Antonio Padellaro

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Antonio Padellaro

Antonio Padellaro (1946 – vivente), editore, giornalista e saggista italiano.

Citazioni di Antonio Padellaro[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • Di Piersanti Mattarella, infine, avevo seguito il percorso sorprendente. Una carriera cresciuta all'ombra del potente padre Bernardo, più volte ministro e grande collettore di voti e di amicizie anche compromettenti in quel di Castellammare del Golfo, nella Sicilia occidentale della mafia più spietata.[1]
  • Non si devono tradire le proprie origini se grazie a esse abbiamo ricevuto privilegi e benefici. E Piersanti aveva dimenticato, purtroppo, di essere il figlio primogenito di Bernardo e dei suoi voti.[1]
  • C'è chi rimprovera a Massimo di aver dissipato il suo enorme talento, come se del talento si potesse fare un uso diverso che sperperarlo. Lui lo ha fatto nel solo modo consentito a un vero giornalista: con le letture giuste, con la scrittura, con l'integrità delle proprie idee. Ma soprattutto contando sull'incommensurabile ignoranza dei suoi colleghi.[2]
  • Mi sarebbe piaciuto essere amico di Massimo Fini negli anni 70 e respirare l'ebbrezza di quel giornalismo felice e sconosciuto che non è un lavoro ma un dono degli dei accompagnato dallo stupore che alla fine del mese ti paghino pure.[2]

Da Stavolta ti faccio morire dal ridere

Intervista a Roberto Benigni, L'Espresso, 13 novembre 1997.

  • Leonardo Pieraccioni, che un inaspettatamente polemico Carlo Verdone ha definito "comico del nulla".
  • Qui c'è la novità del maestro [Roberto Benigni] che, quanto a previsioni di incassi, se la deve vedere con l'allievo, ammesso che il giullare di Vergaio abbia qualcosa in comune, a parte la toscanità, con il bambinone Pieraccioni.
  • [Su La vita è bella] Il Benigni che si annuncia, anziché affidarsi a una pigra riedizione di se stesso, ha deciso di esibirsi come un acrobata, oplà, sulla temeraria fune del comico-tragico.

Note[modifica]

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