stesso per quasi nessun'altra regione, non per l'Emilia Romagna, nonostante Morandi e De Pisis; non per la Toscana, nonostante Soffici e Rosai; non per Roma, nonostante le due scuole romane. La Sicilia del Novecento, sia in letteratura sia nelle arti figurative, ha dato una quantità di artisti e scrittori che hanno contribuito in modo determinante a delineare l'identità prevalente della cultura italiana. Penso a Giovanni Gentile, a Leonardo Sciascia, a Vitaliano Brancati, Tomasi di Lampedusa, Federico De Roberto e Lucio Piccolo, Gesualdo Bufalino e Manlio Sgalambro, con un'intensità e una densità di proposte che non hanno paragone.[35]

Da Vi racconto le mie ossessioni

Intervista di Antonio Gnoli, la Repubblica, 1° dicembre 2002, p. 29

  • A differenza di un letterato, che può permettersi il lusso di essere malato, a uno storico dell'arte si richiede una componente di azione e dunque di integrità fisica. Non può fare il proprio mestiere senza muoversi e viaggiare.
  • Il moralista conosce la brevità e il limite di ciò che fai.
  • La mia vita è un lungo tentativo di scappare dal pensiero della morte. Non mi fermo. Perché se uno si ferma riflette. Fuggo attraverso il mio vitalismo.
  • [...] la televisione ha una sua grammatica che è lungi dall'essere stata capita [...]. La televisione consente di guadagnare molto denaro.
  • Se si ha una buona idea occorre trasformarla in azione, solo così un intellettuale può avere un senso.

Dalla pagina ufficiale Facebook.com[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • Avere una moglie è un limite dell'uomo. (da un post del 12 giugno 2015)
  • Il selfie è l'istantanea di un pirla che immortala la sua vanità. (da un post del 2 ottobre 2015)
  • Non esiste figlio senza la madre. I bambini hanno bisogno della madre. La madre tanto amata da Pasolini. Il matrimonio si chiama così perché il punto centrale è la madre. Infatti quello omosessuale non può esistere, dovrebbe chiamarsi culimonio. (da un post del 29 ottobre 2015)
  • Il Dio della morte non è Dio. Dio è grande e misericordioso, e dà la vita. Il Dio che uccide è il demonio. È il male: non può vincere. (da un post del 14 novembre 2015)
  • Cristo non dice di uccidere. Il Dio del fondamentalista, invece, dice: il cristiano non deve esistere, l'ebreo non deve esistere... (da un post del 17 novembre 2015)
  • Bonus di qua, bonus di là. Tecnicamente un voto di scambio. Tra Renzi e gli elettori lo stesso rapporto che c'è tra un giocatore e una slot machine. Ha creato un meccanismo di dipendenza. (da un post del 30 novembre 2015)
  • Il Cristianesimo insegna ad amare l'uomo. (da un post del 1° dicembre 2015)
  • Guardate Renzi: sembra uscito da un film di Pieraccioni. Come potranno mai prendere sul serio l'Italia? (da un post del 1° dicembre 2015)
  • Nessuna religione ha espresso tanta bellezza come la nostra. (da un post del 3 dicembre 2015)
  • Io alla Leopolda preferisco l'Ubalda. (da un post del 12 dicembre 2015)
  • Facebook è un ritrovo di lavativi e guardoni. (da un post del 22 gennaio 2016)
  • Carlo Freccero ha smesso di pensare da molti anni. Non per ignoranza, ma per assenza di testa. (da un post del 24 febbraio 2016)
  • Il potere è idiota perché sono gli idioti ad averlo, non avendo passioni. Si concentrano per ostacolare quelle degli altri, che non hanno tempo da perdere con il potere. Per questo i grandi uomini fanno ammazzare il mondo e non hanno potere, che, in linea di massima, li ostacola. (da un post del 22 marzo 2016)
  • Gli intellettuali sono pecore che hanno bisogno di un protettore: in Italia sono tutti vigliacchi, quindi di sinistra. Di non allineati ne conosco pochissimi. (da un post del 14 aprile 2016)
  • La fedeltà è una virtù dei cani. (da un post del 15 aprile 2016)
  • Il selfie è la foto di un coglione che si commemora con te pensando di esistere. (da un post del 15 maggio 2016)
  • Marco Pannella politicamente non è mai stato un grande stratega. Aveva, semmai, la "temperatura" di un leader religioso. Io e lui, prima ancora di Grillo, potevamo essere i "grillini" della scena politica, ma Pannella non era politicamente molto avveduto. Aveva un afflato religioso. E la sua era la più alta espressione della "religione della libertà" indicata da Benedetto Croce. Non a caso le sue più importanti conquiste sono quelle in tema di diritti civili. Sono l'unico che ha avuto con lui un rapporto alla pari, e cioè quando, insieme nel 1996, presentammo la lista «Pannella-Sgarbi», naufragata poi per la sua inefficacia politica politica [...]. È inutile che adesso certi esponenti istituzionali lo rimpiangano, non avendo fatto nulla perché fosse riconosciuto a Pannella il rango di senatore a vita, preferendogli pizzicagnoli davvero inutili. (da un post del 19 maggio 2016)
  • Le opere d'arte, inermi, nella loro fragilità sono come persone, sono come donne e bambini, perché nella materia tramandano l'anima degli artisti, che in esse continuano a vivere. (da un articolo del 25 agosto 2016)

