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Camillo Ugoni

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Camillo Ugoni in un ritratto di Giovanni Moriggia

Camillo Ugoni (1784 – 1855), letterato e patriota italiano.

Citazioni di Camillo Ugoni

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Intorno alla vita ed alle opere del conte Giambatista Corniani

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  • Mirò il Corniani a far conoscere l'uomo e il letterato, e a presentare sotto l'aspetto più lusinghevole le doti morali degne di essere proposte alla emulazione ed imitazione degli uomini. Per questa parte l'ottimo cuore del Corniani si svela ad ogni faccia; e ben si vede com'egli intese ad insinuar la morale con un libro di storia letteraria[1], in quella guisa appunto che l'insinuò per tutto la sua vita e co' dolci ragionamenti e colle lodi che dava ai buoni e, ciò che più rileva, coll'esempio incessante di tutte quante le sue azioni. (pp. XX-XXI)
  • [Giovan Battista Corniani] Teneva egli opinione, che le lettere, diverse in ciò dalle scienze, sieno essenzialmente popolari. Disapprovava coloro, che, vestendole di forma e di lingua astrusa, rinunziano a un tal modo possentissimo d'influire nella morale della nazione e di combatterne i pregiudizj, educandola ad opinioni savie e liberali. Spogliò adunque la storia letteraria di quelle discussioni erudite, e, se a Dio piace, non poco nojose, le quali tendono a mettere in chiaro circostanze poco rilevanti della vita degli autori; la dettò con facilità, e per quanto fu in lui si studiò di farla amena e dilettevole, onde fosse ammanita a que' leggitori, che non si reputano da tanto di accostarsi a quella del Tiraboschi. E veramente egli conseguì questo intento di diffondere la conoscenza della nostra letteratura anche fra meno dotti. (pp. XXI-XXII)
  • Fra le gravi opere di agricoltura, di economia pubblica e di letteratura, il Corniani venne sempre coltivando le più amene muse: e molti poemetti ha lasciato editi ed inediti, Il regno di Minerva; Le arti antiche; Alcindo e Dalisa; L'aurora; La vera filosofia; La libertà e l'amicizia; Ciro e Tignane; Miciade e Cariclea; I fonti, e più epistole, odi, canzoni e sonetti.
    Se noi dicessimo, avere colto il Corniani una delle palme più gloriose del Parnaso Italiano, ci mostreremmo più amici al compatriota, che al vero. Non oltrepassò i confini di una culta mediocrità. (pp. XXIII-XXIV)

Citazioni su Camillo Ugoni

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  • In quella occasione [ad un ballo in casa del marchese Tullio Guerrieri, nell'estate del 1812] per la prima volta vidi Camillo Ugoni, e legai amicizia con lui; amicizia la quale durò fino ch'egli visse. Era letterato di non comune ingegno e lavoratore indefesso; allora nel fiore degli anni, alto della persona, folta la nera capigliatura, una testa quale si vede sui busti di Imperatori romani. (Giovanni Arrivabene)
  • Passavo le intiere serate con Camillo Ugoni e con Scalvini, che conobbi allora. Si leggevano libri seri, si discutevano interessanti quistioni. Ugoni era un letterato della vecchia stampa e si occupava, allora intorno alla traduzione dei Commentari di Giulio Cesare. Aveva pubblicati tre volumi delle vite di letterati illustri italiani in continuazione all' opera del Corniani.
    Lo Scalvini debole di corpo, era altrettanto forte di mente; di delicato e fine gusto e giudice competentissimo in fatto di lettere e di belle arti. Una volta egli criticò l'opera di Ugoni, e questi gli rispose: Tu l'avresti fatta meglio, ma io l'ho fatta. (Giovanni Arrivabene)

Note

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  1. I secoli della letteratura italiana dopo il suo risorgimento.

Bibliografia

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