Apollon Aleksandrovič Grigor'ev

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Apollon Aleksandrovič Grigor'ev

Apollon Aleksandrovič Grigor'ev, o Grigoryev (1822 – 1864), poeta, critico letterario e slavista russo.

Citazioni di Apollon Aleksandrovič Grigor'ev[modifica]

  • Ho preso una passione per il mare fin dal mio soggiorno a Livorno. A Genova ho sentito l'alito della libertà. I ritratti di Mazzini e di Garibaldi in trattoria mi hanno sorpreso e dato gioia.[1]
  • [Il drammaturgo deve essere] un prete che crede nel suo dio e che, per questa ragione, non dà mai alle masse la minima impressione di falsità del culto, che istruisce le masse, e le pone davanti al vertice della loro stessa visione del mondo.[2]

Citazioni su Apollon Aleksandrovič Grigor'ev[modifica]

  • Come Puskin e Wagner, Grigor'ev credeva che il teatro più grande dovesse nascere dal popolo, dalle masse; esso doveva dare espressione a qualcosa di simile a ciò che Wagner chiamava il «bisogno collettivo». È fuorviante, dunque, definire Grior'ev un critico estetico, nella misura in cui il termine implica una tendenza all'«arte per l'arte». È vero che egli disprezzò il rigido materialismo di Černyševskij, ma ritenne, tuttavia, che la poesia fosse coinvolta nella vita ad un livello più profondo e più filosofico: essa non dovrebbe fornire ammaestramenti sulle questioni sociali del tempo, ma dovrebbe gettare uno sguardo in profondità nella coscienza popolare e nel processo generale della storia da cui emergono le questioni sociali. (Marvin Carlson)

Note[modifica]

  1. Da una lettera a Pogodin del settembre 1859; citato in Ettore Lo Gatto, Russi in Italia, Editori Riuniti, Roma, 1971, p. 213
  2. Da Sobranie sočinenij, III, p. 57; citato in Marvin Carlson, Teorie del teatro. Panorama storico e critico, Il Mulino, Bologna, 1988, p. 274.

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