Citazioni di altro tipo[modifica]

  • A Salemi io sono stato eletto, a Milano sono stato nominato. C'è una bella differenza. Non avrei mai deluso i miei elettori siciliani.[36]
  • Alcune ragazze pensano di fare le spiritose quando si avvicinano al tuo membro e iniziano a leccarlo come un gelato, ma dimostrano solo pigrizia e inadempienza.[37]
  • Amato stava a Craxi come il bidè sta al water.[38]
  • Bella è, ancora oggi, la vita a Modica. Città grande e spaziosa e insieme intima e segreta, Modica cresce a grappolo sulle rocce e sulle grotte seguendo una strada sinuosa, come a spirale. Il cuore è la grandiosa chiesa di San Giorgio, la cui facciata è ritta come una torre e insieme soffice come una torta. La vediamo da ogni punto: dal Palazzo Giardina con una spaziosa terrazza e poi dal mirabile Palazzo Napolino. Tra le mura della città senti ancora la voce di Quasimodo, il poeta che partì da una piccola casa, oggi riarredata e custodita da Valeria Lentini, per arrivare a parlare della Sicilia in tutto il mondo. Ma il tempo qui non si è fermato: riparato nella sua casa scrive oggi Franco Antonio Belgiorno, descrivendo le estasi di questo luogo straordinario. E c'è poesia non solo nella letteratura, ma anche nella produzione di dolci e cioccolate, su ricette antiche con sapori insperati. Così troviamo animate, per una festa senza fine, le pasticcerie di Modica: Di Lorenzo, Bonajuto e Iacono, che preservano i sapori in carte colorate che saranno piaciute a Giuseppe Tornatore. L'incanto e la vita continuano nella notte a Villa De Naro Papa, integra negli arredi e magica nel giardino, teatro di musiche zigane, arabe e greche, spagnole. Così lasciamo Modica con molto rimpianto e molte cioccolate.[39]
  • [Commentando la frase della Boldrini sul togliere la scritta "Dux Mussolini" dall'obelisco al Foro Italico di Roma] Boldrini è un'ignorante e si deve dimettere. Rappresenti l'ignoranza italiana. Il quartiere dell'Euro è dello stesso periodo, mica si può togliere. La scritta Dux è come quelle lasciate dagli studenti sessantottini sui muri.[40]
  • Ci sono due stupratori che sono Saviano e Grillo i quali stabiliscono di avere proprietà del loro partito e della loro ideologia [...] I 5 Stelle non sono al di sopra della democrazia. Quella ragazza fa la resistenza contro tre fascisti e un nazista che sarebbe Grillo accompagnato dal suo collega Stalin che si chiama Saviano.[41]
  • [Annunciando la candidatura alla Presidenza della Regione Siciliana] Credo che la Sicilia sia nel mio destino. Lo faccio come atto d'amore verso una regione simbolo della bellezza italiana, per una Sicilia libera dai pregiudizi e dai luoghi comuni. E per restituirle la dignità di terra degli Dei. Basta con l'esaltazione della mafia per perpetuare l'antimafia dei privilegi e degli affari, umiliando l'isola e i suoi abitanti: è ora di finirla con quanti, pur di dare un senso alle loro funzioni, chiamano tutto mafia. La Sicilia va rispettata come ogni altra regione: merita attenzione, amore, intelligenza, cultura. E non vecchi e nuovi barbari. L'Isola vuole gli Dei.[42]
  • [Parlando dell'Annunciata di Palermo] È il velo di una donna libera, un segno di pudore e fierezza. È idiota pensare oggi di togliere il velo alle donne musulmane. Dovremmo farlo allora anche con le nostre suore. Le religioni vanno rispettate.[43]
  • Berlusconi si scopa tutte queste ragazze in nome di tutti gli italiani, e questi lo devono ringraziare perché per governare bene bisogna scopare bene.
Berlusconi se folla a todas esas chicas en nombre de todos los italianos.[44]
  • [Parlando dell'Annunciata di Palermo] Ha una carnalità siciliana, è una madonna ma porta il chador che ne potenzia il volto. Antonello fa una sintesi tra modello femminile musulmano e spiritualità cristiana: la potremmo chiamare la "Gioconda di Sicilia".[45]
  • Ho sempre detto che i figli appartengono alle madri... se nasce da una distrazione non è detto che poi uno debba prendersene la responsabilità.[46]
