Antonio Caprarica
Antonio Caprarica (1951 — vivente), giornalista e saggista italiano.
Citazioni di Antonio Caprarica
[modifica]Citazioni in ordine temporale.
- Ci vorrà quasi un secolo (e la caduta dei Savoia) perché le delusioni dell'Unità producano nel Mezzogiorno un improbabile riscatto delle memorie regnicole. L'operazione nostalgia ha qualche merito: impone finalmente di riconoscere l'eroismo degli ultimi difensori di Gaeta, restituisce al brigantaggio la sua qualità autentica di "guerra contadina". Ha però anche una discutibile ricaduta politica. Dà a stura a una diffusa nostalgia neoborbonica nelle regioni del Sud, speculare alle tentazioni separatiste del Nord. Ma è un intervento di "plastica storiografica" quello che pretende di presentare le Due Sicilie come un reame favoloso, ricco, progredito, ben amministrato: insomma, un'Arcadia affacciata sul Golfo di Napoli e distrutta soltanto dalla bramosia di vicini invidiosi e militaristi. Che infine prevalgono grazie al tradimento. I simboli abusati di questo sviluppo immaginario del Regno meridionale sono da sempre il varo della prima nave a vapore, o meglio ancora il battesimo della linea ferroviaria Napoli-Portici, anche questa primizia assoluta per la penisola. [...] Distanza? Otto chilometri. Tanto è lunga la celebrata prima ferrovia italiana. [...] Il re è prudente. Autorizza la realizzazione di un primo tratto di linea ferrata, fino a Nocera e Castellammare di Stabia. Il viaggio a Portici dovrebbe convincerlo della bontà dell'impresa, ma evidentemente non ci riesce pienamente se ventidue anni dopo, al momento dell'annessione al Regno d'Italia, le province del Sud continentale dispongono in tutto di 99 chilometri di strade ferrate. In Sicilia, chilometri 0. Sono numeri che la dicono lunga sulle immaginarie "magnifiche sorti, e progressive" dell'economia meridionale.[1]
- Ci sono stati anni in cui si stava formando un’opinione pubblica, quelli di Boris Eltsin, con tutti i limiti. Io mi ero illuso, ma mia moglie, che è russa, mi diceva: ‘Non hai capito niente’, e purtroppo aveva ragione. La Russia di oggi è una cleptocrazia tirannica che ha eliminato progressivamente tutte le voci critiche.[2]
Dall'intervento a Stasera Italia, Rete 4, 22 febbraio 2022; citato in iltempo.it.
- [Sull'invasione russa dell'Ucraina del 2022] Che cosa devono fare la Nato, l'America e l'Europa davanti alle azioni della Russia? Devono alzare le braccia e dire "prego, si accomodi"? Discutiamo ragionevolmente, ma ancora non abbiamo capito che la tecnica di Putin è quella del carciofo.
- In Inghilterra qualcuno ha iniziato a paragonare Putin ad Hitler, si è accesa una grande discussione su Monaco, qualcuno dei conservatori ha detto che è un'esagerazione, ma certo che Putin non è Hilter, ma la sua tecnica di stabilire che c'è Russia ovunque ci sia qualcuno che parla russo è la stessa di Hitler a Monaco.
- Putin ha un disegno imperiale chiarissimo, non c'entra niente l'autodeterminazione del Donbass, sono chiacchiere, è come l'autodeterminazione degli altoatesini, sono storie, bufale. Il problema vero è che Putin ha un disegno imperiale e che l'Europa deve capire come contrastarlo senza precipitare in un conflitto di proporzioni immani.
Oro, argento e birra
[modifica]Mancavano oltre cento anni alla prima Olimpiade dell'era moderna quando l'abate Parini se la prendeva con l'ozio del «giovin signore», e un po' meno quando il filosofo-patriota Vincenzo Gioberti sferzava i ceti alti italiani: «Chi obbliga i giovani gentiluomini a infemminire nell'ozio?» Guardate piuttosto all'Inghilterra, gli faceva eco il pensatore piemontese Cesare Balbo: se «il contino e il signorotto» in Italia appaiono sin dalle fasce educati alla pigrizia, sull'isola invece i gentlemen sono sempre impegnati in qualche attività, anche nel tempo libero.
Papaveri e papere
[modifica]George W. Bush se n'è andato e la sua uscita di scena è stata accompagnata, comunque si giudichi la sua presidenza, da un sospiro di sollievo universale. Eppure, c'è sicuramente almeno una categoria di persone che lo rimpiangerà: gli estensori dei diversi siti Internet dedicati appunto ai bushisms, i «bushismi». Insomma, gaffe e sciocchezze di colui che è stato l'uomo più potente del mondo per ben due mandati. A partire dal 2000, quando l'allora candidato presidenziale nella sua prima corsa alla Casa Bianca si rivolse a un gruppo di elettori latinos, la comunità etnica di lingua spagnola, chiedendo invece che sus votos — i vostri voti — sus botas, cioè i vostri stivali. Quelli, generosi e grati comunque per gli sforzi di apprendimento, gli concessero anche i voti, salvo pentirsene qualche anno dopo.
Note
[modifica]Bibliografia
[modifica]- Antonio Caprarica, C'era una volta in Italia, Milano – Roma, Sperling & Kupfer – Rai Eri, 2010. ISBN 9788820049607
- Antonio Caprarica, Oro, argento e birra, Sperling & Kupfer, 2012. ISBN 9788820051907
- Antonio Caprarica, Papaveri e papere. Breve storia universale delle gaffe dei potenti, Sperling & Kupfer, 2009. ISBN 9788820047139
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