Barbara J. King

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Barbara J. King (1956 – vivente), antropologa e docente statunitense.

Inganni nel mondo animale[modifica]

  • Per secoli, gli etologi hanno posto un'enfasi eccessiva sul ruolo del conflitto e della violenza tra gli animali. L'attenzione oggi riservata alla gentilezza e all'attenzione è un correttivo necessario di questa antica idea di una natura «rossa di zanne e d'artigli», per usare le parole del poeta Alfred Tennyson. Eppure, proprio mentre andiamo in estasi per la dolcezza del mondo animale, corriamo il rischio di esagerare dalla parte opposta, occultando parte della storia. Molti animali mettono in atto campagne di disinformazione rivolte ad altri membri della stessa specie, o anche di specie diverse: imbrogliano, truffano e mentono con comportamenti manifestamente ingannevoli. (p. 52)
  • Il drongo codaforcuta è un uccello che vive nel deserto del Kalahari, in Africa; quando avvista un predatore emette segnali di allarme sotto forma di vocalizzazioni. A volte si tratta di segnali sinceri, che vanno a vantaggio non soltanto degli altri dronghi, ma anche dei loro vicini – i garruli bicolori (Turdoides bicolor) e i suricati – che quando sentono i richiami dei dronghi cercano di mettersi al sicuro. Altre volte, però, i dronghi non si comportano in modo onesto, e fanno una cosa veramente odiosa.
    Può succedere infatti che un drongo, vedendo che un suricato si è impossessato di una preda particolarmente appetitosa, per esempio un geco ben pasciuto, emetta falsi richiami di allarme senza che vi sia alcun predatore. Il suricato, sentendo il segnale, lascia cadere il cibo e si mette al riparo: ecco che allora arriva il drongo, raccoglie il geco e se lo mangia. (p. 54)
  • Pensando alla propensione per l'inganno intenzionale che abbiamo evoluto noi esseri umani, non sorprende che i nostri parenti viventi più stretti, le scimmie e le antropomorfe, siano i migliori truffatori del mondo animale. Frans de Waal, primatologo della Emory University, ha raccontato che Yeroen, uno scimpanzé dello zoo di Arnhem, in Olanda, zoppicava soltanto in presenza del suo grande rivale Nikkie: si trattava probabilmente di una messinscena destinata a suscitarne le simpatie. (p. 55)
  • Il sesso e la riproduzione offrono un contesto maturo per la condivisione di falsi segnali. Tra gli uccelli, le femmine del cuculo sono famose per deporre le uova nei nidi di altre femmine e poi tagliare la corda. Le legittime proprietarie del nido sono così portate con l'inganno a prendersi faticosamente cura di una prole non propria. Questo comportamento è diffuso, oltre che nel cuculo, in molte altre specie; il cosiddetto parassitismo di covata conspecifico, che consiste nell'imbrogliare un membro della propria specie deponendo nel suo nido un uovo truffaldino, è praticato da 200 specie di uccelli. (p. 56)
  • La femmina della trota a volte trema violentemente come se fosse pronta a deporre le uova, anche se così non è. In uno studio del 2001 Erik Petersson e Torbjörn Järvi, all'epoca presso l'Agenzia nazionale svedese per la pesca, definirono questo comportamento sorprendente «falso orgasmo». In risposta, i maschi tratti in inganno emettono sperma, ma non fecondano un bel niente. Perché le femmine impiegano tutta questa energia? Potrebbe essere semplicemente un modo di scoraggiare maschi indesiderati, anche se Petersson e Jirvi hanno scoperto una cosa piuttosto interessante: la frequenza dei falsi orgasmi aumentava man mano che le femmine si avvicinavano davvero al momento della deposizione delle uova. È anche possibile, quindi, che le femmine cerchino – riuscendoci – di far eiaculare un gran numero di maschi perché, così facendo, potenziano il vigore della prole. (p. 56)
  • In un'ottica più ampia, [possiamo dedurre] che nel mondo animale la falsità può essere messa in atto con consapevolezza e, a volte, anche con un certo piacere. Per questo motivo, possiamo in parte vedere qualcosa di noi nei cani o nelle seppie che emettono falsi segnali per accoppiarsi e negli uccelli che imbrogliano per rubare il cibo. In tutte le specie – compresi quegli animali che ingannano senza un intento premeditato – lo stesso individuo può comportarsi in modo onesto in certe circostanze e subdolo in altre. Questa natura da Giano Bifronte potrebbe suonare familiare anche a noi. (p. 56)

Bibliografia[modifica]

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