  • [Sul caso di Bruno Contrada] I giudici che condannarono Contrada andrebbero messi fuori dalla magistratura perché, evidentemente, non conoscono la legge. Non si può essere processati e condannati per un reato che non esiste. Aveva ragione il Procuratore generale della Cassazione, Francesco Mauro Iacoviello quando nella requisitoria del processo Dell'Utri ha scritto che "il concorso esterno è ferocemente contestato in dottrina e giurisprudenza sotto il profilo della sua tipicità sfuggente". Tre Sezioni Unite hanno cercato di tipizzarlo. Ammettere una contestazione in fatto significa platealmente aggirare il principio di tipicità. Cioè la principale conquista dell'illuminismo giuridico.[47]
  • Il culo è pura forma. Il culo è musica. Il culo è potere. Non per caso, la formula che indica la fortuna è legata al culo e alla sua dimensione. Si dice di chi vince, di chi ha successo, di chi ha buona sorte: "ha avuto culo"; "ha un gran culo". E, ovviamente, il culo è il più universale obiettivo erotico. Lo documentano tutti i film di Tinto Brass. La ragione è semplice: il culo è maschile e femminile, in natura è il doppio dei singoli organi sessuali, ha il pubblico più vasto di amatori.[48]
  • Il pompino è un concetto serio, una produzione tipicamente italiana come il parmigiano, che poi si è estesa al resto del mondo. Il brevetto italiano è senza copertura, se bisogna farlo col condom è meglio rinunciare.[37]
  • [Su Palermo] In questa città il dialogo tra mondo musulmano e cristiano è continuo, non sono culture antagoniste.La futura vocazione di Palermo è quella di essere il luogo del dialogo fra mondi lontani e diversi in una convivenza armonica. [45]
  • [Leonardo] Se dobbiamo puntualizzare quale fosse la sua specialità, quello che più assomiglia non dico ad un lavoro -parola troppo pericolosa per lui- ma ad un'applicazione è di fare il cantautore. Girava così. e questo lo porta anche a Milano. E sente che la musica, in quanto arte immateriale...Leonardo era un cantore di strada, un cantautore aplicato alla capacità di comunicare con l'affabulazione [e] con la bellezza della voce qualcosa che è immediato. Aveva iniziato come letterato, ma non mi risulta che vi fossero un "Promessi Sposi", un canone o un'opera letteraria fondamentale, perchè la caratteristica della sua grande insoddisfazione è che del grande Leonardo architetto non c'è una sola architettura, del grande Leonardo scultore una sola scultura, del grande poeta e trattatista un solo verso: non c'è niente, sono tutte ipotesi non realizzate. In tutto questo, lui ha un'impotenza sostanziale alla conclusione e [il Vasari] dice che «anche nelle lettere avrebbe fatto profitto tanto grande se egli non fosse stato così vario e instabile. Periocchè egli si mise ad imparare molte cose e, cominciatele, egli poi le abandonava». Questo talento dell'incompiutezza gli dà una condizione speciale, quella per cui Leonardo è il genio dell'imperfezione.[49]
  • L'idea stessa di turismo nasce da lì. Si scendeva dalle terre più fredde dell'Europa per vedere l'Italia, fino al luogo dove la luce diventa abbagliante e la bellezza infinita, la Sicilia.[43]
  • La fotografia di Ugo Mulas, come indicano chiaramente le sue brevi note, non ha bisogno di commenti, saggi, introduzioni, tanto meno di interpretazioni. Essa è. Anzi essa spiega. In un lungo, ininterrotto atto d'amore per gli artisti, prima che per l'arte, descrive una storia di idee e di visioni attraverso alcuni momenti esemplari. Come Lucio Fontana in azione, nella sequenza in cui esegue uno dei suoi tagli; o Giuseppe Capogrossi colto in assenza di sé e in presenza dei suoi segni che lo fanno riconoscere. Segni di riconoscimento, di identità, appunto. Peggy Guggenheim vista mentre si specchia con un'opera di Picasso della sua collezione. Peggy non è "in sé" ma nell'artista. Fino all'artista che non è in sé, come negli antiritratti, e non per caso ma per scelta (dell'uno e dell'altro) di Max Ernst, sorpreso in vaporetto (ma non sorpreso!) o mentre prova un paio di scarpe. L'opposto esatto di Miró, Guttuso, Tancredi. Inevitabilmente in posa.[50]
  • La Bindi è più bella che intelligente.[51]
  • La scuola serve a difenderci; difenderci perché nel mondo ci sono pericoli e minacce, e più si conosce più si hanno strumenti per capire, più ci si può difendere.[52]
