Basilica di Santa Restituta

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L'interno della Basilica di Santa Restituta

Citazioni sulla Basilica di Santa Restituta di Napoli.

  • Questa cappella è la più antica fra le cappelle della cattedrale. Essa fu fondata sulle rovine del tempio d'Apollo, da Costantino, nella prima metà del quarto secolo, ed esisteva già, come basilica, da circa quattro secoli, quando il vescovo Stefano, sulle vicinissime rovine del tempio di Nettuno, erigeva la cappella di Santa Stefania che, allargandosi a poco a poco, doveva diventare la cattedrale che ora si vede.
    Questo cappellone di Santa Restituta, che contiene otto cappelle laterali, diviso in tre navate da colonne di granito, svelte, antichissime, con eccentricità e bellezze di vari ordini di architettura, con le mura in fondo trasudanti umidità, con la sua veste secolare, ha un'aria di vero misticismo e di un piccolo museo inestimabile, accumulatosi, a poco a poco, attraverso mille vicende. E bene in esso sono tumulati il Mazzocchi, l'Egizio, l'Ignarra, il Bonanno, il Ciampitti, il De Iorio, canonici ai tanti non simili, che tra un salmo e l'altro ricercarono le antiche carte, illustrarono i nostri monumenti, studiarono i nostri costumi, e, con la sapienza latina, corressero i rigori della liturgia. Innamorati delle cose napoletane bene stanno tra dipinti di Silvestro Buono, di Andrea da Salerno, del Curia, e di Luca Giordano, che, nel soffitto, alla brava, con fantasticherie mitologiche, mostra santa Restituta nella barca leggendaria, flagellata dalla tempesta; poderoso affresco che fa contrasto con la lapide al centro del pavimento, dove si veggono, nella loro rigidità ascetica, i ritratti scolpiti di antichi canonici, ivi sepolti. (Carlo del Balzo)

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