Gli anni ruggenti

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Gli anni ruggenti

Immagine Anniruggenti.JPG.
Titolo originale

Gli anni ruggenti

Lingua originale italiano
Paese Italia
Anno 1962
Genere commedia
Regia Luigi Zampa
Soggetto Sergio Amidei, Vincenzo Talarico, Luigi Zampa
Sceneggiatura Ettore Scola, Ruggero Maccari, Luigi Zampa
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani
Note
  • Liberamente ispirato alla commedia L'ispettore generale di Nikolaj Gogol'

Gli anni ruggenti, film italiano del 1962 con Nino Manfredi, regia di Luigi Zampa.

Frasi[modifica]

  • Ognuno ha le sue idee, e, perciò, vi saluto romanamente. Se vedemo. (Omero)
  • Che schifezza. | Che schifezza. | Tutto pieno di monnezza. [parodiando la canzone Giovinezza] (Dissidente ubriaco)
  • Duce, se mia madre la sera non prega per voi, io mi sento orfano. (tema di un bambino)
  • Dici sempre che vuoi un nipotino. Vabè che c'è l'autarchia, ma, per fartelo, devo prima trovare una ragazza! (Omero)
  • Avete fatto case e strade all'Abbissinesi, e fatecele pure a noi! (un contadino)
  • Facciamo a guardie e ladri! Ah, no... e le guardie dove le troviamo, qui? (Omero)
  • Eccellenza... gli si addice come la sella a una vacca! (Carmine)
  • Và Serenata Celeste...! (Cantante della rivista) (Canzone del 1947 e quindi non udibile in una rivista del periodo pre-bellico)

Dialoghi[modifica]

  • Madre di un dissidente: Tieni [un santino]. San Nicola ti protegge, pregalo.
    Dissidente: La grazia ca' vogl' iji San Nicola già la sape. E, si nu' 'ma vo' fa', è segno che sta pur' iss' dall'ata parte.
  • Omero: Ogni uomo previdente e saggio deve preoccuparsi del suo avvenire.
    Cliente: Ma all'avvenire degli italiani ci pensa il nostro Duce.
    Omero: Sì ma, come si dice, "aiutati che il Duce ti aiuta".
  • Omero: 'A ma'! Ma', so' io, Omero! Ma che, non m'hai riconosciuto?
    Madre di Omero: Eh no! Ogni volta me cambi voce!
    Omero: E tu quando senti una voce che non è la mia vor di' che so' io.
  • Suora: Scusate, professore, il numero 7 tiene un forte mal di capo, posso dargli un cachet?
    Dottore: Cos'è questo cachet?
    Omero: Ehm, sono quei dischetti bianchi a forma de cappelletto. Ha visto mai per strada quello che fa la reclame?
    Dottore: Già, ma si chiama cialdino!
    Omero: È giusto...
    Dottore: Dategli un italianissimo cialdino!
    Suora: Vabbè.
    Omero: Je farà bene lo stesso?
    Dottore: Certo!
    Omero: E diamogli il cialdino!
  • Facchino dell'albergo: C'è Don Nicola che vi vuol parlare.
    Omero: E chi è 'sto Don Nicola?
    Facchino dell'albergo: Un cornuto.
    Omero: Non ti ho mica chiesto i suoi fatti privati...!
    Facchino dell'albergo: Ma questo è un fatto pubblico, lo sanno tutti in paese che è cornuto!
  • Don Nicola: Lo sapete quanti figli ho io?
    Omero: Quanti?
    Don Nicola: Sei, e sapete perché?
    Omero: Posso immaginarlo...
    Don Nicola: Esatto! Per obbedire agli ordini del Partito.
  • Don Nicola: Voglio che a Roma si sappia chi è Nicola De Bellis!
    Omero: Ma queste cose, prima o poi, si vengono a sapere...!
  • Dottore: Che mal di testa...!
    Suora: Volete un cialdino?
    Dottore: E che è 'sto cialdino?
    Suora: Un cachet.
    Dottore: E parlate come si deve... "cialdino"...!
  • Omero: Ma perché mi ha chiamato "eccellenza"?
    Carmine Passante: Bhé, è un abitudine dei nostri contadini. Appena vedono uno vestito bene, può essere anche un cretino, lo chiamano "eccellenza"!
  • Moribondo: Voi lo vedete il Duce?
    Omero: Sì, sì...
    Moribondo: Gli potete dire una parola per conto mio?
    Omero: Dite pure.
    Moribondo: Che se la vada a piglia'... [gli tappano la bocca]
  • Podestà: Se qualche volta ho pensato un po' anche al mio interesse, guarda, non l'ho fatto certo per me.
    Omero: E per chi l'avete fatto?
    Podestà: Eh, per i miei due figli!
    [...]
    Omero: E meno male che ar posto tuo non ci stava quello de stamattina [uno che aveva ricevuto un premio per aver fatto tanti figli] che de figli ce ne aveva undici!
  • Elvira: Sarò stupida, ma ho sempre sognato un uomo pieno di medaglie, un uomo forte e valoroso, pronto a battersi in guerra e in pace per gli ideali della patria.
    Omero: Elvi', ma tu voi un marito o vuoi un monumento alla memoria?
  • Omero: Che fa la contessina, gioca a bridge?
    Madre di Omero: No, capa la cicoria.
  • Barone: Scusi, lei che è di Roma...
    Omero: Dite!
    Barone Che distanza c'è tra via Arenula e Piazza Venezia?
    Omero: Beh.. non so... due o trecento metri...
    Barone Uè Vince', c'eravamo andati vicini!!
    Omero: Perché?
    Barone: No, niente: sul giornale dice che è caduto un balcone in via Arenula!
  • Elvira: Povero papà, è stato sfurtunato, è sempre vissuto in provincia. Quelli come lui a Roma sai dove stanno?
    Omero: A Regina Coeli!
    Elvira: A Regina Coeli? E che cos'è?
    Omero: Niente... un nuovo ministero...
  • Podestà: Io a certa gente invece degli aerei gli affiderei i carrettini!
    Omero: Io direi gli idrovolanti! [il pilota del biplano aveva dovuto atterrare su una pista piena d'acqua]

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