  • La sinistra ha paura di un personaggio scomodo come me, ma forse è solo ipocrisia laica. (dal suo sito ufficiale) Fonte precisa? Fonte precisa?
  • Liberi culi in libero Stato![53][54]
  • Meridionale colto, lucano, evase con il sogno americano e con la passione per quella letteratura entro la quale era «immigrato» più di quanto non lo fosse a Roma. Dotto e brutto, Beniamino Placido era facile da prendere in giro per l'aspetto, per il vistoso naso, ma il suo pensiero era sottile, mai banale (come quando fece indispettire i suoi colleghi di sinistra dichiarando che l'Einaudi era stata faziosa e partigiana nella scelta dei titoli e nell’'indicazione di una linea culturale) e la sua prosa arguta, divertente anche quando era dissacrante (intendo non in astratto ma contro di me, suo amministrato, suo beniamino, anche se criticabile, criticabilissimo).[55]
  • [A proposito della distruzione di antichi reperti archeologici da parte dell'ISIS] Neppure il Nazismo si è spinto a tanto facendo violenza a testimonianze mute e inermi di civiltà. [...] La distruzione delle opere d'arte è puro e semplice crimine.[56]
  • Non c'è luogo al mondo in cui il dialogo tra civiltà cristiana e araba sia stato tanto profondo. A Palermo quel dialogo mille anni fa, ai tempi dei Normanni, c'era. Gli arabi hanno dato bellezza a Palermo, non morte. Perché oggi, mille anni dopo non è più possibile?[43]
  • Onorevole D'Alema, le darei volentieri il mio voto[57]; sono molto tentato di farlo, per aggiungere la mia corruzione alla vostra, aggiungere merda a merda.[54]
  • Quando Berlusconi mi faceva lavorare nelle sue televisioni guadagnavo due miliardi di lire l'anno, che peraltro spendevo tutti in opere d'arte. Ho sempre trasformato il denaro in spirito. E non venderei neanche un francobollo. Ma ora che in televisione non vado più, guadagno molto meno, per cui sono regolarmente in rosso.[58]
  • Sono contrario alla paternità. Quella del padre non è una categoria a cui ritengo di dover appartenere. Ciò detto sono anche contrario all'aborto. Ci sono donne che hanno voluto figli da me, non io da loro perché non può esserci l'obbligo di diventare padre.[59]
  • [Gli elettori veneti] Sono dei deficienti. Egoisti. Stronzi. Destrorsi. Unti. Razzisti. Evasori. Hanno scelto la Lega? Complimenti. Risultato: si ritrovano a essere governati dai meridionali democristiani e dai comunisti. [...] Voglio fare un'Antilega al Sud, incitando i meridionali a non comprare più prodotti veneti. Questi qui ormai coltivano il razzismo puro. Questa gente non è stupida. È peggio: ignorante e plebea. Il concetto di fondo è: questi elettori sono tutti delle teste di cazzo.[60] [dopo la mancata elezione in Veneto nel 1996]
  • [Parlando del Ritratto d'uomo di Antonello da Messina] Tempo fa Crocetta e io ci siamo trovati a convenire sul fatto che questo dipinto, ostaggio di un museo che non è messo in condizione di funzionare, potesse essere un simbolo della grande arte italiana, con la stessa forza evocativa della Gioconda. Che potesse diventare emblema della Sicilia, con la sua furbizia, l'astuzia, e tutto ciò che si lega all'abilità, inclusa la stronzaggine [...] il dipinto porta con sé, oltre al volto piuttosto singolare del personaggio, un qualche sortilegio, un maleficio.[61]
  • [Parlando dell'Annunciata di Palermo e del Ritratto d'uomo di Antonello da Messina] Un ritratto in cui c'è una potentissima vena siciliana: questo bellissimo dipinto potrebbe essere il simbolo assoluto dell'isola, insieme al ritratto del marinaio di Antonello custodito al Mandralisca di Cefalù, che è una Gioconda al maschile per quel sorriso ironico, beffardo.[43]
  • Una città viva, Palermo, ricca di capolavori che andrebbero valorizzati meglio in una esposizione permanente: per visitare Palermo non basta una vita, è infinita nei suoi segmenti architettonici ed artistici, è la capitale della bellezza. [45]
  • Venendo a Palermo e guardando il materiale fotografico dei tesori della città, ho capito questo: la convivenza non è impossibile. Forse non funziona il dialogo tra le religioni ma può esserci il dialogo tra culture.[43]

