C'eravamo tanto amati
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C'eravamo tanto amati
Titolo originale |
C'eravamo tanto amati |
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Lingua originale | italiano |
Paese | Italia |
Anno | 1974 |
Genere | commedia |
Regia | Ettore Scola |
Sceneggiatura | Age & Scarpelli, Ettore Scola |
Produttore | Pio Angeletti |
Interpreti e personaggi | |
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C'eravamo tanto amati, film italiano del 1974 con Stefania Sandrelli, Vittorio Gassman e Nino Manfredi, regia di Ettore Scola.
Frasi
[modifica]- Vedi Lucianì, quando si rischia la vita con qualcuno resti sempre attaccato a quelle persone come se il momento non fosse mai passato e quelle persone ti dovessero ancora salvà, perché il pericolo è rimasto sempre immantinente. (Antonio)
- Vincerà l'amicizia o l'amore? Sceglieremo di essere onesti o felici? (Gianni Perego)
- Se semo stufati di essere buoni e generosi! (Antonio)
- Negli onesti c'è quella purezza che se gli capita l'occasione diventano più mascalzoni dei mascalzoni veri. (Romolo Catenacci)
- Piuttosto che inseguire un'improbabile felicità è meglio preparare qualche piacevole ricordo per il futuro. (Nicola Palumbo)
- Credevamo di cambiare il mondo invece il mondo ha cambiato a noi. (Nicola Palumbo)
- Il futuro è passato, e non ce ne siamo nemmeno accorti. (Gianni Perego)
- Vivere come ci pare e piace è facile e costa poco, perché si paga con una moneta che non esiste: la felicità. (Nicola Palumbo)
- Meglio intellettuali fracidi, che proletari imborghesiti. (Nicola Palumbo)
- La guerra finì, scoppiò il dopoguerra. (Nicola Palumbo)
- E i sindacati me li sbatto ar ca'. (Romolo Catenacci)
- La nostra generazione ha fatto veramente schifo. (Gianni Perego)
- E questa chi l'ha detta? Cicerone, Garibardi, er Sor Capanna? (Antonio)
- Ma adesso a noi, come si diceva ai bei tempi. (Romolo Catenacci)
- Nocera è Inferiore perché ha dato i natali a individui ignoranti e reazionari come voi tre! (Nicola)
- Tu sei meglio di me solo perché quelli come te succhiate da secoli il meglio di noialtri! Zozzi! (Antonio) [a Gianni]
- Chi è l'essere più solo più solo al mondo? Il ricco... egli è più solo perché più raro. I poveri sono tanti, tutti amici, sti lazzaroni che non ti fanno più campà. Come disse il nostro signore Gesù: beati i poveri che siederanno alla mia destra. Mò, se non ce fossero li ricchi che fregano li poveri, li poveri non esisterebbero e a Gesù toccherebbe sedere da solo, diciamo, come un povero Cristo! (Romolo Catenacci) [a Gianni]
- Ho menato 'na monaca. Motivi politici (Antonio)
Dialoghi
[modifica]- Primo avventore: Questo O'Neill ha orecchiato epidermicamente gli stilemi del monologo interiore dell'Ulisse joyciano.
Moglie dell'avventore: Sarà, Peppi', ma io me so' fatta 'na capa 'e suonno. [all'uscita di un teatro dove davano Strano interludio di Eugene Gladstone O'Neill] - Nicola Palumbo: L'intellettuale è più su, più giù. L'intellettuale è più oltre! Egli è irraggiungibile!
Antonio: Ah "più oltre"... che sei venuto a Roma per litigare? - Antonio: Re! Un'altra mezza porzione, abbondante mi raccomando!
il Re della Mezza Porzione: Mai una sana scarsa! - Romolo Catenacci: Secondo te chi è la persona più sola al mondo? Il Povero?
Gianni Perego: Si!
Romolo Catenacci: E invece no! È il ricco! Capisci? Il ricco é più solo perché é più raro. I poveri son tanti, tutti amici, sempre assieme, 'sti lazzaroni che non ti fanno più campà! - Romolo Catenacci: Porta la coppa a quest'avvocato!
Elide Catenacci: La coppa? Col pane casereccio? - Antonio [commenta i risultati delle elezioni dell'aprile 1948]: Trecentosei seggi [della DC], e chi se lo poteva immaginare?
Gianni: Ti devo dire una cosa.
Antonio: E che me vòi di', lo so! Abbiamo sottovalutato un sacco di fattori che hanno concorso a mettercelo nel chiccherone: [Gianni gli parla sopra, ma Antonio se ne avvede a scoppio ritardato] i soldi americani, la paura di Stalin, i preti, le monache, le madonne piangenti, la paura dell'inferno...
Gianni: Io e Luciana ci vogliamo bene. [dopo che Antonio ha smesso di parlare] È questo che ti volevo dire.
Antonio: Ci vogliamo bene... in... che senso?
Gianni: Ci amiamo. - Elide Catenacci: Lei non salisce?
Gianni: None.
Elide Catenacci: Tanti ossequi! Gianni: Arrivederla!
Elide Catenacci: Oh grazie! [Elide goffamente sbatte ad un asse]
Gianni: Attenta!
Elide Catenacci: Nuovamente. Ho intruppato! - Antonio: Tu fai schifo. Hai approfittato di lei [Luciana] perché era disperata.
Nicola: E pure io ero disperato.
Antonio: Ma de che, ma dove! Tu pensi solo ai comodacci tuoi, sennò non ammollavi moglie e figlio.
Nicola: Li ho dovuti lasciare, l'ho fatto per una idea! - Romolo Catenacci: Sto garofano qua, che s'è fatto incastrare con un miliardo di cambiali ipocrite.
Catenacci figlio: A papà, quelli so' stati gli strozzini che hanno aggirato la mia fede! - Moglie di Romolo Catenacci: Elidù, non magni?
Elide Catenacci: No mà grazie, non posso mangiare idrocarburi. - Antonio: Io mi chiamo Antonio, tu come ti chiami?
bambino: Luigi.
Antonio [commosso a Luciana]: L'hai chiamato come lo zio di mia madre. - Antonio: Ma come... te la passi?
Gianni: Come! come me la passo?
Antonio [lo scambia per un posteggiatore]: Gianni che stai a fa' qui... dimme de no pure se è sì... Oh... fai il guardiamacchine? [Gianni prima imbarazzato poi annuisce mentendo] No! Ma che chiavica di società!
Citazioni su C'eravamo tanto amati
[modifica]- C'eravamo tanto amati è un capolavoro ed è uno dei miei film preferiti, e lei dirà: grazie al... Scola, Age e Scarpelli hanno scattato una fotografia di un momento che io, personalmente, non ho vissuto; hanno scelto di raccontarlo in un certo modo, facendo parlare tante voci, con un'idea chiara di quello che volevano dire. Oggi, invece, anche i personaggi che ci inventiamo in tv o al cinema devono essere infallibili, portatori di messaggi eticamente inattaccabili. (Emanuela Fanelli)
- È un capolavoro che racchiude in sé i segreti del nostro cinema nelle sue condizioni ottimali: universalità di tematiche, maestria di sceneggiatura e regia, straordinarie prove d'attori. E ha un grande valore storico: racconta tre generazioni d'italiani. (Giorgio Pasotti)
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