Aretusa

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Aretusa, personaggio della mitologia greca.

Citazioni su Aretusa[modifica]

  • A quest'isola è fama | che per vie sotto al mare il greco Alfeo | vien da Dòride intatto, infin d'Arcadia | per bocca d'Aretusa a mescolarsi | con l'onde di Sicilia. (Publio Virgilio Marone, Eneide)
  • Alfeo di là da Pisa entrato in mare | sen corse ad Aretusa acque traendo | ingombre d'oleastri, e in don recando | gradite foglie, e fiori e polver sacro. (Mosco)
  • De l'amata Aretusa, | corse (o forza d'amor) le più profonde | viscere de la terra, | e del mar penetrando... (Battista Guarini)
  • E cerca ov'io sia gita, ov' io m'asconda. | due volte disse, oime dolce Aretusa, | oime dolce alma mia, dove sei chiusa. (Publio Ovidio Nasone)
  • E poi, ch'un lungo tratto hebbi trascorso | per quel condotto periglioso, e strano, | qui venni al giorno, e qui concessi il sorso | de le mie linfe al popolo Sicano. | Qui diè fine Aretusa al suo discorso, | e rinchiuse in se stessa il volto humano, | il verde crin, la cristallina fronte | attuffò come pria nel proprio fonte. (Publio Ovidio Nasone)
  • Io son uno, | ma le figlie di Zeus ne prediligono | molti altri ancora e sia gradito a tutti | celebrare la sicula Aretusa | e i popoli e Gerone bellicoso. (Teocrito)

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