Dall'intervento alla Camera dei deputati, 6 giugno 2018[modifica]

Resoconto stenografico dell'Assemblea. Seduta n. 12 di mercoledì 6 giugno 2018

  • Questo è un Governo Salvini che ha avuto come Presidente che ha dato l'incarico il Presidente Berlusconi, che ha incaricato Salvini di fare un Governo e Salvini lo ha fatto: Salvini può essere detto un Bersani riuscito. Non avete consentito a Bersani di fare quello che invece Salvini è riuscito a farvi, riducendo l'onorevole Di Maio al prossimo Alfano [...]: ha un futuro straordinario!
  • E allora qualcuno un giorno dirà che questo è un Governo illegittimo e, proprio perché dove c'è disordine e ignoranza io prospero, darò la fiducia a questo Governo [...], una fiducia piena per vedere il vostro declino già nelle parole, nelle contraddizioni...
  • Voglio ricordare che da un dibattito democratico potevano nascere per Forza Italia suggestioni per votare Salvini alleato con loro oggi in tutte le amministrazioni comunali d'Italia in cui si vota. Lega e Forza Italia sono insieme in Italia e sono contro in Parlamento: qualcosa non funziona. Ricorderò allora che Jung diceva: il limite della Trinità è di non inglobare il diavolo facendo la quaternità. Inglobiamo i 5 Stelle e facciamoli morire.

Diario della capra 2019/2020[modifica]

  • Da qualche parte nel mondo per ogni uomo esiste la donna ideale. Basta evitarla.
  • Dio è indimostrabile, non incredibile.
  • Il matrimonio è un crimine contro l'umanità.
  • Il vero politico onesto è il politico capace.
  • Io non ho complessi di superiorità. Io sono superiore senza complessi.
  • L'arte ci avvicina a Dio: la parola creazione vale sia per il creato che per l'opera dell'uomo.
  • L'arte contemporanea non esiste, tutta l'arte è contemporanea.
  • La vera questione morale è l'ignoranza.
  • Nella formazione di un giovane niente è più dannoso di ciò che viene imposto.
  • Non vedo il pericolo fascista. Vedo il pericolo dei cretini.
  • Sdraiato è la miglior posizione, qualunque cosa tu faccia.

