Antonia.
Antonia.
Antonia Pozzi
Titolo originale |
Antonia. |
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Lingua originale | italiano |
Paese | Italia |
Anno | 2015 |
Genere | biografico |
Regia | Ferdinando Cito Filomarino |
Soggetto | Ferdinando Cito Filomarino, Carlo Salsa |
Sceneggiatura | Ferdinando Cito Filomarino, Carlo Salsa |
Produttore | Luca Guadagnino e Marco Morabito |
Interpreti e personaggi | |
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Antonia., film del 2015 con Linda Caridi, regia di Ferdinando Cito Filomarino.
Antonia Pozzi è uno dei maggiori poeti italiani del Novecento. Nessuna delle sue opere è stata pubblicata in vita. (Testo in sovrimpressione)
Frasi
[modifica]- Vede, un intellettuale ha bisogni imprescendibili come viaggiare, incontrare persone, sentirsi libero di acquistare manoscritti rari e costosi. E come potrà mai lei farlo con quel misero stipendio di professore di liceo. Mi dia retta Cervi, se lei continua così si ritroverà a cercare una rendita impalmando la prima studentessa ricca che ha passato mano, ammesso che la poveretta abbia un padre abbastanza stupido da permetterglielo. (Roberto)
- [Da un libro aperto] Giacere
Ora l'annientamento blando | di nuotare riversa, | col sole in viso | - il cervello penetrato di rosso | traverso le palpebre chiuse. - | Stasera, sopra il letto, nella stessa postura, | il candore trasognato | di bere, | con le pupille larghe, | l'anima bianca della notte.
Santa Margherita, 19 giugno 1929 (Antonia) - [Da un libro aperto] Pensiero
Avere due lunghe ali | d'ombra | e piegarle su questo tuo male; | "essere" ombra, pace | serale | intorno al tuo spento | sorriso.
Maggio 1934 (Antonia) - [Da un libro aperto] Ninfee
Ninfee pallide e lievi | coricate sul lago - | guanciale che una fata | risvegliata | lasciò | sull'acqua verdeazzurra - | Ninfee - | con le radici lunghe | perdute | nella profondità | che trascolora - | anch'io cresco dal fondo | di un lago - colmo | di pianto.
26 Agosto 1933 (Antonia) - [Da un libro aperto] Convegno
Nell'aria della stanza | non te | guardo | ma già il ricordo del tuo viso | come mi nascerà | nel vuoto | ed i tuoi occhi | come si fermaronoora – in lontani istanti – | sul mio volto.
29 maggio 1935 (Antonia) - Devi avere più volontà. La tua volontà è come un muscolo. Basta esercitarla. (Remo)
- [Antonia scrive su un quanderno] E questo terrore: mi perdo, non mi ritroverò, non mi riguadagnerò più. Piccole cose mi scalpellano, miserie mi corrodono. (Antonia)
- [Antonia apre il libro Canto d'amore e morte dell'alfiere Christoph Rilke[1] e si legge] CAVALCARE, cavalcare, cavalcare, per tutto il giorno, per tutta la notte e ancora un giorno.
Cavalcare, cavalcare, cavalcare.
E l’animo si è fatto così stanco, tanto grande la nostalgia. Non ci sono più montagne, appena si scorge un albero. Niente che abbia l'ardire di levarsi. Capanne dall'aspetto bizzarro se ne stanno accovacciate accanto a sorgenti riarse diventate ormai acquitrini. Non si vede una torre. E sempre lo stesso paesaggio. Si hanno due occhi di troppo. Solo di notte, talvolta, si ha l'impressione di conoscere il cammino. Forse ripercorriamo di notte, a ritroso, il pezzo di strada che si è fatto di giorno, a fatica, sotto il sole straniero? Può essere. Il sole è opprimente, come da noi in piena estate. Ma è proprio in estate che prendemmo congedo. E furono a lungo le donne un bagaglio entro il verde. Ed ormai cavalchiamo da tanto. Certo deve essere già autunno. Almeno là dove donne accorate pensano a noi.
Dialoghi
[modifica]- Antonio Maria: Buongiorno avvocato, spero di non averla disturbato.
Roberto: No, perché mai? Sa, la mia attività preferita è attendere gentiluomini che si palesano a casa mia senza invito. - Remo: Come sono i tedeschi?
Antonia: Sono sensati, pesanti, militari.
Antonia Pozzi (Milano 13 febbraio 1912 - Chiaravalle 3 dicembre 1938) ha composto centinaia di poesie, trovate nei suoi cassetti solo dopo la morte. Il padre ne pubblicò una prima edizione privata nel 1939.
Anni dopo Eugenio Montale scrive della poesia di Antonia:
"Noi abbiamo avuto e abbiamo questo desiderio, questa illusione, che un poeta d'altra natura sorga, maschio o femmina non importa, che ci riporti alla verità, alla naturalezza, allo stile che non sembra stile e non si avverte come tale. Antonia è questo messia, ed ha diritto ad essere giudicata alla stregua della poesia di sempre." (Testo in sovrimpressione)
Note
[modifica]- ↑ Rainer Maria Rilke, Canto d'amore e morte dell'alfiere Christoph Rilke, a cura di M. Specchio, Passigli, Firenze, 2009. 978-8836810796