Bernardo Clesio
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Bernardo Clesio (1485 – 1539), cardinale italiano.
Citazioni su Bernardo Clesio
[modifica]- De i miracoli, signore, che fa la bontà d'Iddio, sono testimoni i voti che gli si porgono; di quegli che escono del valor de gli uomini fanno fede le statue che si gli consacrano; e de l'amore che la cortesia de i principi porta a i buoni ingegni, siamo certi per l'opre che si gli intitolano, come ora io intitolo a voi la Cortigiana. (Pietro Aretino)
- Io so che la bontà vostra, signore, non fa punto di torto a la benignità di le stelle che vi infusero nel reale de l'animo il cortese di quelle grazie con le quali tuttodì vi insegnorite de gli altrui cori e de l'altrui menti. Ma se inverso di me che sono di sì poco merito usate ogni termine di liberalità e di mansuetudine, di che sorte devono essere gli ufici che la nobiltà de la vostra natura fa in pro di quegli che per cagione de le loro virtù sono degni d'ogni onore? [...] È vero che mi son dato a scrivere le cose di Cristo, ma la grazia in far ciò è tutta sua; ch'io per me ho talmente inebriato lo spirito nel liquore che distilla il sugo di sì dolce lezione, che più tosto ne vorrei essere lo inventore che risplendere ne gli ori. (Pietro Aretino)
- Questa città di Trento è soggetta nel temporale e nello spirituale al suo Vescovo. Il Re dei Romani, Conte del Tirolo, tiene permanentemente nella città un Capitano suo rappresentante. La rendita annua del vescovado ascende a dodici mila Scudi d'oro. La città è posta in una pianura nella valle fra scoscesi monti, in riva allo Adige, sopra il quale sta un ponte in legno a sette archi abbastanza bello. Ha circa mille case, alcuni bellissimi edifizi e molte vie regolari, con ampie piazze, ha molti palazzi, fra i quali primeggia per bellezza e grandiosità il vescovile. Fu questo palazzo fatto costruire da Bernardo Clesio, antecessore al presente Vescovo. È diviso in due parti, la nuova e la vecchia. Così è pieno di svariati adornamenti, che chi lo visita, è duopo confessi, non aver veduto in altro luogo palazzo più bello ed ornato, come io devo spontaneamente dirlo. (Angelo Massarelli)
- Spirito eminentemente pratico e attivo, il Clesio, dotato di quell’accortezza, di quell’audace costanza, che valgono a un uomo il primo posto nelle grandi questioni politiche, rivendica anzitutto al Principato Trentino i diritti delle investiture feudali; ma non s’attarda nel breve cerchio della sua diocesi; si mescola a tutti i maneggi di quel tempo fortunoso, e nel momento decisivo in cui il dominio del mondo pendeva fra i due emuli famosi, Carlo d’Austria e di Spagna e Francesco I di Francia, si adopera non poco pel trionfo del Cesare fiammingo. Quando poi questi, divisi gli stati col fratello Ferdinando, lo creò conte del Tirolo, re dei Romani, e re di Boemia e di Ungheria, formando quella incongrua aggregazione dinastica che tutta si chiamò Austria, spettò a Bernardo Clesio di trattare ogni più ardua questione, sia nelle diete tedesche, che sospendevano i lavori se egli mancava, sia nelle lotte contro i protestanti, sia nella guerra contro i turchi e nei maneggi col Papa e coi potentati italiani; per modo che egli era il vero, sebben segreto, dominatore. (Gino Fogolari)
- I panegiristi attribuiscono al Clesio il vanto di aver trovata Trento di legno e di mattoni e di averla lasciata di pietra e di marmo. (Gino Fogolari)
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