Citazioni su Vittorio Sgarbi[modifica]

  • È un maleducato, forse tra i più maleducati d'Italia, ma non è un violento e se viene portato alla calma, ragiona.[62] (Giampaolo Cicconi[63])
  • È un volgare calunniatore, che non disonora se stesso, ma anche il suo committente e padrone (tutti sappiamo chi è) che si serve di un simile scherano. (Indro Montanelli)
  • Io vengo processato perché critico i potenti, tu perché li servi, cialtrone! (Piero Ricca)
  • La bella e la bestia è solo una favola o già a quei tempi si conosceva la storia tra Sgarbi e Demetra Hampton? (Giobbe Covatta)
  • Parlo di Mourinho, che sta allo sport come Vittorio Sgarbi sta alla politica. (Marco Travaglio)
  • Peccato che è pazzo. Peccato, perché è un talento. È come una mela marcia. Ha una malattia che forse andava curata da piccolo. Forse è la madre la causa di tutto, la madre iperprotettiva. (Ida Di Benedetto)
  • Quando lo vedo in televisione mi sembra il figlio impazzito di Wanna Marchi. (Roberto Benigni)
  • Quando, tanti anni fa, gli diedi uno schiaffo, la gente mi fermava la strada per farmi i complimenti. (Roberto D'Agostino)
  • Siamo tutti Frankenstein. Tutti assemblati con pezzi diversi, riciclati. Guarda Sgarbi. Fino a ieri tutto Polo e salotti tv, oggi già dall'altra parte, con la Margherita in mano. Più Frankenstein di lui. (Elio)
  • Ti manca una dote fondamentale – e lo hai dimostrato spesso nella tua vita politica – che è l'educazione, l'equilibrio. Non ti ha giovato molto non avere l'equilibrio, nella vita pubblica e nella vita politica. (Sandro Bondi)

Bibliografia[modifica]

  • Vittorio Sgarbi, Diario della capra 2019/2020, Baldini+Castoldi, 2019. ISBN 8893882108.

Note[modifica]

  1. Da L'aria che tira, La7, riportato in Gisella Ruccia, Sgarbi vs Barbacetto: "Dici stronzate". "Stronzate" e "capre" fanno alzare il tuo compenso?, Ilfattoquotidiano.it, 7 febbraio 2015.
  2. Da Talk Show, Vero TV, riportato in Casta, Sgarbi e il delirio contro Barbacetto: "Capra e finocchio", Ilfattoquotidiano.it, 12 settembre 2012.
  3. a b Citato in Concetta Rizzo, Sgarbi: "Chi governa non si faccia intimidire, la mafia non è l'unica cosa potente ed esportabile della Sicilia, Agrigentonotizie.it, 7 gennaio 2018.
  4. Dall'intervista al programma televisivo Striscia la notizia, Canale 5, 4 novembre 2009.
  5. Citato in Vittorio Sgarbi: "Alfano mi fa schifo fisicamente, sembra Frankenstein", BlitzQuotidiano.it.
  6. Visibile al minuto 01:14 1/2 Show di Sgarbi a Piazza Pulita: "La Bindi è una fascista. Mobbing contro Berlusconi", YouTube, 29 settembre 2011
  7. Visibile in Bondi vs Sgarbi, lite in tv, Repubblica TV, 6 dicembre 2007.
  8. Da Tahar Ben Jelloun, Isabella Bossi Fedrigotti, Candido Cannavò, Alain Elkann, Dacia Maraini e Vittorio Sgarbi, Strade, prefazione di Pietro Lunardi, edizione speciale per l'Anas, RCS, Milano, 2004, pp. 97-98.
  9. Citato in Marco Travaglio, Ad personam, Chiarelettere, Milano, 2010, p. 59. ISBN 978-88-6190-104-9.
  10. Citato in L'espresso, Volume 47, Edizioni 17-20, Editrice L'Espresso, 2001, p. 59
  11. a b c d Video disponibile su La7 Attualità, YouTube.com.
  12. Visibile in Vittorio Sgarbi commenta Las Meninas di Diego Velazquez - Virus 28/03/14, Rai.it, 28 marzo 2014.
  13. a b Citato in la Sicilia e Sciascia "No ai professionisti dell'antimafia", Live Sicilia, 7 gennaio 2018.
  14. Citato in Sgarbi su UE e stati sovrani (VIDEO), Lo Sai.eu, 13 novembre 2015.
  15. Dal programma televisivo Sabato, domenica &..., Rai 1, 8 febbraio 2009.
  16. Dal programma televisivo L'aria che tira, LA7, 19 marzo 2015.
  17. Dal programma televisivo Annozero, Rai 2, 1º maggio 2008.
  18. Citato in Panorama, Edizioni 1350-1354, Mondadori, Milano, 1992, p. 75
  19. Video su il giornale.it.
  20. Citato in Sergio Rame, Colonia, la lezione di Sgarbi: "Perché l'islam stupra le donne", il Giornale.it, 15 gennaio 2016.
  21. In Vittorio Sgarbi contro Giuseppe Conte: "Un disperato, un trovatello", Video disponibile su youtube.com, 28 ottobre 2019, min. 1:26-2:17.
  22. Intervenendo nel programma televisivo Quarta Repubblica su Rete 4, 28 dicembre 2020
  23. Citato in Musei, Sgarbi: “È finita l’era dei direttori di musei stranieri”, lastampa.it, 21 agosto 2023.
  24. Citato in «Ragione e passione» di Vittorio Sgarbi, Corriere della Sera, 5 dicembre 2005
  25. Citato in Unione Sarda, 8 gennaio 2003, p. 21, Roberto Ripa, La provocazione. Fa discutere la mostra al GAM organizzata da Garau. Ma è scontro sulle tele “miste”. Leinardi critica l’operazione, Corriga è d’accordo
  26. Citato in Gianfranco Ferroni opere su carta 1963-1991, a cura di Marco Goldin, Galleria Bellinzona, Lecco, 1991, pp. 63-64.
  27. Da Paolo Vallorz: nudi, ritratti, figure. Opere dal 1960 al 1989, citato in catalogo della mostra, Compagnia del Disegno e Galleria Bergamini, Milano,1989.
  28. Da L'illustrazione della felicità; in Norman Rockwell, a cura di Davide Faccioli e Manuela Teatini, Electa, Milano, 1990, pp. 35-36. ISBN 88-435-3307-X
  29. Il Giudizio universale nella chiesa di Santa Cecilia in Trastevere a Roma.
  30. a b Citato in A "lezione" con Sgarbi: ecco qual è il bello della Sicilia, Voir, 12 agosto 2013.
  31. Dall'intervista di Concetto Vecchio, Governo, lo strappo di Sgarbi: "Penso malissimo di Di Maio. Ma voto sì: Salvini realizzerà il programma di centrodestra", Repubblica.it, 6 giugno 2018.
  32. a b Citato in Giulia Ferri Shanghai 2010: Vittorio Sgarbi parla della Sicilia, Lussiosissimo.com, 21 agosto 2010.
  33. Dall'intervista di Giacomo Puletti, Il Ritratto di Baldassarre Castiglione a Urbino, Sgarbi: "Macron mi ha detto che si impegnerà personalmente", ilducato.it, 21 gennaio 2020.
  34. Da un'intervista al Riformista del 13 aprile 2011. Citato in Sgarbi: «Non le ha chiesto l’età perché è un gentiluomo», ilpost.it, 13 aprile 2011
  35. Dall'intervista al Giornale di Sicilia del 3 novembre 2014; citato in Palermo, i capolavori del Novecento siciliano risplendono a Palazzo Sant'Elia., Gds.it, 3 novembre 2014.
  36. Citato in Maurizio Giannattasio, La Moratti? Incapace anche di licenziarmi, Corriere della Sera, 31 luglio 2008.
  37. a b Da un intervento alla trasmissione radiofonica La zanzara, Radio 24; citato in Vittorio Sgarbi e il sesso con Malena: "Le ho insegnato io la fellatio", LiberoQuotidiano.it, 8 luglio 2017.
  38. Citato in Gian Antonio Stella, Sgarbi, un seduttore ritardatario a caccia di «mule» e di voti, Corriere della Sera, 3 maggio 2001, p. 13.
  39. Da La magia di Modica nascosta nei dolci da Sgarbi Quotidiani, ne Il Giornale, agosto 2002.
  40. Da un commento rilasciato ad Adnkronos; citato in Vittorio Sgarbi: "Laura Boldrini rappresenta l'ignoranza italiana, si deve dimettere", Libero Quotidiano.it, 18 aprile 2015.
  41. Dal programma radiofonico La Zanzara, Radio 24; citato in "Chi cazz... sei? Sei un nazista stupratore". Vittorio Sgarbi massacra il super-big della politica: caos in diretta, LiberoQuotidiano.it, 16 gennaio 2016.
  42. Citato in Sicilia, Sgarbi si candida: "È un atto d'amore", Adnkronos, 1 settembre 2017
  43. a b c d e Citato in Salvo Toscano, "Cristiani e arabi insieme? Palermo dimostra che si può", Live Sicilia.it, 18 novembre 2015.
  44. (ES) Citato in Las peligrosas amistades de Papi, El Pais.com, 28 giugno 2009.
  45. a b c Citato in Chiara Raiola Sgarbi racconta Palermo, città del dialogo tra culture, Panorama.it, 10 ottobre 2018.
  46. Citato in Concetto Vecchio, Ritagli, Repubblica.it, 15 aprile 2011.
  47. Citato in Sgarbi contro i giudici che giudicarono Contrada: "Via dalla magistratura, non conoscono la legge", Si24.it, 14 aprile 2015.
  48. Citato in Vittorio Sgarbi: "Il culo è potere. Evoca l'abbondanza", Blitzquotidiano.it, 19 novembre 2014.
  49. Estratto dal videointervento Vittorio Sgarbi racconta Leonardo, pubblicato nel canale Youtube di Fastweb il 20 giugno 2019 (dal minuto 22:52 al minuto 26:00 ). URL archiviato il 14 dicembre 2019.
  50. Da La fotografia di Ugo Mulas: non c'è bisogno di scrivere nulla, archimagazine.com
  51. Citato in Gian Antonio Stella, Indietro donne (se i seggi non bastano), Corriere della Sera, 22 marzo 2001.
  52. Dal suo canale su Youtube (guarda qui).
  53. All'arrivo alla Camera del presidente dell'Arcigay Franco Grillini.
  54. a b Citato in Gian Antonio Stella, Sgarbi si difende da Travaglio. La disputa sul «pezzo di m...», Corriere.it, 27 settembre 2010.
  55. Da Addio amato nemico È stato bello litigare con un critico come te, il Giornale.it, 7 gennaio 2010.
  56. Citato in Umberto De Giovannangeli, Isis, i nazisti del Terzo millennio che distruggono le opere d'arte. Sgarbi: "Ma nemmeno Hitler si era spinto a tanto", Huffington Post.it, 7 marzo 2015.
  57. Al dibattito parlamentare alla nascita del governo D'Alema.
  58. Citato in Armando Besio, Sgarbi vende i suoi tesori "I miei conti sono in rosso", Repubblica.it, 6 febbraio 2008.
  59. Citato in Rapaël Zanotti, "Sgarbi mantenga la nostra bambina", LaStampa.it, 26 febbraio 2008.
  60. Citato in Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella, La Casta.
  61. Citato in Stefano Pitrelli, Vittorio Sgarbi: "Ritratto d'uomo di Antonello da Messina meglio della Gioconda: ha la stessa forza evocativa", L'Huffington Post, 20 aprile 2014.
  62. Citato in Sgarbi, condanna a 5 mesi per insulti a carabinieri Expo. L'avvocato: "E' tra i più maleducati d'Italia", Repubblica.it, 22 settembre 2016
  63. Legale di Vittorio Sgarbi nel procedimento penale a suo carico per il reato di resistenza a pubblico ufficiale avanti il Tribunale di Milano, IV Sezione penale.

Bibliografia[modifica]

Vittorio Sgarbi, Davanti all'immagine, RCS Rizzoli Libri, Milano, 1989. ISBN 88-17-53755-1

Voci correlate[modifica]

Altri progetti[modifica]